Arrestato Samuele Piccolo, vicepresidente del consiglio comunale di Roma
Politica Lazio

Arrestato Samuele Piccolo, vicepresidente del consiglio comunale di Roma

venerdì 13 luglio, 2012

ROMA, 13 LUGLIO 2012 - Samuele Piccolo, il giovane vicepresidente del consiglio comunale di Roma, oggi è finito agli arresti domiciliari scatenando un nuovo scandalo in Campidoglio. Piccolo è accusato di associazione a delinquere e illecito finanziamento pubblico ai partiti, insieme a lui sono stati arrestati anche il fratello Massimiliano e il padre Raffaele, considerati i veri organizzatori dell’associazione a delinquere.

Gli arresti domiciliari per Piccolo sono stati richiesti dai pubblici ministeri Paolo Ielo, Barbara Sargenti e Mario Palazzi firmati dal gip Filippo Steidl. L’ufficio del consigliere è stato perquisito e sono state acquisite carte e documenti, ma le verifiche sono partite anche sulla base di alcuni accertamenti fatti dall’Agenzia delle entrate. Nell’inchiesta sono coinvolte complessivamente tredici persone, di cui sei sotto custodia cautelare. I capi d’accusa per tutti, a seconda delle singole posizioni, sono associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, finanziamento illecito ai partiti e per finire appropriazione indebita. Secondo quanto contestato dal gip, la famiglia Piccolo avrebbe creato finti crediti Iva, attraverso delle società riconducibili alla stessa famiglia, per finanziare la campagna elettorale e l’attività politica di Samuele. Questa mattina gli agenti del Nucleo di polizia tributaria hanno messo i sigilli ai beni della famiglia per un valore di 2 milioni di euro, ritenuti frutto dei reati fiscali, e hanno inoltre sequestrato il 50% di una società immobiliare che sarebbe responsabile di utilizzare crediti Iva fittizi per l’acquisto di case. In base alle indagini i magistrati ritengono Massimiliano Piccolo, fratello del vicepresidente del Pdl, il principale ideatore dei reati, per questo motivo egli non si trova agli arresti domiciliari ma è stato portato in carcere. Il padre di Piccolo, Raffaele, anch’egli al vertice dell’associazione a delinquere, è invece agli arresti domiciliari, mentre la madre, Elena Ciaravolo, è indagata. [MORE]

I reati maggiormente contestati a Samuele Piccolo riguardano la campagna elettorale condotta nel 2008, anno in cui Gianni Alemanno è stato eletto sindaco di Roma. Quell’anno Piccolo, ex An molto legato ad Alemanno, fu eletto consigliere con il più alto numero di preferenze, addirittura 12 mila. Per un ragazzo classe 1981 fu un risultato sbalorditivo, che gli fruttò non solo la vicepresidenza del consiglio comunale, ma anche la delega alla Sicurezza. Il sensazionale consenso fu il risultato di una importante campagna elettorale sul territorio condotta, come contestato oggi dai pm e dal gip, con dei finanziamenti illeciti. Piccolo infatti avrebbe finanziato delle cene elettorali e avrebbe utilizzato 122 mila euro per finanziare un call center sito in via Casilina, utilizzato per la propria campagna.

Questa mattina i coordinatori del Pdl di Roma e Lazio, Vincenzo Piso e Gianni Sammarco, hanno dovuto sospendere dal partito Samuele Piccolo, ma solo in “via cautelativa”, fino a quando l’inchiesta non verrà conclusa. Il sindaco Alemanno si dichiara fiducioso in un rapido chiarimento da parte della magistratura e definisce “brutta” questa vicenda giudiziaria. Intanto l’opposizione chiede le dimissioni di Piccolo, in particolar modo Umberto Marroni, capogruppo PD e Gemma Azuni, capogruppo di SeL, pur contemplando la presunzione di innocenza, ritengono necessarie le dimissioni “dalla carica di vicepresidente dell’Assemblea Capitolina al fine di tutelare l’istituzione”.

Gli altri personaggi coinvolti nell’inchiesta e messi agli arresti domiciliari sono: Franco Cannone, Silvia Fortuna, Rosario Meglio e Riccardo Sorbara. I quattro sarebbero legati alle attività della famiglia Piccolo, più precisamente alle 60 società cooperative responsabili di aver frodato l’Iva. I pubblici ministeri Ielo e Sargenti avevano anche richiesto l’arresto di Ezio D’Angelo, assessore dell’VIII municipio di Roma, ma la richiesta è stata respinta dal gip Steidl.

(foto da www.dirittodicritica.com)

Laura Lussu
 


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