Puglia, approvato piano rientro sanitario: è bufera fra polemiche e richieste al governo
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BARI- Ieri sera la giunta regionale ha approvato i due disegni di legge propedeutici al piano di rientro sanitario ed un ordine del giorno comprendente richieste al Governo centrale relativo alle internalizzazioni.
I due disegni di legge, approvati dalla maggioranza e che hanno visto l’astensione dei consiglieri regionali di Pdl e Udc, prevedono la sospensione delle internalizzazioni, pertanto in tutto circa 5000 lavoratori pugliesi impiegati presso le imprese fornitrici delle Asl dovranno rinunciare alla possibilità del posto fisso. È inoltre previsto il blocco della turnazione del personale sanitario, il che impedirà ai manager delle Asl di effettuare assunzioni per coprire i posti vuoti sino al 2012. Infine, saranno bloccati i rimborsi extra- tetto destinati alle cliniche private. [MORE]
L’annosa questione- sanità dovrebbe definitivamente concludersi il 15 ottobre con la firma dell’accordo fra Governo nazionale e Regione Puglia ma, ovviamente, non mancano le polemiche. Angelo Disabato, capogruppo al consiglio regionale per la lista Puglia per Vendola ha sostenuto che la regione è costretta ad effettuare i tagli a causa dell’ imposizione del governo. Ha inoltre sottolineato che il Governo nazionale dovrebbe modificare i termini del patto di stabilità e quindi sbloccare i 3, 2 miliardi di euro di fondi Fas per i quali la Regione Puglia ha presentato il suo Piano attuativo.
Dello stesso avviso, invece, non è Michele Rizzi, candidato alle ultime elezioni regionali per Alternativa Comunista, il quale ha sottolineato come Vendola ed il Ministro dell’economia Giulio Tremonti siano in egual misura responsabili avendo entrambi contribuito alla privatizzazione della sanità pubblica e al finanziamento di quella privata.
Un emendamento stabilito dalla giunta regionale prevede che gli adempimenti richiesti dal Governo nazionale alla Regione Puglia finalizzati all’ottenimento del via libera al piano che consentirà alla regione di evitare la sanzione di 500 milioni sul riparto del fondo sanitario non avranno più alcuna efficacia qualora il governo dovesse decidere di non sottoscrivere l’accordo.
L’ordine del giorno proposto dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola, che impegna il consiglio regionale a chiedere al Governo centrale di estrapolare la questione relativa al blocco delle internalizzazioni dalle condizioni che sono state poste alla Regione Puglia per la sottoscrizione del Piano di rientro, è stato approvato dalla maggioranza di centro- sinistra e dall’ Udc mentre i consiglierei in quota Pdl hanno preferito allontanarsi dall’aula al momento del voto. Pertanto, il presidente Vendola chiede al Governo nazionale di escludere il blocco al processo delle internalizzazioni dagli adempimenti richiesti alla Regione Puglia.