Allarme trasporti locali: casse vuote e il rischio che 13milioni di pendolari restino a piedi

martedì 15 novembre, 2011

ROMA, 15 NOVEMBRE 2011 - E’ molto diretto Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, “Le casse sono vuote, le cifre parlano chiaro. Aspettiamo il governo. Fiduciosi”. [MORE]

Come ha rilevato la giornalista Stefania Divertito sul quotidiano "Metro", il rischio è che a partire dal primo gennaio 2012, se il nuovo governo non ripristinerà i fondi tagliati alle Regioni, 13milioni di pendolari restino a piedi. Secondo i presidenti di Regione mancano 1,5miliardi per poter garantire i trasporti per il prossimo anno, una cifra importante determinata dai tagli del 75% dei finanziamenti statali. Tagli che dopo le proteste del mese di settembre, spinsero i governatori a riconsegnare i contratti a Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le Regioni, a cui fu promesso un aggiustamento nella legge di stabilità, che tuttavia è completamente assente nel testo in questione. Il rischio paralisi si fa dunque concretamente vicino, e se per ora, come rende noto un funzionario della Conferenza delle Regioni, la linea sarà attendista, da lunedì partirà la mobilitazione.

A scendere in piazza saranno anche i sindacati dei trasporti pubblici, con un calendario fitto di incontri con gli enti locali, e di scioperi a partire già da domani, mercoledì 16 novembre, quando a Roma, per lo sciopero generale dei trasporti, dalle 21 del 16 alle 21 di giovedì 17, treni, metrò, aerei, traghetti e bus resteranno fermi. L’ultimo grido di allarme è stato quello della Puglia, che dovrà farsi carico di ben 23milioni di euro per poter rispettare il contratto stipulato con Trenitalia, ma dalla Conferenza delle Regioni rendono noto che le Regioni “Sono abbastanza livellate nell’emergenza, e per poterne uscire occorrerebbe più che raddoppiare le tariffe, ma a quel punto ai pendolari converrebbe restare a casa”.

Sara Marci

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