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Zoom sulla Serie A - Ventiseiesima giornata

CAGLIARI, 3 MARZO 2014 – La ventiseiesima giornata di Serie A conferma che la voglia di fuga e di vittoria della Juventus non passa mai; i bianconeri, a San Siro, rifilano due reti al Milan e volano a 69 punti, con un +11 sulla Roma che, nonostante la gara in meno dei giallorossi, lancia un segnale forte e chiaro in merito alla sfida scudetto. La squadra di Garcia, che nell’anticipo giocato sabato all’Olimpico ottiene un magro pareggio a reti bianche contro l’Inter di Mazzarri, ha sei lunghezze di vantaggio sul Napoli di Benitez; l’uno a uno di Livorno frutta un punto ai partenopei, che giungono a quota 52. La Fiorentina viene battuta di misura al Franchi dalla Lazio, mentre il Verona non va oltre lo 0-0 contro il Bologna. Successi esterni per il Parma e la Sampdoria, che si impongono su Sassuolo e Torino. Conquistano invece i tre punti tra le mura amiche il Cagliari, che segna tre volte all’Udinese, l’Atalanta, che batte il Chievo e il Genoa, che sconfigge il Catania.

Il Milan è concentrato e gioca una delle migliori gare della stagione; i rossoneri confezionano tre ghiotte occasioni da goal, ma gli assalti di Poli e Kakà non vengono concretizzati anche per gli ottimi interventi di Bonucci e Buffon. Quando però la squadra di Seedorf pensa di potercela fare, la Juventus sfodera tutto il suo cinismo e la sua concretezza e al 44° sblocca il risultato con il solito Llorente. Approfittando di una palla persa da Rami, Marchisio innesca l’assalto bianconero poi finalizzato dallo spagnolo che, a pochi passi dalla porta, riceve e trasforma l’assist di Lichtsteiner. I padroni di casa lottano e macinano gioco nel tentativo di agguantare il pareggio, ma al 68° Carlitos Tevez segna il goal del raddoppio con uno straordinario quanto micidiale bolide dai venticinque metri che trafigge Abbiati.

All’Olimpico Roma e Inter non vanno oltre lo 0-0. I giallorossi partono bene con Ljajic e Gervinho, mentre gli ospiti rispondono prima con Icardi, che reclama inutilmente un penalty dopo un contrasto in area con Benatia, poi con Palacio e Rolando. Al 32° Destro segna un goal, ma è corretta la scelta dell’arbitro di annullare la rete per fuorigioco. La squadra di Garcia ci riprova, però quando al 71° Samuel ostacola e atterra Destro in area, il direttore di gara non prende provvedimenti; il risultato non cambia nemmeno sotto i colpi di Nainggolan e Pjanic, che viene miracolosamente murato da Handanovic. Ci sono due gravi episodi non rilevati dall’arbitro Bergonzi: al 37° De Rossi, in area, colpisce Icardi con un pugno al volto, rischiando espulsione e calcio di rigore; al 41°, invece, è Juan Jesus a rifilare un pugno a Romagnoli, un gesto che, come nel caso precedente, sarebbe costato il cartellino rosso e il penalty.

A Livorno il Napoli sfiora il vantaggio all’11° quando Mbaye, nel tentativo di anticipare Hamsik, colpisce la traversa rischiando l’autorete. Il più pericoloso tra i partenopei è Mertens, mentre i padroni di casa impegnano Reina con la punizione di Greco. Al 31° Ceccherini atterra Pandev in area, l’arbitro assegna la massima punizione a favore degli azzurri e dagli undici metri Mertens segna lo 0-1. Al 39° i toscani pareggiano grazie a un autogoal di Reina: sugli sviluppi di un’azione in area, la palla colpisce la schiena del portiere e rotola in fondo alla rete. Nella ripresa il Livorno attacca con Greco e Paulinho; il Napoli ci prova con Hamsik, Mertens, Inler e Callejon, ma i partenopei non riescono a vincere e a trarre vantaggio dalla frenata della Roma.

In casa della Fiorentina alla Lazio bastano cinque minuti per realizzare il goal partita; sugli sviluppi di un corner, Cana, appostato sul secondo palo, riesce a trafiggere Neto con una conclusione in semirovesciata. Gonzalo sfiora il pari al 41° e, un minuto più tardi, Konko manca il raddoppio centrando la traversa nell’area opposta. Al 72° Tomovic fallisce una buona chance per il pareggio, ma poco dopo sono i biancocelesti ad andare a un passo dal secondo goal con Onazi che, a tu per tu con Neto, gli calcia la sfera addosso. Sul finale è Marchetti a salvare la porta laziale dalle conclusioni insidiose di Anderson e Aquilani.

