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AMBURGO, 7 LUGLIO - Nel pomeriggio di oggi, ed in occasione dell’apertura del G20 ad Amburgo, il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin avranno il loro primo faccia a faccia dall’elezione del tycoon, insediatosi alla Casa Bianca nel gennaio 2017.[MORE]
Alla luce dei fatti precedenti tra Usa e Russia, si preannuncia un incontro molto atteso, e non solo fra gli addetti ai lavori. I rapporti tra Trump e Putin sembrerebbero essersi raffreddati, nonostante quanto accaduto nella campagna elettorale delle presidenziali americane. L’attesa per questo incontro è dettata anche da tutto ciò: comprendere più a fondo i rapporti tra le storiche superpotenze mondiali.
L’attesa è enorme al punto che Reuters scrive: «Ogni espressione facciale e gesto del corpo sarà analizzato, così come ogni parola che i due leader diranno mentre il mondo proverà a capire quanto Trump, un magnate immobiliare e un ex star della televisione, andrà d’accordo con Putin, un ex spia».
Secondo indiscrezioni della stampa americana e russa, l’incontro avverrà nel pomeriggio e dovrebbe durare circa un’ora. Non è ancora chiaro quali saranno gli argomenti in campo, considerata la tensione registratasi negli ultimi giorni, il generale raffreddamento dei rapporti già in atto durante l’era Obama, la mancata promessa di Trump sull’elisione delle sanzioni ai russi, il conflitto in Siria.
Lo stesso Trump si è ieri duramente espresso sulla Russia, configurandola addirittura tra i ‘nemici’ da affrontare. L’accusa a Putin di destabilizzare il mondo è servita. Certo, Amburgo offrirà sicuramente altri spunti interessanti, tra cui quello relativo al rapporto Ue-Usa, tutto da verificare dopo le parole di Trump a Varsavia, che hanno rinnovato «un legame più forte che mai», stando quanto meno alle dichiarazioni del presidente americano. Parole che hanno invitato l’Unione Europea a «preservare la propria civiltà e alla difesa dei valori». Il tycoon si è anche provocatoriamente chiesto se «l’Occidente voglia sopravvivere».
Anche il tema Corea sarà probabilmente toccato, ma prima bisognerà partire forse dalla Siria, territorio nel quale la lotta ad Isis potrebbe ‘avvicinare’ Russia e Usa verso una convergenza al momento non pervenuta e tutta da ricercare, anche alla luce delle presunte interferenze russe durante la campagna elettorale, che non sono affatto piaciute nemmeno allo stesso ‘The Donald’.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta