Anniversario Fiom. Santoro eccelle con lo show di Benigni
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
BOLOGNA, 18 GIUGNO 2011 - Ѐ stato un grande successo quello che ieri sera si è verificato al parco di Villa Angeletti , Bologna, per “Tutti in piedi! Entra il lavoro”, lo spettacolo organizzato in occasione del 110° anniversario della nascita della Fiom (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) trasmesso su Current tv.[MORE] L’anteprima della serata è condotta da Serena Dandini, la quale dice subito: “Sembra Woodstock” e poi aggiunge sarcastica: “Si vede proprio che siete dei comunisti! Siete l’Italia peggiore! Avete occupato il parco di Angeletti della Uil”. La Dandini indossa una maglietta con su scritto Rai Pride: “Ho dato 5 euro alla Rai, le faranno cinque puntate?” riferendosi alle ultime parole dette da Santoro nell’ultima puntata di Annozero. Sigilla la chiusura dell’anteprima rifacendosi allo stile Santoro: “Questa era solo l’anteprima, Tutti In Piedi! può comiciare!”.
Sul palco si avvicendano Vauro, il magistrato Ingroia, Marco Travaglio, Maurizio Landini, , Barbara Evola, in rappresentanza dei lavoratori della scuola, che mostra una maglietta “La Mafia ringrazia lo Stato che ha ucciso la scuola pubblica”. Ma l’ospite che tutti attendono è il grande Roberto Benigni. Il suo è stato un intervento breve, ma solenne. Per celebrare il tema del lavoro, l’attore insignito dal premio Oscar ha citato “Il fabbro”, poesia di Arthur Rimbaud: “tutti coloro la cui schiena è arsa da un sole feroce e che vanno con la fronte che scoppia in un lavoro infame, giù il cappello, questi sono i veri uomini”. E ancora: “non c’è solo la ricompensa della paga ma c’è una ricompensa misteriosa, molto misteriosa, che nessuno ci può togliere: conosciamo noi stessi, diventiamo indipendenti dall’universo intero. E' un diritto che nessuno ci può togliere. Non è una dolorosa necessità, ma è un servizio divino. Il diritto al lavoro è una cosa sacra e ogni legge che attenti al lavoro è un sacrilegio”. Infine, prima di lasciare il palco, Benigni dice “e io m’inchino a tutti i lavoratori, e che Dio vi benedica perché è grazie a voi che il mondo va avanti. Evviva il lavoro! Amate il vostro lavoro”. In tarda serata, Santoro entra di nuovo in scena, vestito in tuta da metalmeccanico, per fare a Berlusconi un elenco di tutto quello che il Governo ha portato via: la casa, il lavoro, la possibilità di fare protesta. Tutto è scomparso, anche dalla tv: "La Tv ti ha convinto che non esisti, a meno che tu non riesca a trovare un po’ di successo… e fare il Grande Fratello non è difficile".
E per ultimo menziona la Rai: “Voi mi portate via la Rai, ma io la difendo lo stesso“.
“La mia soluzione? – dice Santoro – Ci dobbiamo riprendere la scuola, la cultura, la televisione, ci dobbiamo riprendere quello che ci avete portato via, il futuro. Da operaio dico che se non partiamo dai lavoratori non ci sarà futuro per questo Paese. E se mi chiedete se nel nostro futuro ci saranno i lavoratori vi dico quattro volte sì“.
Tiziana Marzano
In basso il video con l'intervento di Roberto Benigni