Afghanistan: 9 morti nell'attentato all'Accademia Militare di Kabul
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KABUL, 29 GENNAIO – Un commando di uomini armati aveva attaccato stamane la sede dell’Accademia Militare della Capitale afghana, utilizzando uno schema ormai consolidato, approfittando dell’esplosione provocata da due kamikaze all’ingresso dell’edificio per penetrare al suo interno. Altri due attentatori sarebbero stati poi uccisi dai militari nel conseguente scontro a fuoco, durato ben sette ore, mentre un quinto membro della squadra suicida sarebbe stato invece arrestato dopo essersi arreso. [MORE]
Il portavoce del Ministero della Difesa afghano, Dawlat Waziri, ha chiarito che l’attacco ha riguardato specificamente la 111esima Divisione dell’esercito, di stanza proprio nell’edificio adiacente l’Università di Kabul. Nel bilancio ufficiale dell’attentato si parla di 9 morti, di cui 5 militari, nonché di 10 feriti, oltre agli stessi kamikaze, che secondo il portavoce erano peraltro ben equipaggiati, armati di lanciagranate e mitragliatrici automatiche.
L’Accademia “Marshal Fahim” (complesso di oltre 40 ettari situato a Piazza Qambar, nel quartiere di Qargha della zona nord-occidentale della città) potrebbe rappresentare un obiettivo altamente simbolico in quanto in essa vengono formati gli ufficiali dell’élite militare afghana ed infatti c’è da ricordare che il 21 ottobre scorso 15 cadetti dell’accademia furono uccisi da un kamikaze che si schiantò contro l’autobus su cui viaggiavano. Tuttavia, secondo le fonti ufficiali del Ministero dello Stato mediorientale, nel mirino degli attentatori non sarebbe stata tanto l’Accademia in sé, quanto l’unità militare dedicata alla sicurezza del perimetro della struttura.
Secondo l’agenzia islamista Aamaq, l’ISIS avrebbe rivendicato l’attentato mentre la sparatoria era ancora in corso, tuttavia il Governo afghano ha comunicato alla BBC che i cinque militanti protagonisti della vicenda odierna apparterrebbero al gruppo radicale della “Rete Haqqani”, proveniente dal Pakistan e collegata ai Talebani.
Il network Haqqani potrebbe dunque rappresentare l’anello di congiunzione tra l’ISIS ed i Talebani, quasi in competizione negli ultimi giorni per seminare panico e violenza nella Capitale afghana. L’escalation di attacchi armati era iniziata lo scorso 20 gennaio, quando un assalto all’Hotel Intercontinental provocò 43 morti (di cui 14 stranieri). Sabato scorso, invece, c’è stata l’esplosione di un’autoambulanza, carica di tritolo, a Sadarat Square, nel pieno centro della città, che ha prodotto un bilancio tragico di vittime (oltre 100) e feriti (almeno 200). Successivamente, l’attentato agli uffici della ong Save the Children a Jalalabad, dopo il quale è scattata la vera e propria emergenza-sicurezza per il Governo afghano guidato dal Primo Ministro Abdullah Abdullah.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: radiomontecarlo.com