Alla Provincia, Podestà indagato per falso ideologico
Cronaca Lombardia

Alla Provincia, Podestà indagato per falso ideologico

sabato 28 aprile, 2012

MILANO, 28 APRILE 2012- Avviso di garanzia per il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, all'epoca in veste di coordinatore regionale lombardo del Pdl, accusato di falso ideologico pluriaggravato per aver, secondo gl'inquirenti, indicato ad alcuni rappresentanti del partito di falsificare oltre 900 firme (926 per la precisione), a supporto della lista di Roberto Formigoni e di quella provinciale del Pdl per le Regionali del 2010. A quanto risulta le firme sarebbero sono state riconosciute come false dalle persone il cui nome risultava posto a sostegno della lista, ma che hanno confermato agli inquirenti di non aver mai firmato.

Podestà, lo ha reso noto sul suo sito, in cui si difende, "Ribadisco la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati (...). Ripeto che la gestione esecutiva e gli adempimenti amministrativi della presentazione delle liste non era di mia diretta competenza, in quanto sempre stata, in ogni tornata elettorale, di responsabilità di un apposito ufficio del partito". Poi prosegue sostenendo che, "Quanto attinente agli atti non ha nulla a che fare con l'attività istituzionale e di amministrazione della Provincia, pertanto, sono assolutamente sereno e convinto che i dovuti chiarimenti saranno presto forniti e mantengo la mia fiducia nell'opera della magistratura".[MORE]

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha commentato così, "Sono sorpreso dalla notizia dell'avviso di garanzia al presidente Podestà, al quale esprimo convinta solidarietà. E sono sicuro che le successive fasi di approfondimento e dibattimento chiariranno l'insussistenza di ogni sostanza di reato".

Secondo indiscrezioni, a fare il nome di Podestà agl'inquirenti sarabbe stata Clotilde Strada, che era all'epoca responsabile della raccolta firme del partito. Strada avrebbe sostenuto che sarebbe stato Podestà a chiedere di falsificare le firme quando stava per scadere il termine della presentazione delle liste, vedendo che non si era raggiunta la quota sufficiente.

(Fonte: Corriere della Sera)

Rosy Merola


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