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BERGAMO, 10 APRILE – Si è spento questa mattina, all’età di 95 anni, nella sua casa di Sarnico (Bergamo), l'ingegner Carlo Riva, pioniere della nautica mondiale e patron della società di costruzione dei famosi motoscafi di lusso che porta il suo cognome.[MORE]
«Un grande uomo ci ha purtroppo oggi lasciati: buon viaggio, caro ingegner Carlo Riva. Condoglianze di cuore alla famiglia da parte dell' Amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza. Sarà da me ordinato il lutto cittadino per il giorno del funerale per onorare la memoria di colui che ha reso grande Sarnico nel mondo», così il sindaco di Sarnico ha ricordato l’ingegnere e ha annunciato il lutto cittadino.
Commossa la direttrice del Porto Carlo Riva di Rapallo, Marina Scarpino, che ha dichiarato: «Il porto era lui. Ci manca già. Ho lavorato con lui per 30 anni, era un grande uomo che ha fatto grande la nautica». Proprio a Rapallo Riva ha pensato e costruito il primo porticciolo turistico in Italia tra il 1971 e il 1975, per offrire ai navigatori e alle loro imbarcazioni un posto sicuro dove sentirsi accolti.
Massimo Burzi, imprenditore e consulente del Porto Carlo Riva, ha ricordato l'ultima visita a Rapallo dell'ingegnere: «L'ultima volta che è venuto a Rapallo si è commosso dopo aver visto gli interventi realizzati nel porto, in particolare nell'autorimessa interrata. Ci disse che era contento di vedere che le sue cose andavano avanti».
Parole di cordoglio per la morte di Riva sono giunte dai Cantieri Riva, il Gruppo Ferretti e l’ad del Gruppo, Alberto Galassi: «Addio Ingegnere, e buon mare in questo Suo ultimo viaggio». «È stato un insuperabile creatore di barche, maestro di stile e di eleganza – ha dichiarato, attraverso una nota, il Gruppo Ferretti - Un uomo straordinario che ha fatto del proprio cognome un mito e di un marchio il sinonimo della nautica stessa. Il mondo della nautica in tutto il mondo saluta con commozione l'ingegner Carlo Riva». «In quattro lettere – conclude il Gruppo - si condensano la storia, il mito, la tecnica e il fascino della nautica made in Italy. La storia di una famiglia e di un uomo straordinario, il mito di un'intera epoca che ha lanciato il design italiano nel mondo, dai tempi della “Dolce Vita” ai giorni nostri».
«E’ stato il più grande di tutti. Il mondo perde un geniale creatore di barche, un maestro di stile, un gigante della storia industriale e imprenditoriale della nostra Italia. Io, personalmente, perdo un maestro, un esempio di genialità, d’impegno e di amore per il lavoro», ha detto Alberto Galassi, a.d. Ferretti Group.
La storia dei Riva inizia nel lontano 1842, sul Lago d’Iseo, quando il cantiere guadagna notorietà e rispetto grazie alla direzione di Ernesto Riva che, succeduto al padre Pietro, introduce i motori a scoppio sulle proprie imbarcazioni. Dopo la Grande Guerra le redini passano a Serafino Riva che trasforma i prodotti del cantiere in un vero e proprio brand. E’ negli anni ‘50 che Carlo Riva, animato fin dalla più giovane età da una passione sconfinata per le barche e per l’azienda di famiglia, muove i primi passi. Dal 1956 i Riva iniziano a collaborare con il designer e architetto Giorgio Barilani, che riveste la carica di responsabile della progettazione dal 1970 al 1996. Nel novembre del 1962 nasce il mito: Aquarama.
Sul finire degli anni ‘70, Carlo Riva, amareggiato dall’asprezza del clima sindacale, vende il cantiere alla statunitense Whittaker, mantenendo le cariche di Presidente e Direttore Generale, dalle quali si dimette nel luglio 1971. Nel 1989, a un anno dall’acquisto del cento per cento delle azioni della società Riva da parte del gruppo inglese Vickers, di cui faceva parte anche il brand Rolls-Royce, Gino Gervasoni, che ha sposato la sorella di Carlo Riva, lascia il cantiere dopo 41 anni di attività, ponendo fine alla presenza della famiglia Riva nel cantiere.
[foto: lastampa.it]
Antonella Sica