Anche il Gruppo Scout 1 di Satriano a spingere il Catanzaro verso la serie B
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CATANZARO , 5 MARZ. - Il Catanzaro batte l’Avellino 4 – 1, e dopo 19 anni dallo stadio Ceravolo torna a rimbombare il grido Serie B, Serie B. Quattordici punti di vantaggio sulla prima delle inseguitrici, il Crotone, sono ormai un margine di sicurezza che riesce finalmente a far cadere quel velo di scaramanzia che ha impedito finora all’ambiente giallorosso di pronunciare questa agognata frase: Serie B!
È un boato assordante, che parte spontaneo dopo il quarto gol. Diecimila voci all’unisono. Eppure a prestare attenzione con l’orecchio, i suoni che si alzano sono diversi: un coro maestoso dei ragazzi della Capraro che infiamma l’intero stadio; un grido liberatorio degli adulti che gremiscono i Distinti e le tribune Ovest e Centrale; e un urlo di gioia immensa dei bambini che la società del Catanzaro Calcio ospita gratuitamente in ogni partita casalinga nella Tribuna Est. E proprio fra questi ultimi si erge uno striscione che recita Scout Satriano, immagine ripresa in diretta da Eleven Sport e trasmessa sul Web.
A sostenerlo sono 30 bambini del Gruppo Scout 1 di Satriano guidati dal parroco della parrocchia Santa Maria della Pace, don Michele Fontana. Il sacerdote è nato nei primi anni ’70 in via Schipani, a ridosso del Militare, è cresciuto in Curva Ovest negli anni più gloriosi della storia giallorossa, e ancora oggi, ogni qual volta gli impegni glielo permettono, non manca di essere presente in Tribuna a sostenere le aquile.
I ragazzi di mister Vivarini sembra abbiano scelto apposta la metà campo davanti a questa tribuna, nel secondo tempo, per esprimere il loro calcio più bello, spettacolare, costruendo numerose palle gol e realizzando tre reti.
Un capolavoro in campo e sugli spalti che ha un artefice ben preciso: il tecnico Vincenzo Vivarini.
L’incontro inizia in salita per i padroni di casa. L'Avellino erge un muro davanti alla propria porta e al primo contropiede conquista un calcio d’angolo: dagli sviluppi passa in vantaggio con Marconi sul filo del fuorigioco.
Nella squadra giallorossa non c’è paura, né tantomeno nervosismo: con pazienza ricomincia a tessere la tela voluta dal mister.
Sugli spalti i cori diventano più forti, l’incitamento sale e i risultati non tardano a venire.
Già al 30’ viene ristabilita la parità con Biasci, che si fa parare un rigore dal portiere Pane, ma con un tap-in spinge in rete la palla respinta. Il secondo tempo è un monologo con Pietro Iemmello che sale in cattedra e realizza il suo 22° gol in stagione che lo rende il goleador più prolifico in un singolo campionato di tutta la storia del Catanzaro. L’espulsione del bianco verde Auriletto per fallo su chiara occasione da rete, spiana la strada alle Aquile che realizzano ancora con Biasci e Pontisso.
In quanto avviene in campo e sugli spalti è chiara la mano del mister: idee chiare, pazienza, spirito di sacrificio, attaccamento alla maglia, piedi ben saldi a terra; doti che Vivarini ha trasmesso alla squadra lavorando con grande umiltà, prima sugli uomini e poi sui calciatori; e le ha trasmesse anche al pubblico che non ha mai fatto mancare l’apporto necessario, soprattutto nei momenti delicati di questo percorso da record.
Grande merito va anche a chi in società lo ha fortemente voluto e sostenuto.
È soprattutto grazie a lui se dal Ceravolo può tornare ad alzarsi il grido serie B, serie B.
Saverio Fontana