Addio a Pippo Baudo: funerali a Militello il 20 agosto
Addio a Pippo Baudo: funerali a Militello il 20 agosto, la Rai e l’Italia salutano il “re dei presentatori”
L’ultimo saluto al Teatro delle Vittorie
Roma e l’Italia intera si stringono attorno alla memoria di Pippo Baudo, icona indiscussa della televisione italiana, scomparso a 89 anni. La camera ardente sarà allestita al Teatro delle Vittorie, luogo simbolo della sua carriera, a partire dalle 10 di lunedì 18 agosto fino alle 20, e il giorno successivo dalle 9 alle 12.
La Rai, in accordo con i familiari, ha voluto offrire al pubblico l’opportunità di rendere omaggio a un protagonista assoluto della cultura popolare del Novecento.
I funerali a Militello Val di Catania
I funerali si terranno martedì 20 agosto alle ore 16, nella Chiesa di Santa Maria della Stella, a Militello Val di Catania, città natale del presentatore. Lì, Baudo aveva sempre mantenuto radici profonde e un legame indissolubile.
Una carriera leggendaria
Nato il 7 giugno 1936, Pippo Baudo ha rappresentato per oltre sessant’anni il volto più amato della televisione italiana.
Premiato nel 2021 con l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Baudo ha lasciato un segno unico nel mondo dello spettacolo.
Tra i suoi record spiccano le 13 edizioni del Festival di Sanremo, di cui 5 consecutive (1992-1996), al fianco di nomi storici come Mike Bongiorno e Amadeus.
I programmi che hanno fatto la storia
Il suo curriculum vanta oltre 150 trasmissioni:
- Settevoci (1966), il debutto che cambiò la sua vita.
- Canzonissima, Domenica In, Fantastico, veri capisaldi della televisione italiana.
- Serata d’onore e Novecento, format ideati e condotti con eleganza.
Baudo è stato anche talent scout d’eccezione, lanciando artisti come Laura Pausini, Lorella Cuccarini, Andrea Bocelli, Giorgia, Eros Ramazzotti, Gigi D’Alessio, Barbara D’Urso e tanti altri che oggi popolano la scena musicale e televisiva italiana.
Una vita tra successi, aneddoti e passioni
Amava la musica classica e sognava di dirigere un’orchestra, ma il destino lo consacrò al piccolo schermo. Rimase celebre la sua amicizia con Pippo Caruso, direttore d’orchestra delle sue trasmissioni, e il rimpianto di non aver mai lavorato con Raffaella Carrà.
Il suo percorso fu segnato anche da episodi controversi: dall’attentato alla sua villa di Santa Tecla nel 1991 per il suo coraggio nel denunciare la mafia, fino alle polemiche di Fantastico 7 con il trio Lopez-Solenghi-Marchesini e Beppe Grillo. Nonostante le critiche, Baudo seppe sempre rialzarsi, mantenendo la sua immagine di uomo colto e garbato.
I rapporti personali e la vita privata
Baudo ebbe cinque grandi legami affettivi e due figli, Alessandro e Tiziana. Il matrimonio con Katia Ricciarelli, celebrato a Catania nel 1986, rimase per anni al centro dell’attenzione mediatica, fino al divorzio nel 2007.
L’ultimo ricordo
L’ultima apparizione pubblica di Pippo Baudo risale al compleanno di Pierfrancesco Pingitore, dove, pur in sedia a rotelle, non aveva perso il suo sorriso contagioso. Roberto Benigni lo ha ricordato così: “Con lui momenti di spettacolo prodigiosi”.
Conclusione
Pippo Baudo non è stato solo un presentatore, ma un simbolo della televisione italiana, capace di attraversare epoche e generazioni senza mai perdere il suo carisma. Il suo addio segna la fine di un’era, ma anche l’inizio di una leggenda che continuerà a vivere nei ricordi del pubblico e nei programmi che hanno fatto la storia della Rai. (Immagine dal web)
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