Alessandro Greco e Beatrice Bocci: un’infinita storia d’amore
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Si è vero, Alessandro e Beatrice sono due personaggi famosi del mondo dello spettacolo, ma io ve lo dico subito, fin dall’inizio di questo mio pezzo: Alessandro e Beatrice sono due persone meravigliose. In questo “meravigliose”, ci potete mettere quello che volete quando pensate ad una descrizione del termine ma io li ho trovati meravigliosi proprio per la loro vita, per tutto il percorso che li ha portati fino ad oggi. Non un percorso semplice, fatto di solitudine per Alessandro anche quando ormai diventa un personaggio popolarissimo e amato o quando per lungo tempo il telefono non squilla più e ti voltano le spalle, di ferite e di fallimenti per Beatrice che nel 1994 è sulla passerella di Miss Italia dopo aver vinto la fascia di Miss Toscana e con una figlia, Alessandra. Ma riavvolgiamo il nastro e proviamo a fare insieme un viaggio. Partiamo dalla parola “amore”.
«Il colpo di fulmine in amore esiste». A dirlo è proprio Alessandro Greco. Riolo Terme, 1997. Il patron di Miss Italia e la Rai lo convocarono. Lui arrivava da una delle sue serate sempre più numerose in giro per l’Italia dopo la vittoria al festival di Castrocaro. Alessandro ricorda benissimo l’incontro con la sua Beatrice Bocci, seconda al concorso di Miss Italia nel 1994. «Facevo finta di essere sveglio nel giardino dell’albergo durante colazione, nascosto dietro gli occhialoni e un giornale. Sento arrivare una macchina. Si apre lo sportello posteriore ed esce Beatrice e lì mi sono svegliato subito». Da quell’incontro sono passati ventidue anni di vita insieme. Oggi la coppia vive un intenso cammino di fede. Hanno scelto Gesù; Hanno scelto di mettere al centro della loro vita Gesù. Una scelta che li ha portati nel tempo a richiedere la nullità del matrimonio dalla precedente unione di Beatrice, di vivere per tre anni in castità e di celebrare il matrimonio-sacramento in Chiesa nel 2014 dopo essersi sposati civilmente nel 2008 e due figli Lorenzo e Alessandra (avuta dalla precedente unione).
Tra il matrimonio civile e quello religioso la coppia ha scelto, appunto, di vivere un voto di castità per ben tre anni. Non è facile parlare di castità in un rapporto di coppia ma non è facile neanche accettare tale proposta per chi non vive un percorso autentico di fede e, soprattutto, per chi lega la parola castità esclusivamente a una “mancanza di sesso”. «La nostra è stata una scelta coerente con il cammino di fede che avevamo appena iniziato», spiegano entrambi. Su questo lungo percorso di vita hanno pubblicato un libro insieme a Tiziana Lupi dal titolo “Ho scelto Gesù – Un’infinita storia d’amore”(Rai Libri), libro meraviglioso come i protagonisti che si raccontano e che ho letto tutto d’un fiato. «Volevamo offrire al Signore questo piccolo dono, ma strada facendo ci siamo accorti che il dono lo abbiamo fatto a noi stessi perché la castità ci ha resi più forti e più uniti che mai». Erano a Medjugorie quando presero questa scelta. «Stavamo facendo un itinerario di preghiera con le famiglie e i frati avevano dato a ognuno di noi una frase. Quella di Beatrice era: “Infrangerò il giogo che ti opprime, spezzerò le tue catene”. Alessandro in camera si rivolge a Beatrice e le dice: «se tu sei pronta, io sono pronto e ti dico di si». Lo stesso giorno, a Roma, il nostro avvocato ricevette una comunicazione dal tribunale ecclesiastico in cui si diceva che l’annullamento era imminente». Il giorno dopo questa scelta molto coraggiosa e forte possono con desiderio accostarsi al sacramento della confessione e ricevere l’Eucarestia. Mi vengono i brividi ogni volta che penso come agisce il Signore nella nostra vita.
Nel libro il lettore si incontrerà dapprima con il racconto alternato di Alessandro e Beatrice, per essere precisi fino a pagina 105, quando i due decidono di rendere pubblica la loro storia d’amore. Alessandro era stato ospite di Maurizio Costanzo a Buona Domenica e lascia tutti nel dubbio quando è Enrico Papi a chiedergli su una possibile storia d’amore con Beatrice. Da Pagina 107 del libro c’è il prosieguo della loro storia, tra alti e bassi, passando per tante difficoltà, la convivenza, la nascita del figlio, il matrimonio civile, il cammino di fede, la Sacra Rota, il matrimonio religioso fino ad oggi.
