Arriva l'ok definitivo dal Senato: il Rosatellum bis sarà legge
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Arriva l'ok definitivo dal Senato: il Rosatellum bis sarà legge

giovedì 26 ottobre, 2017

ROMA, 26 OTTOBRE – Dopo il via libera ai 5 voti di fiducia chiesti dal Governo sui vari articoli del testo, il provvedimento contenente la nuova normativa elettorale, già approvato alla Camera 2 giorni fa, ottiene l’ok anche dal Senato con 214 sì, 61 contrari (esattamente lo stesso numero registrato alla Camera) ed 1 astenuto e diventa così definitivo. Si attende ora solo la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale affinché il “Rosatellum bis” o “2.0” acquisisca valore di legge. [MORE]

Duro lo scontro verificatosi sia dentro sia fuori alle aule Parlamentari, soprattutto con la manifestazione organizzata ieri dal M5S davanti al Pantheon per protestare contro la blindatura del provvedimento e la fiducia ancora una volta chiesta dal Governo. Il capogruppo pentastellato al Senato, Giovanni Endrizzi, ha proseguito con veementi proteste al termine delle operazioni di voto, affermando in particolare: “Questa è la legge ‘bunga-bunga’. Un'orgia di pluricandidati in cui l'utilizzatore finale è immancabilmente sempre lo stesso”.

Esulta invece il leader di ALA, Denis Verdini, il cui apporto è stato fondamentale per raggiungere il numero legale al Senato, dal momento che con i voti contrari di M5S, SI-P ed MDP è stata necessaria l’approvazione da parte dei 13 “Verdiniani”. "Rivendico con orgoglio tutto quello che abbiamo fatto ed il ruolo di supplenza che abbiamo svolto ignorando gli stupidi strali che ci arrivavano quotidianamente”, ha dichiarato fieramente Verdini. Più specifico sul tema della legge elettorale, il capogruppo di FI Paolo Romani: “Oggi scriviamo una buona pagina per la storia della Repubblica; con questa legge poniamo le basi perchè la prossima legislatura sia stabile e capace di rispondere alle esigenze dei cittadini italiani”.

Il “Rosatellum” è stato dunque approvato in soli 35 giorni dal deposito della proposta alla Commissione Affari Costituzionali alla Camera il 21 settembre, tempi che possono considerarsi da record per la politica italiana. Nel corso dell’iter parlamentare il Governo ha deciso di porre per ben otto volte la fiducia sull’elaborato proposto, tre volte a Montecitorio e cinque a Palazzo Madama. Il testo approvato oggi è inoltre una versione aggiornata (per questo motivo detto “bis”) della proposta originaria che era stata presentata dall’On. Rosato dopo il fallimento dei vari progetti precedenti. La coalizione finale che ha appoggiato la proposta è costituita da PD, AP, FI e Lega.

Con la nuova legge elettorale, per la Camera ci saranno 232 collegi uninominali, in cui ogni partito o coalizione presenterà un solo candidato e l’elezione avverrà con un sistema maggioritario a favore del candidato che otterrà più voti in ciascun collegio. Per l’assegnazione degli altri 386 seggi si userà un metodo proporzionale: ogni partito o coalizione presenterà una lista di candidati e potrà beneficiare di un numero di seggi proporzionale ai voti di lista ottenuti. In maniera molto simile, per il Senato ci saranno 102 collegi uninominali e 207 seggi assegnati invece proporzionalmente. Non sarà possibile il voto disgiunto: il cittadino avrà a disposizione un solo voto, che andrà al candidato del suo collegio e contestualmente alla lista che lo appoggia. È prevista una soglia di sbarramento del 3% su base nazionale per i partiti che si presentano autonomamente, soglia che sarà innalzata al 10% per le coalizioni.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: ilpost.it


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