

Ancona, si è ucciso in cella l'uomo che ricattò il fratello della Boldrini
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ANCONA, 16 NOVEMBRE 2013 – E’ morto suicida in cella il 43enne che tentò di estorcere 3.500 euro al fratello del Presidente della Camera dei Deputati. Il fatto si è consumato nel pomeriggio di ieri, all’interno della Casa Circondariale di Montacuto, ad Ancona.
E’ stato trovato appeso con una corda al collo, il riminese Michele Riccardi, impiccatosi alle sbarre del carcere di Montacuto. L’uomo era stato arrestato il 13 settembre scorso, ed era in attesa di giudizio da circa due mesi dopo essere stato accusato di tentata estosrsione ai danni di Ugo Boldrini. Il gip aveva respinto più volte la sua richiesta di finire ai domiciliari. Nelle ultime settimane lo stato depressivo dell’operaio metalmeccanico (da qualche tempo senza lavoro) è andato via via peggiorando, fino al folle gesto. E’ stato trovato morto da un agente penitenziario intorno alle ore 15 di ieri pomeriggio.
Immediata la chiamata al 118, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Si trovava da solo nella sua cella, giacché gli altri detenuti si trovavano a passeggio nell’area a loro concessa all’interno del carcere. Nella sua cella sono stati ritrovati alcuni biglietti in cui Riccardi denunciava la sua condizione, facendo riferimento appunto alla mancata convalida degli arresti domiciliari. Sul fatto è intervenuto anche Ugo Boldrini, fratello del Presidente della Camera e vittima della tentata estorsione: “Ho appena saputo, una notizia tremenda, preferisco non commentare”. La procura di Ancona fa sapere di aver aperto un’inchiesta sull’accaduto.
Giovanni Cristiano[MORE]