Il Sassuolo ospita il Parma, che si aggiudica il derby dell’Emilia grazie a una rete al 2° minuto di gioco; Biabiany scatta sulla destra e offre un assist al centro per Parolo, che insacca senza pensarci due volte. Nel primo tempo i ducali vanno vicini al raddoppio con Amauri per ben tre volte. Nella seconda frazione di gioco Gargano e Marchionni sono poco concreti e i neroverdi inseguono il pari con Gazzola, Cannavaro, Floro Flores e Schelotto. Giornata no per Berardi che, entrato in campo al 72°, si fa espellere dopo sessanta secondi per aver rifilato una gomitata a Molinaro.

Al Bentegodi il Bologna crea diverse opportunità interessanti con Bianchi e Kone, mentre l’Hellas Verona risponde con Jankovic. In avvio di ripresa l’arbitro assegna un rigore ai rossoblù per un fallo di Cacciatore su Christodoulopoulos, ma il tiro dal dischetto di Bianchi viene parato da Rafael. Gli ospiti falliscono il goal in scivolata con Ibson e, poco dopo, il bolide del clivense Romulo viene respinto da Curci.

Nella sfida delle 12:30 il Cagliari cala il tris contro l’Udinese e aggancia proprio i bianconeri a 28 punti. Al 17° Di Natale spreca una nitida occasione nell’area rossoblù e, un minuto dopo, Ibarbo porta in vantaggio i padroni di casa; il colombiano riceve in area il cross di Astori, si gira e scaraventa la palla in rete. Avramov e la traversa bloccano il capitano bianconero in più di un’occasione, mentre sul fronte opposto Scuffet fa buona guardia alla porta dei friulani. Basta, Danilo e Di Natale hanno la possibilità di segnare, ma non monetizzano e così la squadra di Lopez, dopo l’opportunità non trasformata da Nenè, prende il largo. All’81° Vecino riceve l’assist su punizione di Ibraimi e firma il raddoppio; sette minuti più tardi anche Ibraimi aggiunge il suo nome alla lista dei marcatori quando, con una splendido assalto in area, piazza il pallone a fil di palo con precisione chirurgica.

La Sampdoria conquista tre punti pesanti in casa del Torino. Al 7° minuto arriva il goal di Okaka che, sugli sviluppi di una mischia in area, non sbaglia quando si trova solo di fronte al portiere granata; al 16° il calciatore ex-Roma centra la traversa, che gli impedisce di realizzare una doppietta. I torinesi reagiscono con Kurtic, Immobile e Cerci, ma Da Costa ci mette una pezza. Al 79° i blucerchiati raddoppiano su calcio piazzato con Gabbiadini, che trasforma alla perfezione, con il suo sinistro a giro, la ghiotta punizione conquistata da Obiang.

A Marassi contro il Catania, il Genoa sblocca il risultato al 14° con Antonelli che, dopo aver dialogato bene con Sculli, spedisce la palla in rete approfittando della respinta del portiere sulla precedente conclusione dell’attaccante calabrese. Il Catania, in dieci uomini dal 39° per l’espulsione di Bellusci, non riesce a reagire e i liguri, dopo le chance non capitalizzate da Fetfatzidis e Gilardino, riescono a segnare ancora con Sturaro; il centrocampista recupera palla, entra in area e con grande cinismo beffa il portiere Andujar.

L’Atalanta, contro il Chievo, passa in vantaggio al 21° con Carmona che, favorito dal colpo di testa di un difensore, prende palla e, da fuori area, riesce a trafiggere Agazzi. Gli orobici potrebbero mettere al sicuro il risultato con Bonaventura e approfittare dell’inferiorità numerica dei clivensi che, a partire dal 68°, rimangono in dieci per l’espulsione di Cesar, invece sono i gialloblù di Corini a pareggiare; la rete la sigla Dainelli, bravo a piazzare nel sacco la palla offertagli da Guarente su punizione. Solo un ottimo intervento di Consigli salva i nerazzurri dall’incornata di Pellissier; i padroni di casa reagiscono e ritornano avanti all’85° grazie al destro rasoterra di Cigarini.[MORE]

Vanna Chessa