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Zoom sulla Serie A - Ventottesima giornata

CAGLIARI, 17 MARZO 2014 – Dopo ventotto giornate di campionato, la Juventus guida saldamente la classifica della Serie A con 75 punti e la vittoria ottenuta in casa del Genoa grazie a una magistrale punizione calciata da Andrea Pirlo profuma di scudetto. Per conoscere il distacco dalle inseguitrici bisognerà attendere i risultati di Roma-Udinese e Torino-Napoli, i due posticipi di lusso che si giocheranno questa sera; per il momento, i giallorossi sono fermi a 58 punti, mentre gli azzurri sono a quota 55. Il quarto posto è della Fiorentina, che al Franchi ha sconfitto il Chievo; la quinta piazza la occupa invece l’Inter, brava a imporsi sul Verona nell’anticipo di sabato sera. Spiccano i successi esterni di Parma e Lazio: i ducali travolgono un contestatissimo Milan a San Siro e i biancocelesti rifilano due reti al Cagliari al Sant’Elia. Conquistano la vittoria tra le mura amiche Sassuolo, Livorno e Atalanta, che annientano rispettivamente Catania, Bologna e Sampdoria.

Il primo tempo della sfida tra Genoa e Juventus si chiude a reti inviolate, anche se a Osvaldo vengono annullate due reti, la seconda delle quali probabilmente regolare, mentre i liguri reclamano inutilmente un penalty per un contatto in area tra Lichtsteiner e Bertolacci, che nonostante le proteste non viene accontentato dall’arbitro. Al 71° Vidal tocca la palla in area con la mano e Mazzoleni stavolta assegna il rigore rossoblù, ma dagli undici metri Calaiò si fa ipnotizzare da Buffon, che para il tiro senza troppe difficoltà. All’88°, quando Quagliarella conquista un calcio di punizione dal limite dell’area, i bianconeri hanno un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e così il solito Andrea Pirlo confeziona una conclusione perfetta che vale i tre punti.

La Fiorentina sconfigge il Chievo concedendosi persino il lusso di sbagliare un calcio di rigore. Viola in vantaggio già all’11°, quando Pizarro pesca Cuadrado, che calcia al volo e trafigge Agazzi. I veneti costruiscono occasioni ma non le concretizzano e gli uomini di Montella prendono il largo al 39° minuto con Matri, abile a insaccare da breve distanza la palla servitagli in area da Cuadrado. Al 62° i gialloblù riescono ad accorciare le distanze con Paloschi, bravo a dribblare il portiere e a spedire la palla in fondo alla rete. I padroni di casa fanno il bello e il cattivo tempo: all’80° Agazzi para un penalty a Pizarro, che non approfitta della chance regalata ai toscani da Rubin, colpevole di aver toccato la palla con il braccio; poi, all’89°, Ilicic lancia Mario Gomez, che parte però in netta posizione di offside e segna il 3-1.

In casa dell’Hellas Verona l’Inter cerca subito il goal con Icardi, che colpisce anche la traversa, e sblocca il risultato al 14° con Palacio, pronto ad appoggiare in rete il cross teso dalla destra offertogli da Jonathan. I gialloblù, al 28°, chiedono a gran voce un rigore per un contatto tra Toni e Ranocchia, però l’arbitro lascia correre. Al 55° del secondo tempo Hernanes centra la traversa, ma i nerazzurri riescono comunque a raddoppiare con Jonathan. La squadra di Mazzarri non si deconcentra e crea una serie di chance importanti, mentre il Verona non riesce a uscire e a rendersi pericolosa e il risultato rimane invariato fino al 90°.

