Ansaldo, Esaote, caso amianto ed Ilva: domani giornata cruciale per la città di Genova
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GENOVA, 10 LUGLIO 2014 - La giornata di domani si presenta come una delle più importanti per il mondo del lavoro genovese. E’ prevista per domani, infatti, la richiesta della “casa integrazione in deroga mensile” per tutti i lavoratori dello stabilimento di Cornigliano. Una richiesta chiara ed esplicita che la Regione Liguria sottoporrà all’attenzione del Governo di Matteo Renzi. Del resto il mese di settembre è sempre più vicino e di conseguenza anche la scadenza dei contratti di solidarietà. Proprio Claudio Burlando, presidente delle Regione si era pronunciato così: “ Dobbiamo trovare un’altra modalità che non sia né i contratti di solidarietà, né la Cigs”.
Il Presidente ha poi continuato così: “ Questa modalità si pensa possa essere solo la cassa integrazione in deroga, però deve essere nazionale e mensile, non possiamo entrare nel meccanismo infernale della cassa in deroga pagata con sei mesi di ritardo a tutti i lavoratori dell’ILVA".[MORE]
Inoltre atteso sempre per domani, venerdì 11 Luglio, alle ore 12.00 nella sede del Ministero del Lavoro l’incontro a più voci tra il Ministro Giuliano Poletti, i sindacati dei lavoratori, i vari enti previdenziali ed alcuni funzionari. Si discuterà del blocco delle pensioni, di un gruppo di lavoratori bloccati sul posto di lavoro e delle diverse richieste di pagamenti inviate da pensionati Ansaldo, che al momento non hanno ancora ricevuto alcuna risposta. Una situazione che vede coinvolti più di duemila persone operanti in Ansaldo e Ilva.
Poi c’è il caso Esaote. Proprio questa mattina la giunta comunale ha dato il via alla procedura che consentirà di revisionare il Puc con conseguente ripristino della zona industriale nell’area di via Siffredi, mentre l’azienda verrà trasferita a Erzelli. Inoltre il piano aziendale Esaote confermerebbe l’esubero di 76 persone, di cui 37 solo nella città di Genova, 120 cassa integrati, l’esternalizzazione di 50 dipendenti ed infine il trasferimento di 22 impiegati da Firenze a Genova. Stando a quanto detto dai sindacati molte delle lettere di cassa integrazione sarebbero già per essere consegnate ai lavoratori pronti a scendere in strada per nuove proteste.
Emanuele Ambrosio