Aldo Moro, il ricordo trentacinque anni dopo
Cronaca Lazio

Aldo Moro, il ricordo trentacinque anni dopo

giovedì 9 maggio, 2013

ROMA, 9 MAGGIO 2013 – “Era la notte buia dello stato italiano, quella del 9 maggio ’78, la notte via Caetani, del corpo di Aldo Moro, l’alba dei funerali di uno Stato” così cantavano i Modena City Rambles in una nota canzone dedicata a Peppino Impastato, per ricordare che in quella stessa data ci fu un altro omicidio, che sconvolse l’Italia e che fu l’emblema degli anni del terrore che il popolo viveva. In quella stessa notte veniva a mancare Aldo Moro, cinque volte Presidente del Consiglio e Presidente del Partito della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia. [MORE]

Iniziò la sua carriera politica già nel 1943 militando nel partito socialista, per poi costituire il movimento Democristiano, visto il suo profondo credo cattolico; mosso da questa indole, già all’inizio degli anni sessanta promuoveva una possibile alleanza tra il Partito Socialista italiano e quello della Democrazia Cristiana, per creare un governo di centro-sinistra che includesse anche il Partito Comunista Italiano. Un'idea che portò avanti fino al 1978, anno in cui fu catturato dal gruppo terroristico chiamato le Brigate Rosse.

Il 16 marzo 1978, mentre Aldo Moro si recava alla presentazione del nuovo governo presieduto da Giulio Andreotti, venuto a mancare qualche giorno fa, la sua auto veniva intercettata e la sua scorta uccisa, mentre lui, ancora vivo, veniva sequestrato. Dopo 55 giorni di prigionia, dopo la sottoposizione al “Tribunale del popolo” istituito dalle Brigate Rosse, dopo le 86 lettere dalla prigionia di Aldo Moro, scritte al Papa Paolo VI, ai rappresentanti della DC e alla famiglia, il verdetto delle Brigate fu emanato: ‹‹per quanto riguarda la nostra proposta di uno scambio di prigionieri politici perché venisse sospesa la condanna e Aldo Moro venisse rilasciato, dobbiamo soltanto registrare il chiaro rifiuto della DC. Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato››.
Mario Moretti, sparò undici colpi al presidente che era stato coperto con un lenzuolo rosso. Il suo corpo fu poi rinvenuto in via Caetani, all’interno di una Renault 4 rossa, all’angolo tra le sedi del Partito Comunista Italiano e della Democrazia Cristiana. 

‹‹Bisogna fermare la violenza prima che si trasformi in eversione›› queste le parole di Giorgio Napolitano, intervenuto proprio in via Caetani dove oggi giace la lapide dello statista e ha aggiunto ‹‹l'Italia ha superato non solo momenti di tensione, ma periodi tragici che l'hanno esposta a rischi estremi. Se abbiamo superato quei momenti, sapremo superare le prove che abbiamo davanti››. Dopo la deposizione della corona di fiori, si è intrattenuto nella stessa via con il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, la Presidente della Camera, Laura Boldrini e il Presidente del Senato, Pietro Grasso. Quest’ultimo ha promosso un minuto di silenzio al Senato e si è espresso su Twitter per ricordare anche Peppino Impastato.

Tra le tante manifestazioni romane per ricordare Aldo Moro, l’archivio di Stato ospiterà le lettere di Aldo Moro e l’Accademia di Studi Storici Aldo Moro ha organizzato una serie di eventi della durata di tre giorni, da oggi fino all’11 maggio. Queste manifestazioni ricorderanno la figura di Moro grazie all’aiuto di molti personaggi di spicco che interverranno durante la manifestazione.

Erica Benedettelli

[immagine da wikipedia.org]


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