Aldo Busi rinuncia al premio "Città di Bari- Pinuccio Tatarella"
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BARI- Uno scrittore viene scelto da una Giuria Scientifica di un premio letterario e poi, senza ringraziare, avanza dichiarazioni sul “premio di merda” pensato per lui. Altro che ringraziamenti. Lascia sbigottiti un po’ tutti lo scrittore estroso Aldo Busi, autore del libro “Aaa!” ed. Bompiani il quale, scelto tra molti prodotti letterari in lista di giudizio, è giunto nella rosa dei cinque finalisti del premio “Città di Bari- Pinuccio Tatarella”. [MORE]La risposta all’onore del commentatore di libri di “Amici” è fulminea: il premio è dedicato ad un fascista di almirantiana memoria e alla fine, schifato, gira i mocassini e se ne va. Il motivo del rigetto letterario ad un premio prestigioso è tutto nel nome, quindi: Pinuccio Tatarella, il missino di destra del primo governo Berlusconi (1994) e capogruppo alla camera di AN nel 1995. Un fiore all’occhiello per Bari, commenta il Sindaco di Bari Michele Emiliano, al quale si deve l’istituzione del premio stesso nonché la Fondazione Lirico Sinfonica del Petruzzelli. Insomma: e va bene non essere d’accordo con la linea politica del compianto defunto, però ad ostentare tanto astio, per giunta dopo l’aggiudicazione di un premio, ce ne passa. È anhe vero però che per l’iscrizione di un libro ad un premio letterario, occorre il consenso di chi l’ha scritto e Bompiani parrebbe aver venduto pesce al pubblico senza licenza. Quindi, formalmente, Il Busi le sue ragioni potrebbe pure avercele. Ma molto lontanamente.