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Pensavate che solo i pianeti gassosi avessero colorati anelli? Nuovi studi rilevano, invece, che anche i corpi con orbite meno regolari, come gli asteroidi, possono possederli.
Attraverso osservazioni condotte da telescopi posti a terra, un team di astronomi guidati da Felipe Braga-Ribas dell’Observatòrio Nacional/MTCI di Rio de Janeiro ha scoperto il primo asteroide circondato da un sistema di anelli. Come descritto nell’articolo pubblicato su Nature, il pianeta minore Chariklo, il cui diametro è di 250 chilometri, è dotato di due anelli, densi, sottili e ben confinati, composti da polveri e ghiaccio, come evidenziano le analisi spettrali. Questi sarebbero separati da uno spazio vuoto con spessore che si aggira attorno ai 9 chilometri e distano dall’asteroide circa 400 chilometri.[MORE]
Finora gli unici corpi del sistema solare noti per essere dotati di anelli erano i quattro pianeti giganti gassosi: Giove, Saturno, Urano e Nettuno. I più noti sono, ovviamente, quelli di Saturno, essendo più numerosi e ben facilmente osservabili. Chariklo, il più grande degli asteroidi classificati come Centauri, che orbitano nella regione compresa fra Saturno e Urano, è quindi il quinto oggetto del nostro sistema planetario a rivelare degli anelli, oltre a essere nettamente il più piccolo di questa speciale famiglia.
Per poter ottenere l’osservazione degli anelli si è ricorso all’utilizzo della loro ombra generata dalla luce della stella UCAC4 248-108672: in pratica si è studiata l’occultazione della stella da parte dell’asteroide Chariklo. In tale passaggio gli astronomi hanno registrato una diminuzione della luminosità apparente della stella non solo in corrispondenza del passaggio dell’asteroide, ma anche pochi secondi prima e dopo l’occultazione principale e ciò, grazie anche alla collaborazione di dati provenienti da vari siti osservativi, ha permesso di dedurre l’esistenza di un sistema di anelli, ma anche la stima di alcuni parametri come la forma, la larghezza e l’orientamento. E non finisce qui: essendo gli anelli ben confinati tra loro, ci potrebbe essere un “satellite pastore” che guida la traiettoria degli anelli, limitandone il moto. I detriti che formerebbero gli anelli potrebbero anche giungere, un giorno, a riunirsi e a formare un nuovo satellite dell’asteroide, proprio come si immagina potrebbe essere avvenuto per la nostra Luna.
Luca Tiriolo