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CATANZARO 1 FEBBRAIO 2012 - Oggi il sacerdote Francesco Brancaccio risponde a una e-mail inviata da Giuseppe, che pone la questione del suo personale rapporto con la Chiesa e la fede.
D. Salve, sono uno studente, ho letto qui http://www.infooggi.it/articolo/perche-siamo-cristiani/23596/ che è possibile chiedere a voi nel caso si abbiano dubbi sulla religione. Spiego qual è il mio problema e le soluzioni che ho cercato. Alcuni anni fa ho sentito, ma non so se per auto convinzione o perché c'era davvero, una forte presenza che mi ha guidato in alcune circostanze,da allora io sono abbastanza convinto che Dio o come si chiama, esista, ma quello che sentii, non l'ho ritrovato nella chiesa che, a parere mio (mi scuso se questo mio parere vi offenderà), ho visto sporca, corrotta e decisamente lontana dal concetto che io ho di purezza e di guida spirituale. Mi sono allontanato dalla chiesa e sono diventato abbastanza critico nei confronti della medesima; [MORE]mi spiego: ho pensato che ciò che è scritto nella bibbia se avessi avuto delle capacità letterarie adatte e un po’ d'inventiva le avrei scritte anche io e sinceramente per farci credere le persone, considerando anche l'epoca, le avrei messe in bocca a Dio, come si è fatto per giustificare un po’ tutto, vedi le crociate o la creazione.
Racconto un episodio: ho inventato una frase che non significava niente e sinceramente era anche una grande stupidata, poi sono andato su internet e ho preso una frase di Churchill; la frase inventata da me l'ho messa in bocca a Shakespeare e tutti hanno detto che era assolutamente giusto ciò che asserivo, a distanza di tempo sempre alle stesse persone ho detto la frase di Churchill dicendo però che era farina del mio sacco, per poco non mi sputavano dicendo che era una stupidaggine, ho fatto altre prove sempre con lo stesso risultato, sono arrivato alla conclusione che la gente è pecora e il fatto che credano a Gesù piuttosto che a Zeus è una questione geografica cioè dipende dal luogo di nascita, in più sarebbe scomodo cambiare religione, per esempio il matrimonio si complicherebbe se uno dei due fosse di un altra religione, i parenti etc... poi sono andato svariate volte a messa in diverse chiese, e ho notato che la gente non ha la più pallida idea di cosa dica il prete e non ha neanche il minimo interesse, parlo del 90% c'è chi ascolta, infatti io ero l'unico che voleva aprire la porta per far uscire le stupidate che dicevano alcuni preti, altri invece erano molto dotti e acculturati dicevano cose degne di essere ascoltate; uno ha detto che criptomane deriva da cripta, infatti il criptomane è uno che ruba di nascosto (voleva dire cleptomane, ma tanto i fedeli avevano minimo 80 anni). Poi c'è tutta la parte delle ricchezze della pedofilia, del fatto che se conosci un prete hai il lavoro sicuro, che mi hanno fatto allontanare dalla chiesa. Considerando che sto scrivendo un e-mail credo di essermi dilungato anche troppo non voglio offendere nessuno, vorrei solo assumere una posizione nei confronti della religione e sto cercando pareri a riguardo, quindi mi scuso se ciò che ho scritto possa aver offeso il lettore,
saluti, Giuseppe
P.S. ho frequentato per un periodo anche un' associazione cattolica ma non hanno risposto alle mie domande. Mi è già stato detto di avere fede, ma purtroppo a volte mentre provo a pregare mi sento stupido perche penso di parlare da solo.
R. Ciao Giuseppe…
Non ti devi scusare, così come noi non dobbiamo sentirci offesi. Per quanto posso percepire dalle tue parole, si sente che non scrivi per provocare, ma esprimi la tua sincera ricerca di Dio e anche la delusione di non avere ancora riconosciuto negli uomini una testimonianza trasparente del suo amore.
In fondo ti capisco. Sai perché? Perché le tue parole mi hanno fatto ripensare alla mia esperienza. Ti sembrerà strano: forse ti aspetti una risposta fatta di argomentazioni e contrappunti al tuo “sfogo”, o al tuo rammarico. Invece vorrei proporti anch’io una testimonianza. Forse così potrò in certo modo entrare in dialogo con te e risponderti in modo più diretto.
