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Zoom sulla Serie A - Trentesima giornata

CAGLIARI, 27 MARZO 2014 – La trentesima giornata di Serie A si è giocata in un turno infrasettimanale e in attesa di conoscere il risultato del posticipo Inter-Udinese, previsto per stasera, si può dire che la parte alta della classifica non ha subito scossoni di rilievo. La Juventus batte il Parma grazie a una doppietta dell’inarrestabile Carlitos Tevez, che apre le danze al 25°, raddoppia al 32° minuto e consente alla Vecchia Signora di stabilire il record di quindici vittorie consecutive in casa; i ducali, però, recriminano per l’arbitraggio di Banti. Il direttore di gara prima grazia Asamoah, che avrebbe meritato il secondo giallo dopo una dura entrata su Biabiany, poi espelle Amauri per una gomitata involontaria a Chiellini e infine al 90° non concede un rigore agli ospiti per un fallo di Bonucci su Parolo; dal dischetto il Parma avrebbe potuto pareggiare una gara riaperta al 62° da Molinaro, che allo Juventus Stadium firma il goal dell’ex con un gran tiro che Buffon non può parare.

La Roma non demorde e nell’anticipo del martedì riesce a battere il Torino grazie a una rete in zona Cesarini. Al 40° ad aprire le marcature ci pensa Mattia Destro che, in fuorigioco millimetrico, riesce ad approfittare in scivolata dell’assist offertogli da Marquinho per portare in vantaggio i giallorossi. Passano appena dieci minuti e all’attaccante ex-Siena risponde un altro talento del calcio nostrano, Ciro Immobile; Bovo confeziona un cross dalle retrovie per l’attaccante granata che, calciando al volo dalla sinistra, trafigge De Sanctis e realizza una goal straordinario. La vittoria giallorossa la firma Florenzi al 91° con un sinistro in diagonale imparabile per Padelli.

Corre anche il Napoli, che contro il Catania realizza quattro reti in 45 minuti. Calcio champagne per la squadra di Benitez: una doppietta di Zapata, la marcatura del solito Callejon e la perla del brasiliano Enrique da posizione defilata sulla sinistra mettono in cassaforte il successo degli azzurri. Nella ripresa, però, gli etnei provano a reagire, ma le reti di Monzon e Gyomber sono solo un’illusione per i siciliani, che rimangono all’ultimo posto in classifica.

A frenare bruscamente è invece la Fiorentina, sconfitta in casa dal Milan di un Balotelli ritrovato. Sarà colpa dei tanti infortuni, di un Matri impreciso e sprecone sotto porta e della “giornata no” capitata a Cuadrado e Borja Valero, ma la viola è davvero inconsistente. I rossoneri, invece, sono più concreti e trovano un successo esterno che salva la panchina di Seedorf. Mexes firma il vantaggio al 23° con un’incornata vincente sulla palla respinta del portiere, che non riesce a trattenere la potente punizione calciata da Supermario. Al 64° gli ospiti guadagnano un calcio piazzato al limite dell’area e Balotelli, con estrema facilità, riesce a mettere la palla proprio sotto l’incrocio.

Delude anche la Lazio, che perde a Marassi contro il Genoa. I rossoblù rifilano due reti ai biancocelesti; prima Alberto Gilardino, imbeccato da Sculli, sblocca il risultato al 65°, poi il greco Fetfatzidis, all’83° minuto, chiude la gara realizzando la sua prima marcatura nella massima Serie.

Scivola l’Hellas Verona, battuto di misura dal Cagliari al Sant’Elia. Nenè, che al 22° aveva sprecato un’ottima chance spedendo la palla sopra la traversa, si fa perdonare al 31°, quando anticipa il difensore e trova il colpo di testa perfetto su assist dalla destra di Pisano. Al 56° Ibarbo potrebbe raddoppiare, ma la sua conclusione si stampa sul palo; gli ospiti provano a reagire, ma i rossoblù riescono a conservare il vantaggio acquisito nel primo tempo.

A Bergamo l’Atalanta affonda il Livorno, terz’ultimo con 24 punti. Gli orobici passano avanti al 22° con De Luca, che segna nel bel mezzo di una mischia in area sugli sviluppi di un corner. A mettere al sicuro il risultato ci pensa invece Denis, al 59°, piazzando la palla in fondo alla rete con una conclusione dal limite dell’area su assist di De Luca.

Il Chievo cala il tris contro il Bologna e cerca di allontanarsi dalla zona calda della classifica. Dopo appena sei minuti di gioco Garics atterra Rubin, l’arbitro Rocchi fischia il rigore e dagli undici metri Paloschi non perdona i rossoblù. Al 78° Guarente calcia una punizione a favore dei gialloblù ed è ancora una volta Paloschi a trafiggere Curci, anche se ha bisogno di un secondo tentativo per rispedire in rete la palla dopo che il portiere aveva respinto il colpo di testa dell’attaccante ex-Milan. Undici minuti più tardi anche Rigoni mette il suo sigillo, insaccando i pallone dopo aver dribblato un difensore felsineo.

La Sampdoria trova la vittoria in trasferta e non lascia scampo al Sassuolo. I blucerchiati, determinati a raggiungere la quota salvezza di 40 punti, sbloccano il risultato dopo appena 60 secondi con Sansone che si lancia in avanti per vie centrali e beffa Pegolo. I neroverdi si illudono quando al 16° Longhi, appostato sul secondo palo, appoggia in rete il passaggio rasoterra offertogli da Zaza; il pareggio dura solo fino al 66°, cioè il momento in cui Okaka, servito da Eder, estrae dal cilindro un pallonetto che supera il portiere e regala i tre punti alla squadra di Mihajlovic.[MORE]

Vanna Chessa