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Zoom sulla Serie A - 32^ giornata

CAGLIARI, 15 APRILE 2013 – Le emozioni della Serie A non finiscono mai, e la trentaduesima giornata non è stata certo avara di sorprese. La capolista Juventus, che sfiderà la Lazio all’Olimpico nel posticipo di questa sera, è per ora ferma a quota 71, mentre il Napoli occupa la seconda piazza con 63 punti. La squadra di Mazzarri sorride dopo il pareggio in casa del Milan poiché una vittoria rossonera avrebbe permesso ai milanisti di agganciare i partenopei. La Fiorentina vince in casa dell’Atalanta e la Roma a Torino conquista tre punti d’oro che le consentono di scavalcare l’Inter e di raggiungere i cugini laziali al quinto posto in classifica. Al Nereo Rocco di Trieste il Cagliari rifila due goal alla squadra di Stramaccioni, che si allontana sempre più dall’Europa. L’Udinese vince nettamente contro un Parma già in vacanza; successo in trasferta anche per il Siena, che ha la meglio sul Pescara. Il derby della Lanterna si chiude con una rete per parte e un Genoa penultimo in classifica. Finiscono in pareggio anche Chievo-Catania e Palermo-Bologna.

In occasione della sfida serale contro il Napoli, il Milan, orfano dello squalificato Balotelli, scende in campo con Robinho al posto di El Shaarawy, lasciato fuori per scelta tecnica da Allegri. I rossoneri sfiorano subito il goal con Boateng e Zapata; intanto il Napoli reclama il rigore al 18° per un fallo di mano di Flamini su cross di Hamsik, ma l’arbitro giudica involontario il suo intervento. I padroni di casa attaccano; al 29° Britos anticipa Pazzini, ma favorisce Flamini, che arriva in velocità e trafigge De Sanctis calciando un gran sinistro al volo. Ai partenopei servono solo tre minuti per pareggiare; Hamsik lancia Pandev, che è bravo a infilare Abbiati con una conclusione di esterno sinistro. Prima dell’intervallo il portiere milanista si riscatta parando miracolosamente il tiro di Cavani. La seconda frazione della gara si apre con i tentativi falliti da Pandev e Flamini, che al 72° si fa espellere per una terrificante entrata a piedi uniti su Zuniga. Il finale si accende; i rossoneri cercano il secondo goal con Pazzini e Montolivo, mentre il Napoli risponde con Cavani e Calaiò, che sprecano almeno due occasioni ciascuno. [MORE]

A Bergamo arriva la Fiorentina, ma l’Atalanta non si lascia impressionare e sfiora il goal con Denis e Lucchini; il primo tiro in porta dei viola, targato Aquilani, arriva solo al 41°. Nella ripresa i toscani avanzano minacciosi e Sissoko lascia partire un bolide che Consigli alza sopra la traversa. Al 59° l’arbitro assegna un penalty a favore della squadra di Montella per un tocco di mano di Stendardo in area e dal dischetto Pizarro spiazza il portiere avversario. Gli orobici accusano il colpo e la Fiorentina cavalca l’onda e continua a rendersi pericolosa con Sissoko e Ljajic. Al 72° Cuadrado innesca Larrondo, che lascia partire un gran sinistro e piazza la sfera proprio sotto la traversa. L’atalantino Parra fallisce l’1-2 all’83° e all’89° Denis commette un durissimo intervento su Pizzarro e viene espulso.

La Roma conquista i tre punti in casa del Torino e risale puntando dritta all’Europa. Osvaldo e Lamela sprecano due chance in avvio di gara, ma al 22° è proprio Osvaldo, appostato sul secondo palo, a segnare di testa su assist di Balzaretti. L’attaccante della Nazionale interrompe così un digiuno lungo due mesi e mezzo. I granata reagiscono; se al 27° la punizione di Cerci si spegne sul palo, al 31° Bianchi la mette dentro dopo essersi liberato della marcatura di Burdisso. Nella ripresa Andreazzoli manda in campo capitan Totti, lasciato a riposo nel primo tempo in vista della sfida di Coppa Italia contro l’Inter. Al 58° Stekelenburg respinge il missile di Cerci con la collaborazione della traversa e al 60° la Roma raddoppia con uno straordinario goal da fuori area; a firmarlo è Eric Lamela, che estrae dal suo cilindro un potente sinistro a giro e piazza il pallone sotto l’incrocio, dove il portiere non può certo arrivare. Piris, Totti e Florenzi non monetizzano tre opportunità e sul finale Florenzi sventa il possibile pareggio granata con un intervento che avrebbe potuto addirittura costargli l’autogoal.

