Record di prescrizioni, processi infiniti e carceri disumame: il disastro della giustizia in Italia
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FIRENZE, 26 GENNAIO 2013- Nel nostro Paese non si viene condannati affatto o quando ciò avviene le condizioni di detenzione sono disumane e il filo conduttore di questo andazzo è rappresentato dall’estenuante durata dei processi. Nella nazione che ha fatto del compromesso, in senso lato, uno dei discutibili capisaldi della propria struttura politica e sociale, il tema della giustizia non sembra conoscere mezze misure.
Giovanni Canzio, presidente della Corte d'appello di Milano, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, ha dichiarato che la popolazione carceraria "supera ogni livello di tollerabilità e lede in modo grave e non più giustificabile la dignità delle persone ristrette, tanto da porre in dubbio la legittimità, nelle condizioni date, delle modalità di esercizio del diritto punitivo dello Stato”. In tal senso Canzio ha sottolineato come la Corte di Straburgo abbia censurato nuovamente l’Italia per una situazione “ormai sistemica e causa di trattamento disumano e denigrante per la persona”. Presenti nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia, tra gli altri, il Cardinale Scola, il Presidente del Consiglio Monti, i giudici Frigo e Lattanzi della Corte Costituzionale.
Il presidente della Corte d’Appello di Milano ha poi rincarato la dose sostenendo che l’Italia gode del “triste primato in Europa del maggior numero di declaratorie di estinzione del reato per prescrizione (circa 130.000 quest'ultimo anno) e, paradossalmente, del più alto numero di condanne della Corte europea dei diritti dell'uomo per l'irragionevole durata dei processi". [MORE]
Davide Scaglione