Al Meazza contro il Parma il Milan gioca tutta la gara in inferiorità numerica poiché, dopo appena sei minuti di gioco, Abbiati stende Schelotto in area e si fa espellere; l’arbitro assegna un calcio di rigore a favore dei ducali e Antonio Cassano lo realizza spiazzando il nuovo entrato Amelia. Si va al riposo sullo 0-1, il pubblico milanese fischia i rossoneri e Balotelli applaude ironicamente all’indirizzo degli spettatori. Al 51° della ripresa Cassano firma la sua doppietta piazzando il pallone su assist di Acquah, ma passano appena cinque minuti e il Milan torna in partita grazie al goal di testa di Rami, che sigla l’uno a due sugli sviluppi di un corner. Al 75° il direttore di gara fischia un penalty a favore dei padroni di casa per un contatto tra Obi e Montolivo e Balotelli lo trasforma agguantando il pareggio. Il 2-2, però, dura pochissimo poiché al 78° Schelotto confeziona un assist per Amauri, che di tacco beffa il portiere e insacca lo straordinario goal del 2-3. In pieno recupero arriva anche la quarta marcatura ad opera di Biabiany, pronto a sfruttare un errore di Poli e ad affondare il Milan in un mare di guai.

Nella sfida contro la Lazio il Cagliari prova a fare bella figura davanti ai propri tifosi, ma al 10° Marchetti respinge l’ottima conclusione dalla destra di Cossu. Dieci minuti dopo i biancocelesti avviano un contropiede micidiale, Gonzales trova Lulic, che supera Avramov con il sinistro. I rossoblù ci riprovano, stavolta con Ibarbo, ma l’estremo difensore ospite fa buona guardia. Al 64° il portiere isolano si salva sulla conclusione di Keita e dopo appena due minuti, sul fronte opposto, il direttore di gara assegna un rigore ai sardi per un intervento di Biglia su Vecino; dal dischetto, però, Pinilla manca lo specchio della porta e manda in fumo un’occasione clamorosa. Al 69° la squadra di Reja punisce subito gli isolani realizzando con Keita il goal che mette il risultato in cassaforte. Ibraimi prova senza esito a riaprire la gara con un gran tiro dalla distanza e un minuto dopo, al 77°, capitan Conti viene espulso per somma di ammonizioni.

A Bergamo Consigli salva la porta dell’Atalanta dalla doppia occasione capitata ai calciatori della Sampdoria al 31° e, cinque minuti dopo, Carmona, servito da Denis, porta in vantaggio i nerazzurri con un tiro al volo meraviglioso che si infila tra il portiere e il palo. Gli orobici si portano sul 2-0 al 42° quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo Bonaventura, appostato sul secondo palo, trova l’incornata vincente; i blucerchiati protestano però per un contatto tra Regini, rimasto a terra, e un giocatore atalantino. Al 55° arriva anche la marcatura del Tanque, che prima triangola con Moralez e poi piazza la palla alle spalle di Da Costa. Poco dopo Denis ha anche l’occasione di firmare la sua personale doppietta, ma il suo tiro si stampa sul palo.

Nella sfida salvezza tra Livorno e Bologna i toscani hanno la meglio sugli emiliani e li scavalcano in classifica lasciando il terzultimo posto alla formazione felsinea. Il primo tempo si chiude in pareggio, nonostante qualche buona azione vista in entrambi i fronti. In avvio di ripresa i padroni di casa compiono un uno-due devastante per i rossoblù: al 46° Emeghara serve Benassi, che insacca un preciso diagonale e sblocca il risultato e, sette minuti più tardi, Paulinho intercetta la palla toccata da Antonsson sul precedente cross di Benassi e firma il 2-0. La gara sembra ormai chiusa, ma il finale si fa movimentato poiché i toscani rimangono in dieci per le espulsioni di Mbaye prima e di Emeghara poi, con quest’ultimo che provoca un calcio di rigore per un contatto con Morleo; dagli undici metri Christodoulopoulos realizza il 2-1, ma ormai è troppo tardi per cambiare le sorti della partita.

Il Sassuolo batte il Catania, cede l’ultimo posto proprio ai rossazzurri e continua a sperare nella salvezza. Al 30° a sbloccare il risultato erano stati gli etnei con Bergessio che, approfittando della libertà lasciatagli dalla retroguardia neroverde, aveva infilato il portiere con un destro preciso. Al 56° del secondo tempo i padroni di casa pareggiano con Zaza, abile a trasformare l’assist dal fondo offertogli da Floro Flores. Cinque minuti più tardi è ancora lui a confezionare il passaggio perfetto per un compagno; stavolta il fortunato è Missiroli, che di testa insacca il 2-1 e ribalta il risultato.[MORE]


Vanna Chessa