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CATANZARO - Nei giorni precedenti allo sciopero effettuato dai lavoratori di Fondazione Betania nelle giornate di lunedi e martedi scorsi , circolava nei reparti e negli uffici della struttura di Via Molise una lettera redatta da “ oscuri registi “ per raccogliere firme e adesioni contro lo sciopero ritenuto senza motivazione .
La lettera era indirizzata al Presidente di Fondazione Betania al quale si rinnovava una deferente fiducia .[MORE]
Saremmo curiosi di sapere a chi è venuta in mente e da chi è stata sollecitata e richiesta questa iniziativa , visto che nelle assemblee del personale partecipate da centinaia di persone , tutti i lavoratori avevano – all’unanimità – richiesto l’indizione di due giornate di sciopero . Chi e come ha fatto cambiare idea ad alcuni lavoratori ??Nella riunione del 3 maggio u.s. presso la Prefettura , presenti Fondazione Betania ed i rappresentanti degli Assessorati Regionali alla Salute, al Lavoro e Servizi Sociali nonché il Direttore dell’Azienda Sanitaria Provinciale, le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto la sospensione del licenziamento della dipendente direttrice biologa nonchè il pagamento degli stipendi in ritardo ,delle somme contrattuali arretrate e l’applicazione di un unico contratto di lavoro che non dividesse i lavoratori di Fondazione Betania tra dipendenti di serie A e serie B per trattamenti normativi e stipendiali .
Nella riunione in Prefettura CGIL – CISL – UIL hanno anche esibito copia della lettera , sottolineando la singolare vicenda , mai registratasi prima , di lavoratori che cercano di convincere altri lavoratori a non esercitare un loro diritto : il diritto di sciopero . Che ci siano dipendenti che non vogliano scioperare o non credono più e ripensano il loro convincimento sulle ragioni dello sciopero è un conto ed è anche comprensibile : altra cosa, però , è quella che è successa a Fondazione Betania che rimane molto ma molta chiara e grave per i lavoratori che l’hanno vissuta .
I numeri possono consolare chi ha bisogno di essere consolato . La partecipazione allo sciopero , in strutture come quelle di Fondazione Betania , deve tenere conto giustamente e per espressa previsione contrattuale di un numero necessario di dipendenti che non possono scioperare perchè devono lavorare per garantire “ i servizi minimi essenziali “ ai malati ed agli anziani bisognevoli di cure e assistenza ; altri dipendenti possono trovarsi in ferie o in malattia , altri in permesso, etc .
Quindi, al di là dei numeri restano, però , i fatti :
- Fondazione Betania non ha voluto sospendere la procedura di licenziamento della lavoratrice , non spiegando in Prefettura quale “ sollievo “ e “ miglioramento” economico e finanziario ha portato da subito un solo licenziamento su 460 dipendenti : una goccia in mezzo all’oceano, nel mentre Fondazione procedeva ad una nuova assunzione di personale .
- Non è stato ancora pagato lo stipendio di aprile ai lavoratori e non è dato sapere quando ciò avverrà .
- Per le somme relative agli arretrati contrattuali che vantano i dipendenti , fra non molto saremo vicini ai termini di prescrizione per crediti da lavoro , per cui i dipendenti saranno costretti ad attivare le procedure legali di ingiunzione per non perdere ed ottenere quanto loro spettante da anni .
- Il Contratto di lavoro per tutti i dipendenti della Fondazione deve essere quello ARIS già applicato ad una grande parte dei lavoratori di Fondazione , ponendo tutti sullo stesso piano e trattamento giuridico normativo e stipendiale .
Su questi temi i lavoratori aspettano risposte : da Fondazione Betania , dalla Regione Calabria , dall’Azienda Sanitaria Provinciale.
A cominciare dall’Assessorato Regionale alla Salute presso il quale , nel pomeriggio di domani giovedì, si terrà una riunione per affrontare la grave problematica relativa alle strutture socio assistenziali calabresi . Riunione espressamente richiesta e sollecitata dal Sindacato nella citata riunione in Prefettura del 3 maggio scorso .
CGIL Fp CISL Fp UIL Fpl
Tonino MELITI Antonio BEVACQUA Nino CRITELLI
Autore
