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PARIGI, 12 APRILE - Forte è il dibattito sull’uso delle armi chimiche in Siria, avvenuto a Douma, a est di Damasco, tra il 7 e l’8 aprile. Mentre l’Opac, l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, invierà un team di esperti per indagare sull’attacco, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato di avere prove certe dell’uso di armi chimiche da parte del regime siriano. Uno degli obiettivi della Francia in Siria è pertanto quello di rimuovere le capacità del regime di compiere nuovamente attacchi simili.[MORE]
Diversi Paesi ritengono Bashar al Assad responsabile, ma sulla risposta da dare non vi è una linea comune. May e Trump si sono mostrati a favore di un possibile intervento militare, anche se il presidente americano ha recentemente affermato di non sapere dire con precisione se e quando questo avverrà. "Non ho mai detto quando un attacco alla Siria avrebbe avuto luogo. Potrebbe essere molto presto o non così presto! In ogni caso, gli Stati Uniti, sotto la mia amministrazione, hanno fatto un ottimo lavoro per liberare la regione dall'Isis. Dov'è il nostro 'Grazie America?' " scrive dal suo account Twitter.
Il premier Paolo Gentiloni ha condannato l’uso di armi chimiche in Siria ma ha anche confermato che l’Italia non parteciperà ad azioni militari contro Damasco. Stessa linea è stata intrapresa dalla Merkel che, in una conferenza stampa col premier danese, ha escluso una partecipazione militare in Siria.
Ilaria Bertocchini
Fonte foto: politico.eu