Alcuni incontri che hanno cambiato la loro vita per sempre
Don Gigi Verdi, responsabile della Fraternità di Romena. Nel 1991, dopo una profonda crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un'esperienza di fraternità. E' cominciato così il cammino di Romena. In pochi anni la pieve, che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata dai pochi parrocchiani, è divenuta un luogo d'incontro per migliaia di viandanti in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni. «Mia madre – racconta Bea nel libro al suo Ale – dice che è un sacerdote speciale, un creativo, un poeta. Aiuta tanti a riconciliarsi e ad avvicinarsi con Dio» e cosi decidono di andare a Romena. «l’altra sera – racconta Alessandro – don Gigi ha spiegato che la fede è riuscire a muoversi in una stanza buia sapendo che non andrai a sbattere perché Dio sarà con te e ti guiderà».
Padre Roberto Basilico e la Comunità “I Discepoli di Maria di Nazareth ” nata nel Novembre 1997 è un dono di Dio fatto alla Chiesa per essere tra gli uomini di questo tempo, segno visibile dell’Amore di Dio. Nata per essere “luce del mondo” e ”sale della terra” si occupa soprattutto dei giovani e delle famiglie per offrire loro accoglienza, servizio, guida e sostegno nel cammino di fede. Attraverso nuove forme di evangelizzazione gioiose e coinvolgenti, essa vuole contribuire, con entusiasmo, alla costruzione di una vera civiltà dell’Amore. Beatrice esprime il desiderio di poterci andare e Alessandro l’asseconda. Una prima esperienza che li cattura. «Mentre pregavamo – racconta Beatrice nel libro - mi sembrava che il cuore mi esplodesse nel petto. La potenza di quella preghiera mi ha fatto quasi svenire». Ad un secondo itinerario della gioia è Beatrice a parteciparvi da sola perché Alessandro è impegnato. Lei torna a casa come trasfigurata e il marito se ne accorge subito e vuole che le racconti tutto. «Ho sentito un amore che mi pervadeva, che mi attraversava fisicamente e guariva paure, dolori, ferite e umiliazioni. Ho avvertito una pace incredibile. Ho compreso cosa significa essere figli dello stesso Padre. Le persone che mi circondavano mi erano divenute familiari… Tutti devono sapere della mia risurrezione».
Fra Modestino. In occasione della beatificazione di Padre Pio la coppia viene invitata nel programma “Porta a Porta” in collegamento da San Giovanni Rotondo. All’inizio il frate, confratello di Padre Pio non li voleva ricevere. Non amava il clamore. Quando li ha incontrati è stato molto amorevole. Un incontro meraviglioso soprattutto con Beatrice. «Sono scoppiata a piangere. Non riuscivo a fermarmi. C’è voluta tutta la sua tenerezza. Non dimenticherò mai – continua Bea – quando mi ha fatto poggiare la testa sul suo petto. È stato come se Dio mi stesse accarezzando per ricordarmi che Lui mi ama nonostante le difficoltà». Alla carezza paterna si aggiungono delle parole liberatorie: «Quando vai a Messa non guardare chi la celebra, ma ascolta la Parola di Dio che parla sempre alla tua vita».
Amici cari, non provate a comprendere l’agire di Dio, potreste rimanerne storditi. Lui si svela, poi si nasconde, poi ritorna a mostrarsi. Ci fa sperimentare l’aridità e poi la fertilità. Ci fa sentire sazi ma anche affamati. Tutto questo perché non smettiamo mai di cercarlo.
Oggi Alessandro e Beatrice sono una coppia felice. Di certo non mancano e non mancheranno nella loro vita difficoltà e lotte ma hanno compreso che Gesù è amico, fratello e Dio è Padre amorevole e misericordioso. Oggi sono testimoni instancabili di questo disegno divino nella loro vita. «Una meraviglia! Tutto il tempo che concediamo a Dio è diverso ogni volta. La storia che raccontiamo, la nostra storia incontra tanti cuori e loro si accorgono che noi non siamo più speciali di loro».
Grazie Alessandro e Beatrice. Ora vi voglio ancora di più un gran bene. Vi benedico!