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MILANO, 24 DICEMBRE 2017 - Una 'foreign fighter' ricercata in Francia per terrorismo dopo essersi trasferita in Siria e colpita da mandato di arresto europeo è stata fermata a Milano dalla Digos e dalla Polizia di frontiera aerea di Malpensa. [MORE]
La donna, 35 anni, marocchina naturalizzata italiana, era ricercata per un provvedimento emesso contro di lei il 23 dicembre del 2017 dalla Corte d'appello di Parigi che l'accusa di aver partecipato a un'associazione criminale attiva nella preparazione di atti di terrorismo e di essersi sottratta ai propri obblighi legali di madre al punto da compromettere la sanità, la sicurezza, la moralità e l'istruzione dei figli. La donna, sposata con un cittadino italiano, residente a Juan Les Pins (Francia) con la famiglia, nel marzo scorso aveva abbandonato l'abitazione familiare con i tre figli minori all'insaputa del marito per raggiungere la Siria. Aveva conosciuto sul web, navigando siti radicali, un combattente dell’Isis in Siria e questi l’aveva convinta a sposare la causa del Califfato e a partire verso il Medio Oriente insieme ai tre figli piccoli.
Le indagini della polizia francese l'avevano individuata nella provincia siriana di Idlib. Circa un mese fa, la donna ha ricontattato il marito per rientrare in Europa. La famiglia è stata poi espulsa dal territorio turco. Le autorità francesi hanno chiesto all'Italia la collaborazione per rintracciarla, e la Digos ha così
avviato l'indagine, coordinata dal sostituto procuratore antiterrorismo Alberto Nobili.
La donna ha raccontato agli agenti di aver lasciato la Siria perché la vita in quei territori era insopportabile e le promesse che le erano state fatte dall’uomo che aveva conosciuto non corrispondevano alla realtà che ha poi trovato. La donna ha anche spiegato che non era mai riuscita a raggiungere i territori di guerra. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui la donna è riuscita a rientrare in Europa, visto che spesso chi cerca di lasciare i villaggi Isis viene poi ucciso. La 35ene è ora rinchiusa a San Vittore, mentre i tre figli sono stati riaffidati al padre. Stanno bene. L’arresto è stato convalidato e la donna rimane reclusa nel carcere milanese, ha dato consenso all’estradizione e il 29 dicembre si terrà l’udienza con cui dovrebbe essere a disposizione delle autorità francesi.
Fonte immagine Il Giornale
Claudia Cavaliere