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ROMA, 30 NOVEMBRE 2013 - A raccontare un realtà preoccupate è l'indagine condotta da Doxa per Cesvi. Secondo questo studio, infatti, i giovani italiani tra i 16 e i 34 anni tendono a non percepire l'Aids come un rischio reale per la propria salute. Mentre l'Hiv continua la sua diffusione sul pianeta, in Italia un ragazzo su tre pensa che l'Aids "esiste, ma è tenuta sotto controllo e non fa quasi più vittime’, mentre uno su cinque non ha mai sentito parlare del virus a scuola e sporadicamente sui media.
Solo il 35% dei giovani italiani fa uso del preservativo durante i rapporti sessuali, sebbene la maggioranza sappia dell'esistenza dell'Hiv e sia consapevole che la principale via di trasmissione è proprio il sesso. Quando si arriva a parlare di test dell'Hiv, poi, la percentuale di ragazzi che vi si sono sottoposti scende a 29%.[MORE]
Un dato allarmante emerge anche per il sesso femminile. Dall'indagine, infatti, risulta che sono proprio le ragazze ad esporsi con più facilità al contagio, considerandosi protette dal solo fatto di trovarsi in una relazione stabile con il proprio partner.L'indagine Doxa è stata realizzata a trent'anni dall'identificazione del virus e in occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids, che avrà luogo domani 1 dicembre 2013.
L'associazione Cesvi, giunta alla dodicesima edizione della propria campagna di sensibilizzazione “Fermiamo l'Aids sul nascere”, mantiene vivo il duplice obiettivo di sostenere la lotta all'Aids in quelle zone del mondo particolarmente colpite e di alzare drasticamente il livello di attenzione della società e dei giovani sul tema della prevenzione.
Valentina Vitali
(Foto:torino.blogosfere.it)