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Zoom sulla Serie A - Trentaduesima giornata

CAGLIARI, 7 APRILE 2014 – La trentaduesima giornata regala gioia e speranza alla Roma, che vince a Cagliari e, in attesa del posticipo del lunedì tra Juventus e Livorno, vola a -5 dalla capolista e tiene viva la lotta scudetto. Garcia e company devono dire grazie a un Mattia Destro in formato mondiale, poiché è merito della sua tripletta se i giallorossi riescono a interrompere il tabù del Sant’Elia e a ritrovare il successo in terra sarda dopo un digiuno cominciato nel lontano 1995. Chi non può sorridere è invece Diego Lopez, esonerato da Massimo Cellino nella tarda serata di domenica; secondo le prime indiscrezioni, sulla panchina del Cagliari tornerà Ivo Pulga. Per tornare al calcio giocato, si può dire che i rossoblù partono bene, ma al 32° la retroguardia sarda pasticcia un po’, Gervinho fugge sulla sinistra, serve Destro a centro area e l’attaccante ex-Siena insacca da due passi anticipando il difensore. Il goleador romanista macchia però la sua prestazione rifilando ad Astori una manata al volto; l’arbitro non vede nulla e anziché punire il giallorosso, ammonisce il difensore; nonostante tutto la punta rischia comunque la squalifica in seguito alla prova televisiva. Al 57° Nainggolan lancia Destro in profondità e il bomber non ha difficoltà ad infilare Avramov in uscita; un quarto d’ora dopo arriva anche il sigillo che vale la tripletta, stavolta su assist di Florenzi. Sul finale Pinilla subisce un fallo in area da Benatia e dal dischetto realizza il goal della bandiera.

Il Napoli perde in casa del Parma, che con il successo del Tardini aggancia l’Inter a quota 50 punti. La prima frazione di gioco regala poche emozioni, gli azzurri segnano, ma la rete viene giustamente annullata per fuorigioco. Dopo l’intervallo i ducali accelerano e il cross di Cassani dopo la bella sgroppata sulla destra diventa un assist perfetto per Parolo, abile e pronto a sfoderare un tiro dal limite imparabile per Reina. I partenopei attaccano a testa bassa, ma non riescono a capitalizzare una serie di occasioni interessanti.

Si tiene stretta il quarto posto la Fiorentina, che al Franchi regola l’Udinese realizzando un goal per tempo. Al 25° Cuadrado prova la bomba da fuori e riesce a trafiggere Scuffet grazie al decisivo colpo di testa di Danilo, che spiazza completamente il proprio portiere. Al 70° è sempre Danilo il protagonista in negativo della gara, poiché il direttore di gara assegna un penalty alla Viola per un contatto in area tra il difensore e Cuadrado; dagli undici metri, Gonzalo sigla il raddoppio. Inutile il bel goal dalla distanza realizzato dal friulano Fernandes.

Al quinto posto c’è l’Inter, che contro il Bologna si fa raggiungere due volte, sbaglia un rigore e non va oltre il pareggio. Al gran sinistro di Icardi del 6° minuto, risponde al 35° Cristaldo, che devia un tiro di Pazienza e che spedisce in rete una appena respinta da Handanovic sul precedente assalto di Lazaros. Al 63° Maurito Icardi, servito da Hernanes, realizza un goal meraviglioso con un bolide dalla distanza che finisce sotto l’incrocio; ma il vantaggio neroazzurro dura appena dieci minuti, poiché Kone insacca il cross di Mantovani e agguanta il pareggio. Quando poi all’83° l’arbitro assegna il primo rigore della stagione alla squadra di Mazzarri, la conclusione di Milito viene parata da Curci e il risultato non cambia più.

All’Olimpico la Lazio batte la Sampdoria orfana dello squalificato Mihajlovic realizzando una rete per tempo. Al 42°, dopo aver avviato un cambio di gioco con un scambio con Keita, Candreva riceve palla in area e sblocca il risultato. Il raddoppio lo realizza invece Lulic che, imbeccato dalla sinistra da Mauri, spedisce la palla sotto la traversa con un destro imprendibile che annienta i blucerchiati. [MORE]

Il derby di Verona, giocato nell’anticipo di sabato, se lo aggiudica l’Hellas di Luca Toni, che con il goal numero sedici in stagione, diventa il calciatore più prolifico della squadra in un unico campionato. Dopo un primo tempo di studio, il Chievo non si sblocca e la formazione di Mandorlini viene fuori; al 65° l’attaccante campione del mondo, nel bel mezzo di una mischia in area, trova da terra il sinistro vincente che riscatta l’Hellas dalla sconfitta subita nel girone d’andata in quella che può essere definita la gara più importante per le due formazioni clivensi.

Al Massimino il Catania si illude quando, dopo appena 120 secondi di gioco, Bergessio riceve palla da Plasil e buca Padelli portando gli etnei in vantaggio sul Torino. La squadra di Ventura ingrana nel secondo tempo e, dopo averci provato inutilmente con Immobile, Glik e Cerci, agguanta il pari al 79° con Farnerud, bravo a entrare in area centralmente e a trasformare in oro l’assist dalla destra di El Kaddouri. Quattro minuti dopo è sempre El Kaddouri ad avviare l’azione, ma dopo la sponda di Meggiorini, è Ciro Immobile a ricevere palla e a calciarla in rete. La sconfitta interna è fatale per la panchina di Maran, che viene esonerato dopo la gara; al suo posto subentra Maurizio Pellegrino, allenatore delle giovanili del Catania.

Un Sassuolo redivivo interrompe la striscia di sei vittorie consecutive dell’Atalanta battendo gli orobici a Bergamo. Al 33° Sansone riceve palla sugli sviluppi di un corner e dalla destra trafigge Consigli con un diagonale chirurgico. I nerazzurri non riescono a pungere e così, nella ripresa, Sansone raddoppia trasformando un calcio piazzato che, dalla sinistra, taglia tutta l’area e finisce in rete.

Due appuntamenti da non perdere in serata; alle 19 scendono in campo Juventus e Livorno mentre alle 21 verrà disputata Genoa-Milan.

Vanna Chessa