Al via il vertice di Bruxelles; la Germania apre allo scudo, ma con unione fiscale
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Al via il vertice di Bruxelles; la Germania apre allo scudo, ma con unione fiscale

giovedì 28 giugno, 2012

BRUXELLES, 28 GIUGNO 2012- Patto per la crescita, scudo anti-spread e Tobin Tax: sarà un vertice lungo e cruciale, quello che a partire da oggi pomeriggio deciderà a Bruxelles delle sorti dell'Europa. Da ieri, oramai, si susseguono a ritmi serrati incontri e telefonate tra i diversi leader continentali, per facilitare gli accordi, e tentare di conciliare visioni per il momento ancora troppo diverse.


Il Ministro dell'Economia tedesco Wolfgang Schaeuble, intanto, dalle pagine del Wall Street Journal apre alle misure anti-spread a breve termine, spiegando come la Germania vorrebbe muoversi prima del previsto, e accettare piani di responsabilità condivisa, fino a una mutualizzazione del debito una volta accertata l'inevitabilità di un controllo europeo sui bilanci nazionali.[MORE]


In questo senso, Schaeuble non si direbbe del tutto contrario allo scudo anti-spread proposto da Mario Monti, alla possibilità di acquisti diretti dei titoli di Stato attraverso i fondi di salvataggio europei Efsf e Esm. Ma senza la nomina di un commissario europeo per le politiche fiscali, che da Bruxelles possa ottenere il pieno controllo sui singoli stati, la Germania si dice irremovibile per quel che riguarda l'adozione degli Eurobond. Una mossa del genere, infatti, sarebbe possibile secondo il Ministro solo in seguito a un ampio accordo per trasferire il controllo di bilancio alla Commissione Europea.


Ben inteso, quindi, che una gestione comune del debito sarà imprescindibile da un processo verso una vera e stabile unione fiscale.


Più chiusi, invece, i finlandesi, che ribattono per bocca del premier Jyrki Katainen che è difficile fare miracoli per Spagna e Italia, e che sarebbe meglio per tutti rispettare le regole senza eccezioni. Come ricorda Berlino, d'altronde, gli strumenti a disposizione dell'Unione sono già tanti e vari, e basterà saperli sfruttare al meglio per non dover ricorrere a misure troppo fuori dal comune.

E i piani anti-spread caldeggiati da italiani e spagnoli potrebbero diventare una perfetta pedina di scambio per quell'accordo sulla Tobin Tax che il governo tedesco ritiene tanto necessaria.

(immagine da: www.asca.it)

Simona Peluso


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