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ROMA, 15 APRILE – Durante le celebrazioni tenutesi ieri a Roma al Colosseo, davanti a 20mila fedeli , Papa Francesco ha lanciato un appello ed un monito a tutti i fedeli ed agli Stati che in questi ultimi giorni si sono resi protagonisti della minaccia di guerre ed attacchi, per fermare il dolore di chi è costretto a fuggire via dalle proprie case per paura. Bergoglio parla, dice, con "gli occhi abbassati di vergogna" per le immagini di "devastazione, distruzione e naufragio diventate ordinarie, per il sangue innocente versato quotidianamente di donne, bambini, immigrati e di persone perseguitate per il colore della loro pelle oppure per la loro appartenenza etnica e sociale e per la loro fede". [MORE]
Il Papa ha anche chiesto perdono per gli scandali provocati da vescovi, sacerdoti, consacrati e consacrate quando dimenticano "il primo amore, il primo entusiasmo e la totale disponibilità, lasciando arrugginire il cuore e la consacrazione" e chiede al Signore di "spezzare le catene che ci tengono prigionieri nel nostro egoismo, nella nostra cecità volontaria e nella vanità dei nostri calcoli mondani".
Anche i testi delle meditazioni, le letture e le preghiere, preparati dalla biblista francese Anne-Marie Pelletier, mettono al centro il dolore delle guerre, dei migranti, delle famiglie distrutte e dei bambini privati della loro infanzia . L’introduzione recitava: "Sotto la stessa croce, si tratta del nostro mondo con tutte le sue cadute e i suoi dolori, i suoi appelli e le sue rivolte, tutto ciò che grida verso Dio, oggi, dalle terre di miseria o di guerra, nelle famiglie lacerate, nelle prigioni, sulle imbarcazioni sovraccariche di migranti".
Maria Minichino
(fonte immagine interris.it)