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Zoom sulla Serie A - Dodicesima giornata

CAGLIARI, 11 NOVEMBRE 2013 – Nella dodicesima giornata di Serie A la Roma rallenta notevolmente la sua corsa a causa del secondo pareggio consecutivo; la squadra di Garcia, infatti, viene raggiunta dal Sassuolo in pieno recupero e conserva un solo punto di vantaggio sulla Juventus. La partita di cartello, quella tra la Vecchia Signora e Napoli, è un’occasione d’oro per avvicinarsi alla squadra giallorossa e sono gli uomini di Conte a imporsi nettamente sul team di Benitez. L’Inter a San Siro batte il Livorno, mentre il Verona viene sconfitto a Marassi del Genoa. Il secondo posticipo domenicale è la sfida tra Fiorentina e Sampdoria che si aggiudicano gli uomini di Montella grazie a un superlativo Giuseppe Rossi. Successi casalinghi del Cagliari sul Torino, dell’Atalanta sul Bologna e del Catania sull’Udinese. Solo un pareggio tra Parma e Lazio e tra Chievo e Milan.[MORE]

Dopo il pareggio contro il Torino, la Roma affronta il Sassuolo nella speranza di riprendere la sua corsa forsennata. I giallorossi attaccano e al 18° passano grazie all’autogoal incredibile realizzato da Longo, che scaraventa in rete la palla appena respinta da Pegolo in occasione della precedente conclusione di Florenzi. Gli ospiti non perdono la calma e si mantengono compatti, mentre i padroni di casa, lenti e talvolta distratti, devono fare i conti anche con l’infortunio di Borriello. Prima dell’intervallo Ljajic sfiora il raddoppio e solo uno straordinario Pegolo blocca il talento serbo. Nella ripresa gli uomini di Garcia potrebbero raddoppiare, ma Ljajic non monetizza una serie infinita di occasioni. Il Sassuolo ci crede, De Sanctis para su Farias e Floro Flores, ma non può nulla quando, al 94°, Berardi sfodera un sinistro micidiale e pareggia sugli sviluppi di una mischia in area.

Nel posticipo di lusso tra Juventus e Napoli, ai bianconeri servono due minuti per sbloccare il risultato con Llorente che, appostato sul secondo palo, insacca da due passi l’assist di Tevez. Al momento del tiro l’attaccante spagnolo si trovava però in posizione di fuorigioco, anche se per questione di centimetri. I padroni di casa sfiorano il raddoppio con Bonucci, Tevez e Llorente, mentre gli ospiti rispondono con Higuain e Insigne. Nella seconda frazione di gioco i partenopei impensieriscono Buffon con la punizione a giro di Insigne e la botta di Hamsik; i torinesi, invece, impegnano Reina con Vidal e Tevez. Il portiere spagnolo però non può fare nulla al 74° quando Andrea Pirlo calcia una punizione magistrale che si infila sotto l’incrocio. Sono trascorsi appena sei minuti e Pogba chiude i conti con una rete straordinaria; il francese controlla una palla alta e poi calcia al volo una bomba micidiale e imparabile. Sul finale Ogbonna viene espulso per doppia ammonizione.

Nel secondo posticipo domenicale, la Fiorentina targata Giuseppe Rossi, capocannoniere della Serie A, affonda la Sampdoria di un Delio Rossi che vede la propria panchina sempre più in bilico. Al 10° minuto Berardi trattiene Aquilani in area e l’arbitro assegna un rigore che Rossi trasforma spiazzando l’estremo difensore avversario. Al 17° Pepito firma anche il raddoppio, stavolta con una straordinaria conclusione improvvisa da fuori area che si spegne sotto l’incrocio. Mentre Rossi cerca addirittura la tripletta, i blucerchiati tentano di accorciare le distanze con Gabbiadini e Obiang. Nel secondo tempo la Viola fallisce la terza rete con Cuadrado e Mati Fernandez, e alla fine sono i liguri a segnare con Gabbiadini al 74°. I padroni di casa, che avevano dominato la gara, tremano nel finale per le doppie occasioni di Wszolek e Mustafi, che però sbagliano il possibile pareggio.

Mentre i tifosi nerazzurri ringraziano il presidente Moratti con una serie di striscioni, l’Inter sul campo travolge il Livorno. Il primo tiro in porta arriva al 26°, ma Palacio di testa non riesce a capitalizzare. Il vantaggio dei padroni di casa arriva al 30°, quando Bardi compie una papera incredibile e, dopo essere intervenuto sul cross dalla destra di Jonathan, si lascia sfuggire la sfera che finisce in fondo alla rete. La squadra di Mazzarri non prende il largo né con la successiva conclusione di testa di Palacio né con il tiro dalla distanza di Alvarez, che viene murato da Bardi. Nella seconda frazione di gioco, Samuel, Palacio, Cambiasso e Ranocchia cercano il secondo goal, mentre il Livorno risponde con Paulinho. All’82° torna in campo il capitano Zanetti che, dopo uno stop lungo sei mesi a causa dell’infortunio al tendine d’Achille, non perde tempo e avvia la ripartenza dell’Inter servendo il funambolo Kovacic, il quale a sua volta lancia Nagatomo che è bravo a siglare il 2-0 al 91°.