Io non sono arrivato alla fede per un merito della mia ricerca o dei miei sentimenti. Non ho nessun merito in più di te. Ho solo avuto la grazia di incontrare la Chiesa con un’esperienza diversa da quella che tu hai percepito e descritto. Ho incontrato una donna tanto umile, che per il Signore vive, soffre, ama, offre santamente la sua vita fino a consumarsi. Tramite lei ho riconosciuto Cristo che passa, ama, dice la verità, esorta, consola. Ho incontrato anche un sacerdote santo, sapiente, dal pensiero sempre pieno di Dio, totalmente conquistato dall’amore di Cristo. In lui ho visto il modello di sacerdote che Cristo si attende. Ho visto uomini e donne, giovani e adulti impegnarsi per ricordare e annunziare il Vangelo con passione e intelligenza, con costanza e talenti, con competenza e vivacità, anche con semplicità e tante debolezze.
E per questo ora posso dirti con certezza che la vera identità della Chiesa non è quella che tu hai in animo. La verità della Chiesa traspare dovunque ci sono cristiani che amano il Signore e mettono in pratica il Vangelo. E’ la Chiesa che nasce dalla croce di Cristo e cammina nel mondo con la forza del suo Spirito. E’ la Chiesa che deve anche soffrire per portare il Vangelo, che deve offrire se stessa per diffondere il perdono di Dio e attrarre i cuori al suo Amore eterno.
Lo so che la Chiesa però non è fatta solo di santi... Ognuno di noi ha i suoi limiti, le sue debolezze, e questo è inevitabile, dobbiamo comprenderlo. Gli scandali no, non sono da comprendere. Eppure anche quelli ci sono… E’ colpa di Cristo? Forse Lui ha fatto male la sua Chiesa? Ma possiamo dare colpa a Lui, se il peccato degli uomini deturpa la Chiesa che Lui ha fatto come suo Corpo, come sua sposa?
Forse questo è il punto chiave della tua riflessione: noi credenti, noi battezzati, noi sacerdoti in modo particolare, abbiamo una grande responsabilità, davanti a Dio e davanti agli uomini. Per la nostra testimonianza, la forza attraente dell’amore di Dio può essere manifestata o nascosta, resa visibile o rinnegata. E il Signore un giorno chiederà conto a noi per coloro che lo avranno respinto a causa delle nostre mancanze o responsabilità.
Ma vedi, Giuseppe, il Signore resta sempre qui, con noi, e non si stancherà mai di cercare e chiamare persone che lo amano e sono pronte a dare la vita per mostrare il volto santo della sua Chiesa, che anche oggi continua a portare a tutti il suo amore e la sua verità.
Vorrei invitarti a questo, Giuseppe: non fermarti all’esperienza che hai avuto finora. Non racchiudere tutta la Chiesa Cattolica dentro stereotipi facili e, forse, anche comodi. Cristo, con la sua Chiesa, è ben oltre gli schemi umani. Continua a cercarlo. Quando un cuore lo cerca con sincerità, certamente lui si fa riconoscere…
Non ho voluto “dimostrarti” niente, Giuseppe, e non so se qualcosa di questo dialogo ti sia utile. Però vorrei invitarti a meditare questi brevi pensieri che seguono. Non sono miei! Sono un dono di Dio che viene tramite la donna di cui ti parlavo. A presto!
AMARE
Amare senza nulla chiedere,
amare per rinnegare se stesso,
amare per donare,
amare per essere deriso,
amare per sentirsi umiliato:
Ecco il Cristo,
il Figlio del Dio vivente.
Amò,
ama,
amerà te,
uomo,
sino alla morte
e alla morte di croce.
Uomo,
amalo.
È colui che è,
è colui che sa donare,
è colui che ti chiede solo un po' di amore.
Uomo,
daglielo.
Te lo chiede lui,
il tuo Gesù.
Colui che patì
per amor tuo.
Colui che seppe soffrire.
Colui che si donò
sino alla morte
e alla morte di croce.
Uomo,
amalo almeno un po'.
Non vedi?
Ti chiama.
Ti chiama per mezzo di Pietro.
Ti chiama per mezzo degli Apostoli.
Ti chiama attraverso i suoi amici,
coloro che sanno amare,
coloro che sanno donare,
coloro che nulla chiedono:
solo una croce,
una croce d'amore,
solo uno sputo,
uno sputo per portare
il loro amico a Gesù.
Uomo,
cambia la tua vita.
Uomo,
amalo.
Uomo,
convertiti e credi al Vangelo.
Maria Marino
(http://www.movimentoapostolico.it/meditareindice.htm)