Ancora privilegi della politica. Monai (Idv) all'Espresso
Politica Lazio Roma

Ancora privilegi della politica. Monai (Idv) all'Espresso

giovedì 11 agosto, 2011

ROMA, 11 AGOSTO 2011 - Carpaccio di filetto con salsa al limone: 2,76€
Spaghetti alle alici: 1,60€
Filetto di bue: 5,23€
Pesce spada alla griglia: 3,55€
No, non siamo in India, in cui la forza dell'euro sulla rupia fa apparire stracciati i prezzi dei prodotti di mercato. E non siamo nemmeno in una mensa francescana.
Siamo in un ristorante in Italia. Volete sapere dov'è? Volete provare subito l'ebbrezza di uscire da un ristorante spendendo cinque euro per un pasto completo? Sarebbe inutile, perché purtroppo non potreste nemmeno entrarci!
Infatti siamo al ristorante di Palazzo Madama, ristorante in cui si fa (a spese nostre, ma senza esserne informati) ancora una volta del bene ai nostri senatori. Quanto siamo munifici![MORE]


A svelarlo è il deputato dell'Idv Carlo Monai, che ha accettato di rendere pubblici, in delle interviste all'Espresso, tutti i privilegi della “casta” e come sia cambiata la sua vita da quando è diventato onorevole.
Stride fortemente il contrasto con la realtà attuale, in cui gli italiani sono costretti a stringere sempre più la cinghia fino a non avere il buco e doverne fare uno nuovo.


Monai ammette: “i costi della politica – durante la crisi - sono stati ridotti di pochissimo, e alcuni sprechi sono immorali. Non possiamo chiedere rinunce agli elettori se per primi non tagliamo franchigie e sperperi”. E, continua “noi siamo a Roma da martedì al giovedì sera, ma in questa legislatura pare che stiamo facendo peggio che mai: spesso lavoriamo due giorni a settimana, e il mercoledì già torniamo a casa. Nel 2010 e nel 2011 l'aula non è mai stata convocata di venerdì. Le sembra possibile?”.
Tutti questi privilegi perché, giustamente, guadagnano troppo poco... Monai rivela la busta paga: soli 5.486,58 euro, a cui bisogna aggiungere 3.503,11 euro di diaria!


E i privilegi che svela spaziano in più campi: dalla telefonia (piani tariffari privilegiati della Telecom) ai viaggi, dall'intrattenimento (teatro e cinema gratis) alle multe, dai parcheggi (gratis), appunto, al cibo.
Quali sono le conseguenze a lungo termine di tutto ciò, oltre alle spese maggiorate per gli italiani in tempo di crisi? Sono l'ingresso in politica per i vantaggi che riserva alla propria persona e non al popolo, la classe dirigente che ci ritroviamo, l'ignoranza e l'avidità dilagante. Perché, se i politici avessero uno stipendio normale (o, del tutto, inferiore alla media) e non avessero tutti i sopraccitati privilegi, soltanto chi fosse veramente mosso dallo spirito di migliorare le cose, dalla volontà di rendere più agevole la vita dei meno abbienti, entrerebbe in politica.


E sul web imperversano le indignazioni. Si vede che la beneficenza, quando si è ignari del fatto di farla, non è molto gradita!

Marta Lamalfa


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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