Approvato il "decreto crescita"
Economia Lazio Roma

Approvato il "decreto crescita"

sabato 15 dicembre, 2012

Diverse le innovazioni contenute nel decreto crescita 2.0 (n. 179/2012), convertito in legge dalla camera giovedì scorso. Il provvedimento, tra le altre cose, liberalizza l'accesso universale a internet, mette in rete gli edifici scolastici, prevede uno sgravio di imposta per gli editori di opere digitali, introduce il fascicolo sanitario elettronico e servizi sanitari online per il cittadino, impone l’uso dei POS a chiunque venda prodotti e presti servizi, anche professionali.  Vediamo nel dettaglio alcuni punti introdotti dal “Decreto Crescita”:


Credito di imposta per il digitale. Sarà riconosciuto un credito d'imposta per le imprese che sviluppano piattaforme telematiche  la vendita ed il noleggio di opere dell'ingegno digitali (ebook, software, applicazioni ecc.). Il credito di imposta, previsto per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, sarà del  25% dei costi sostenuti e sarà disponibile nel limite di spesa di 5 milioni di euro annui e fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Pec delle imprese. Nuovo rinvio per le imprese individuali che sono tenute a depositare, al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di competenza,  il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) entro il 30 giugno 2013.

L’obbligo riguarda sia le imprese già iscritte, sia quelle che chiederanno l’Iscrizione a far tempo dal prossimo mese di Gennaio.  L'ufficio del registro delle imprese che riceverà una domanda di iscrizione senzal’indicazione dell’ indirizzo PEC, anziché sanzionare l'impresa, com'è previsto attualmente, sospenderà la domanda fino a integrazione della stessa.[MORE]


Trascorsi inutilmente  45 giorni dal deposito, la domanda si intenderà non presentata.
La rubrica delle Pec. E’ prevista la creazione di un “rubrica delle PEC” in cui confluiranno gli indirizzi di posta elettronica di Enti , professionisti ed imprese. L'accesso all'Ini-Pec (Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata,sarà a cura del ministero per lo sviluppo economico, e sarà consentito non solo a p.a., professionisti e imprese, ma anche ai gestori o esercenti di pubblici servizi ed a tutti i cittadini tramite sito web e senza necessità di autenticazione.


Domicilio digitale.  Con decorrenza 1° gennaio 2013, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi avranno l’obbligo di comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dallo stesso dichiarato e senza oneri di spedizione a suo carico. Ogni altra forma di comunicazione non può produrre effetti pregiudizievoli per il destinatario.


Questi alcuni dei provvedimenti contenuti nel Decreto convertito in Legge, a leggerlo risulta tuttavia evidente come il Governo ed il Parlamento, abbia di fatto, fallito un’altra occasione di prevedere misure che effettivamente potessero andare nella direzione tanto auspicata di “agevolare la Crescita”.


A modesto parere di chi scrive, non si capisce come provvedimenti riguardanti l’obbligo di dotarsi di un indirizzo di Posta elettronica certificata, o la rubrica delle PEC, o ancora il Biglietto elettronico possano essere strumenti prodromici ad una ripresa economica del nostro Paese, anzi in alcuni casi, come l’obbligo, diffuso,  di dotarsi di sitemi POS per imprese e professionisti, è l’occasione per gravare sulle, già, magre finanze dei cittadini e delle imprese. Ma, fiduciosi come sempre, nelle istituzioni, rimaniamo in attesa di “quel lampo di iniziativa” che finora è mancato a tutti i governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio.

Diego De Gaetano


Autore
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