La cura Gasperini funziona e il Genoa continua a risalire la classifica stavolta rifilando due reti al Verona. Il risultato si sblocca al 29° quando Portanova insacca di testa la palla calciata dal corner da Matuzalem. Al 35° arriva anche il raddoppio dei rossoblù, con Kucka che scaraventa in rete la palla servitagli ancora da Matuzalem, uomo assist in questa sfida. Al 49° della ripresa l’incornata di Toni sugli sviluppi di una punizione di Iturbe termina sopra la traversa, mentre più tardi la punta clivense centrerà il palo; le conclusioni di Jankovic e Cacia, invece, vengono bloccate da un ottimo Perin.

La Lazio, ospite del Parma, mette alla prova Mirante con il giovane Keita al 23°; un minuto più tardi i ducali rispondono con Obi, ma il tiro centrale è facile preda di Marchetti. Keita ci riprova anche prima dell’intervallo, ma non è fortunato. Al 49° della ripresa Sansone sfiora il goal e guadagna un corner ma, proprio in questo frangente, Candreva riparte come un fulmine e serve Keita, il quale supera Lucarelli e Mirante e poi insacca la palla dello 0-1. Cassano e Sansone non concretizzano due buone chance e così ci pensa Lucarelli a pareggiare di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

La panchina di Massimiliano Allegri e la poltrona dell’a.d. Galliani non sono certo più salde dopo il pareggio a reti bianche ottenuto dal Milan in casa del Chievo. Nel primo tempo i rossoneri cercano di creare delle azioni offensive e provano il tiro con Poli e Muntari, ma le occasioni più pericolose capitano ai clivensi prima con Estigarribia, che viene murato da Abbiati, poi con Cesar, che calcia al lato. Al 51° della ripresa i veneti falliscono una chance clamorosa quando il portiere ospite respinge ma non trattiene la conclusione di Thereau e Rigoni fallisce il tap-in vincente. Il Milan risponde con Emanuelson, Kakà, Mexes e Robinho, che colpisce il palo.

L’Udinese, senza Di Natale, affronta il Catania in Sicilia. Muriel, Pereyra e Heurtaux confezionano diverse occasioni, ma non riescono a trasformarle in rete. Al 29° l’arbitro assegna un rigore ai padroni di casa per un contatto tra Legrottaglie e Domizzi e dal dischetto Maxi Lopez porta gli etnei in vantaggio. Al 34° Tachtsidis commette un chiaro fallo di mano in area, ma il direttore di gara lascia correre nonostante le proteste dei bianconeri. Gli errori arbitrali in questa sfida acquistano grande importanza; De Marco prima interrompe un’azione offensiva di Keko per un presunto fallo su Silva, e poi, nella ripresa, nega il secondo rigore ai friulani per un fallo di mano in area di Legrottaglie.

Il Cagliari, dopo una serie di prestazioni negative, cerca una vittoria scacciacrisi. Al 13° si vede la doppia conclusione firmata da Eriksson e Nainggolan. Cerci e Immobile provano a impegnare la retroguardia sarda, ma al 43° sono gli isolani a sbloccare il risultato su calcio piazzato con Conti, alla sua trecentesima partita in Serie A; la punizione battuta dal capitano passa attraverso la barriera e di infila nell’angolino basso alla destra del portiere. Al 52° il Torino pareggia con Immobile che, lanciato da El Kaddouri, beffa Rossettini e trova lo spazio per trafiggere Avramov sul secondo palo. Sau e Nainggolan non riescono a segnare e allora ci pensa ancora Conti a spedire la palla in rete. Questa volta la punizione, calciata al 43° della ripresa, è un missile ad effetto che Padelli non può parare.

Il primo tempo di Atalanta-Bologna regala poche emozioni, anche se i padroni di casa cercano di fare la partita nonostante le numerose assenze. Gli orobici sbloccano il risultato solo al 73° quando Brivio sfodera un potente rasoterra e beffa Curci, che si distende ma non riesce a bloccare il tiro. Sono trascorsi appena 180 secondi quando Cristaldo centra la traversa e Rolando Bianchi di testa ribadisce la palla in rete firmando il goal dell’ex. Quando al 93° la sfida sembrava ormai chiusa, Livaja lascia partire un bolide dalla distanza che piega le mani a Curci, anche in questo caso non all’altezza della situazione.

Vanna Chessa