Dato che la società rossoblù, esasperata dalla vicenda Is Arenas, aveva comunicato nei giorni scorsi la decisione di voler abbandonare definitivamente lo stadio di Quartu Sant’Elena, il Cagliari ospita l’Inter al Nereo Rocco di Trieste. Il primo tiro in porta di Dessena viene bloccato da Handanovic senza troppi problemi. Al 14° Cambiasso scambia con Rocchi e poi scavalca Agazzi con un pallonetto che si spegne sul palo. Sul fronte opposto, Murru confeziona un assist sul primo palo per Ibarbo, ma questa clamorosa occasione da goal viene sventata da Pereira, che interviene in scivolata e salva tutto; Alvarez tra i nerazzurri e Ibarbo tra i rossoblù sono delle vere spine nel fianco delle difese avversarie. In avvio di ripresa, Rocchi entra in area e calcia di potenza, Agazzi però compie una bella parata. Lo stesso avviene poco dopo sulla conclusione di Guarin. Il Cagliari intanto attacca in contropiede; prima parte Dessena e, nonostante venga atterrato in area, l’arbitro lascia correre. Poco dopo anche Ibarbo viene falciato in area, ma nemmeno stavolta il direttore di gara assegna il penalty. L’arbitro fischia il rigore solo al 63°, quando Silvestre commette fallo su Pinilla, che accentua la caduta; dal dischetto il cileno sblocca finalmente il risultato. Al 76° Pinilla segna su azione, e lo fa bucando la difesa dell’Inter e trafiggendo Handanovic da pochi passi. Il Cagliari potrebbe dilagare all’85°, ma la traversa nega a Ibarbo la gioia del goal.

L’ottantottesimo derby della Lanterna finisce 1-1, con le due squadre che si dividono la posta in palio nonostante l’impellente necessità di vincere del Genoa, in piena zona retrocessione. La gara è molto equilibrata, le difese coprono gli spazi mentre gli attaccanti faticano un po’. La Sampdoria sblocca il risultato solo al 28° con il calcio piazzato di Eder; il rasoterra insidioso del brasiliano colpisce il palo e finisce in rete, beffando Frey che non immaginava di vedere la palla infilarsi in mezzo alla barriera. La squadra di Rossi cerca di gestire la gara; al 70° Poli sventa l’assalto di Kucka, ma dieci minuti più tardi i blucerchiati rimangono in inferiorità numerica per la doppia ammonizione di Costa e all’81° arriva la rete rossoblù. Come è avvenuto in occasione del goal della Samp, anche in questo caso la traiettoria del pallone sorprende il portiere; stavolta i protagonisti si chiamano Matuzalem, che crossa con il destro, e Romero, che vede la palla infilarsi all’incrocio dei pali. Il Genoa si scatena, ma la partita si chiude sull’uno pari.

L’Udinese cala il tris in casa del Parma e lo fa con i goal di uno strepitoso Muriel e di Pereyra. La prima marcatura arriva all’11°, quando Zielinski serve il colombiano, che sfodera un destro a giro micidiale e spedisce la palla in rete. I ducali sono sottotono mentre i friulani non alzano mai il piede dall’acceleratore, e al 42° realizzano il secondo goal. Paletta in un primo momento argina l’assalto di Allan, poi perde palla e Basta imbecca Muriel, come al solito bravissimo a finalizzare. Nella seconda frazione di gioco, la squadra di Donadoni si fa avanti timidamente con Amauri e Lucarelli, però i bianconeri imboccano ancora la via del goal, stavolta con Pereyra, che compie il tap-in vincente su una respinta non impeccabile di Mirante.

La sfida del Bentegodi tra Chievo e Catania si chiude a reti inviolate. In una gara priva di emozioni, le azioni interessanti si contano sulle dita di una mano. Nel primo tempo, Thereau calcia al volo, ma la sua conclusione è altissima. Al 39° gli etnei rispondono con Lodi su punizione; la palla però termina sopra la traversa. Al 48°della ripresa si assiste alla prima parata di Puggioni, che con i pugni respinge il colpo di testa di Bergessio. Le squadre si allungano e i ritmi sono lievemente più alti rispetto al primo tempo, ma le due formazioni non riescono a creare altre chance interessanti.

Comincia bene la partita del Palermo, che ospita il Bologna. I rosanero passano in vantaggio dopo appena cinque minuti con Ilicic, bravo a centrare l’angolino basso da una distanza di ben venti metri. Ilicic e capitan Miccoli sprecano due buone opportunità per raddoppiare e al 17° il Bologna approfitta di una papera di Sorrentino e pareggia. Il portiere palermitano scivola e non riesce a respingere un retropassaggio, Gabbiadini non perde tempo e insacca a porta vuota. Il pubblico incita la propria squadra del cuore e Miccoli risponde centrando il palo poco prima dell’intervallo. Il Bologna reclama un rigore per un fallo di Aronica su Gilardino, ma l’arbitro lascia correre; agirà allo stesso modo pochi minuti più tardi quando Taider sgambetterà Kurtic nel fronte opposto. Nel finale, gli isolani non capitalizzano due opportunità che sarebbero valse i tre punti.

Il Pescara ospita il Siena in una gara tra squadre impegnate nella lotta salvezza e, ad avere la meglio sono i toscani. Bianconeri che partono a mille e, dopo la traversa colpita da Sestu, riescono a sbloccare il risultato al 14°; Capuano interviene su Sestu, ma serve involontariamente Angelo, che insacca di testa la sua prima rete in A. I senesi raddoppiano al 32° grazie all’autorete dello sfortunato Zanon, che intercetta e spedisce in rete il cross di Vergassola. Al 51° della ripresa Pegolo respinge la conclusione di Sculli, però Celik si avventa sulla palla e accorcia le distanze. Il Pescara pareggia al 58° con Togni, che trasforma in maniera magistrale una punizione dal limite infilando la palla nel sette. Buon momento per i due portieri in campo, Pegolo e Pelizzoli, che disinnescano una serie di occasioni pericolose. All’86° però, Agra lancia il solito Emeghara, che appoggia il pallone in rete e decide le sorti della gara.

Vanna Chessa