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Il presidente ellenico: "Siamo sull'orlo del baratro"
La Grecia è "sull'orlo del baratro" avverte il presidente Carolos Papoulias, intervenuto con un comunicato dopo le violenze che si sono protratte per tutta la giornata. Violenti scontri si sono verificati fra alcune centinaia di manifestanti e la polizia nella grande manifestazione anti-austerity di Atene, dove ieri tre persone sono morte nell'incendio di una banca innescato da una bomba molotov. Il dramma è andato in scena quando diversi gruppi di giovani incappucciati hanno lanciato decine di molotov contro dei negozi, appiccando il fuoco anche a un furgone della polizia e a un veicolo dei pompieri. [MORE]
Un gruppo ha lanciato una bottiglia incendiaria contro una agenzia della banca Marfin, provocando un rogo nell'edificio che la ospitava all'interno del quale si trovavano otto persone. Almeno tre di queste, due donne e un uomo, sono morte fra le fiamme, stando alla polizia greca. Sarebbe stato il fumo ad ucciderle. Le altre cinque persone sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco e immediatamente ricoverate in ospedale con problemi respiratori. Altri due edifici del centro di Atene, un'agenzia del fisco e una sede della prefettura, sono stati incendiati da bombe molotov, ha in seguito annunciato la polizia. Anche in questi altri due casi, le fiamme sono state spente dai pompieri. Inoltre, violenti scontri sono scoppiati non lontano, davanti al parlamento greco dove la commissione Affari economici esaminava il piano di austerità varato dal governo domenica in cambio dei 110 miliardi di euro di crediti concessi dall'Eurogruppo e dal Fondo monetario internazionale (Fmi).
Le manifestazioni contro le misure di austerità, che erano cominciate nella calma rispondendo all'appello dei grandi sindacati dei settori privato e pubblico, hanno riunito secondo la polizia circa 30.000 persone ad Atene e 20.000 a Salonicco, seconda città greca nel nord del Paese. Per la gran parte in piazza sono scesi i dipendenti pubblici che temono di trovarsi senza rete in seguito al congelamento di stipendi e pensioni e all'appesantirsi dei prelievi fiscali. Ieri un'altra giornata nera e un nuovo tonfo delle borse degli 'anelli deboli' di Eurolandia, con Atene che affonda ancora e con cali accentuati anche per le borse di Spagna e Portogallo, mentre le altre piazze finanziarie europee registrano cali inferiori.Sull'umore del mercato pesano i rinnovati timori sulle prospettive dei paesi considerati a rischio nell'area euro sui conti pubblici. A cominciare proprio dalla Grecia.
Dopo una mattinata all'insegna della volatilità, con tentativi di moderati rialzo, la piazza di Atene è caduta ancora chiudendo a -3,91% dopo che martedì l'indice Athex aveva perso un altro 6,68%
apcom.net