Antonella Biscardi. Un metro di solitudine. Ritrovarsi Intervista di Alessandra Mele
Interviste Lazio Roma

Antonella Biscardi. Un metro di solitudine. Ritrovarsi Intervista di Alessandra Mele

lunedì 11 maggio, 2020

Ciao Antonella. Oggi parliamo di futuro.
Nel tuo libro con grande semplicità e profondità affronti il “come saremo” dopo questo difficile momento e il “ritrovarsi”. 

Ciao Alessandra.

Fra le riflessioni, le emozioni e i sentimenti raccontati nel libro ho provato a immaginare come sarà il ritrovarsi ad emergenza finita.

Auspichi che ci sia un cambiamento e che sia positivo?

L'energia che ogni essere umano genera, anche senza accorgersene, in questo momento dove le forti sensazioni sono comuni, credo che debba essere una “grande voce” che echeggi nel globo gridando: “ci rialzeremo, e dopo un metro di distanza non avremo più confini!”

Il tuo è anche un viaggio interiore, in questo capitolo analizzi le tue sensazioni confrontandole con gli altri e con quel “desiderio” di “buon cambiamento”.

Sì! Vero. Questo capitolo contiene una forte carica emozionale e di apertura al futuro.

Come ci ritroveremo o meglio come saremo? Domanda che vorrebbe spingere il lettore a riflessioni interiori e personali.

In questo capitolo indichi tre fasi importanti che, partendo dalla tua analisi interiore, analizzi per raffrontarti con ciò che sarà il ritrovarsi, puoi riassumerli?

Quello di oggi è il mio viaggio più lontano e difficile.

È un momento struggente per il mondo ed è qui che ho puntato l’obiettivo.

Primo punto è accrescere maggiormente i valori interiori, fortificare corpo e spirito, dare ancora maggiore importanza agli affetti, buttare il superfluo.

Secondo punto è ritrovare gli altri.

Cosa molto difficile perché la mia domanda è: Quali altri?

Si dice che è nel momento del bisogno che ti accorgi chi c’è veramente.

E questo è un momento di bisogno “cosmico”.

E saremmo dovuti essere più vicini e uniti.

Per me è cambiato poco ho accanto chi già avevo scelto e non è cresciuto neanche di una unità.

Dicono che dopo tutto questo comprenderemo i valori lasciati indietro.

Dicono. Io dico forse...

E questa è una grande riflessione, saremo più “buoni”?

Terzo: ritrovare il nostro mondo.

Quale mondo quello reale o di fantasia?

Qual è la tua risposta?

Ma se rispondo, poi, che curiosità c'è a leggere il libro?

Però una cosa la dico, sempre preferibile il mondo di fantasia adattato a quello reale... come si dice? “In medio stat virtus”. Sempre trovare il proprio equilibrio.

Come sempre prima di lasciare ai lettori un estratto del capitolo, ci regali una tua riflessione finale?

Mi piacerebbe trovarmi catapultata in un mondo senza distinzione di origini, ceto, religione.

Dove il lavoro non è arrampicamento sociale, ma giusto merito, dove le idee sono incoraggiate, dove ci si voglia bene realmente, non con cuoricini o bacetti, classiche emoticon del mondo virtuale.

Ma credo sia la mia “utopia”.

Torneremo come prima e nel giro di qualche anno dimenticheremo la paura in cui questa situazione ci ha gettato.

Il mondo tornerà a girare frenetico finché fra secoli non si ribellerà di nuovo.

È una riflessione che lasciamo ai lettori insieme allo stralcio del capitolo “Ritrovarsi” tratto dal tuo ultimo libro “Un metro di solitudine”.

Grazie Alessandra.

Un saluto e un grazie anche ai lettori di Infooggi.

A presto.

 

Stralcio da “Ritrovarsi” 

Se hai cuore, non puoi perdere niente dovunque vai.

Puoi solo trovare.

Jean-Claude Izzo

Andiamo in India... e leggiamo insieme le “Quattro Leggi della Spiritualità”, utili alla riflessione.

La prima dice: “La persona che arriva è la persona giusta”.

Nessuno arriva nella nostra vita per caso, tutti coloro che ci circondano, che interagiscono con noi, sono lì per qualcosa, per farci apprendere e avanzare in ciascuna situazione; anche da quelle che non ci fanno del bene c’è da trarre una lezione per proseguire nel giusto cammino.

La seconda legge dice: “Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere”.

Nulla, assolutamente nulla di quello che succede nelle nostre vite sarebbe potuto accadere in altro modo. Neanche il dettaglio più insignificante.

Non esiste: “se avessi fatto la tal cosa sarebbe accaduta la tal altra ...” No.

Quello che è avvenuto è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere per farci capire la lezione e andare avanti. Ciascuna situazione che ci accade nella vita è perfetta, benché la nostra mente e il nostro io resistano e non vogliano accettarla.

La terza dice: “In qualunque momento inizi è il momento corretto”.

Tutto comincia nel momento indicato, né prima, né dopo.

Quando siamo pronti perché qualcosa di nuovo inizi, è allora che avrà inizio.

E la quarta e ultima: “Quando qualcosa ha fine, ha fine”.

Così semplicemente. Se qualcosa ha termine nelle nostre vite, è per la nostra crescita pertanto è meglio lasciar stare, andare avanti e avanzare arricchiti da quell’esperienza.

È un po’ il circolo della vita, se qualcosa è destinato a noi, qualunque giro faccia, qualunque tempo impieghi, prima o poi arriva.

È un po’ la meraviglia della vita... all’improvviso.

Ed è il tema che andiamo ad affrontare.

Ritrovarsi ... nonostante tutto.

Ritrovare se stessi dopo questo isolamento.

Ritrovare gli altri.

Ritrovare il nostro mondo

Hashtag:

#fiducia #consapevolezza #sentimenti #speranza #unmetrodisolitudine

Antonella Biscardi

Blog  Facebook  Instagram   

Morrone editore


Alessandra Mele E-mail

 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Interviste.