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TARANTO, 21 GIUGNO 2014 - L'ordinanza del sindaco Ippazio Stefàno è chiara: è necessario "avviare entro 30 giorni di concerto con Arpa Puglia e Asl Taranto le attività volte alla realizzazione di un idoneo sistema di captazione e trattamento dei vapori derivanti dal raffreddamento della ghisa".
Trenta giorni sarebbero troppo pochi secondo Ronchi, proprio mentre Gnudi ha da poco sostituito Bondi come commissario straordinario dell'Ilva. Nel frattempo, il sindaco minaccia la chiusura. La motivazione è semplice: l'Ilva utilizzerebbe acqua di mare per raffreddare gli impianti, procedura a rischio inquinamento e dagli ovvi esiti catastrofici per l'ambiente.[MORE]
Le modalità di questo cambiamento andranno fatte in accordo con gli enti pubblici, ma l'operazione del sindaco è stata resa necessaria perché il Piano Ambientale non ha una riga in merito. In più, sia l'Arpa che l'Asl avevano già evidenziato problematiche nella lavorazione della ghisa.
"Penso che non si possa dire - sostiene Ronchi - che c'è questo problema, e poi quest'altro problema ancora, e quindi risolviamo subito tutto insieme. La tempistica, per ovvi motivi, non può essere questa". D'altra parte, per il vice commissario, ora sarebbe tutto monitorato. Risolvere tutto in un giorno è impossibile per Ronchi, mentre il Piano Ambientale continua a tenere banco sulla questione Ilva.
(bari.repubblica.it)
Annarita Faggioni