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Zoom sulla Serie A - 30^ giornata

CAGLIARI, 30 MARZO 2013 – Quest’anno la Pasqua di Risurrezione cade l’ultima domenica di Marzo e così la trentesima giornata di Serie A viene interamente anticipata al sabato. La partita di cartello, la sfida di San Siro tra Inter e Juventus, se la aggiudicano i bianconeri di Conte, che salgono a quota 68 punti. Il Napoli si aggiudica l'emozionante posticipo delle 21 in casa del Torino, mentre al Bentegodi il Milan si aggiudica la sfida delle 18:30 contro il Chievo. La Fiorentina cade contro il Cagliari nello stadio di Is Arenas ancora chiuso al pubblico e all’Olimpico la Lazio vince in rimonta sul Catania. La Roma scivola al Barbera e i tre punti conquistati dal Palermo consentono ai rosanero di sperare ancora nel miracolo salvezza. Pareggio a reti bianche tra Udinese e Bologna e tra Atalanta e Sampdoria; due reti per parte tra Genoa e Siena, mentre il Parma affonda il Pescara anche grazie all’incantevole rovesciata di Amauri.

La Juventus passa in vantaggio al Meazza dopo appena 180 secondi di gioco con un gran goal dalla distanza di Quagliarella, servito al meglio da Asamoah. L’Inter risponde con Cassano, che calcia un rasoterra da fuori area e Palacio, che da pochi passi tenta la conclusione di testa; in entrambi i casi Buffon compie due ottimi interventi e sventa i pericoli. Al 29° Vidal, imbeccato da Pirlo, perde l’attimo a tu per tu con Handanovic e il portiere nerazzurro lo atterra senza tanti complimenti; l’arbitro, però, lascia correre. Prima dell’intervallo ancora due opportunità non trasformate da Pirlo e Palacio. Al 55° la squadra di Stramaccioni pareggia; Cassano confeziona un assist perfetto a centro area per Palacio, che arriva in velocità e trafigge Buffon. I campioni d’Italia non si demoralizzano; prima sfiorano il goal con Padoin al 59° e, un minuto più tardi, Alessandro Matri insacca il pallone che vale l’1-2. Al 69° e al 72° l’Inter reclama due rigori per gli interventi scorretti di Chiellini rispettivamente su Kovacic e Cassano, ma né Rizzoli né l’arbitro di porta prendono provvedimenti. In pieno recupero due episodi degni di nota; la conclusione di Guarin, che si spegne all’esterno della rete e il brutto fallo di frustrazione commesso da Cambiasso su Giovinco a partita ormai finita. L’argentino si rende subito conto del proprio errore e mortificato si scusa con la Formica Atomica e con mister Conte, che lo abbraccia sportivamente e lo consola.[MORE]

Che gara all’Olimpico, dove il Torino ospita il Napoli di Mazzarri. I partenopei passano al 10° con Dzemaili; Insigne, dalla bandierina, confeziona un rasoterra al limite dell’area per lo svizzero, che lascia partire un siluro che si infila in fondo alla rete. I granata pareggiano al 30° con Barreto sugli sviluppi di una mischia in area. Al 38° Darmian travolge Maggio in area e l’arbitro assegna un rigore a favore della squadra ospite; Hamsik batte male e Gillet respinge. La seconda frazione di gioco si apre con un goal; dalla sinistra Hamsik serve Dzemaili, che arriva dalle retrovie e scarica la palla in rete. Il Napoli sfiora ancora il goal con Dzemaili e Cannavaro, mentre Cerci manca di un soffio il pareggio. L’occasione giusta per il Toro arriva al 74°, quando il direttore di gara fischia un penalty per un fallo di mano di Cavani in area; dal dischetto Jonathas non sbaglia e si va sul 2-2. Al 78° Cerci lancia Meggiorini, che si libera di Britos e Rosati e insacca da posizione defilata. Lo spettacolo dell’Olimpico non finisce mai; all’81° Dzemaili firma la sua personale tripletta e il pareggio azzurro con un potente destro dal limite. All’84° Cavani, entrato in campo dal 65°, inventa una punizione a giro che supera la barriera e finisce nel sette; passano pochi minuti e l’uruguaiano decide la gara con un colpo di testa che vale il 5-3 finale e il secondo posto in classifica.

Il Milan vince di misura contro il Chievo grazie alla rete di Montolivo; al 25° Balotelli calcia una potente punizione, Puggioni respinge e il centrocampista rossonero si avventa sulla palla e la spedisce in rete. I calci piazzati di Supermario mettono ancora in difficoltà il portiere avversario, che si salva sempre con grande fatica. Muntari non trova lo specchio dalla distanza e Robinho si fa ipnotizzare dall’estremo difensore clivense. Sul fronte opposto Luciano prova senza esito a sorprendere Abbiati.

Nel silenzio dello stadio Is Arenas, la Fiorentina cade sotto i colpi di Pinilla, il ritrovato bomber rossoblù oggi autore di una doppietta. Il primo goal si vede all’11°, quando sugli sviluppi di un corner, il cileno riceve palla e insacca con una girata micidiale. I viola Roncaglia e Migliaccio non inquadrano la porta e così il Cagliari allunga il passo al 38° su calcio di rigore; Cossu e Sau, partiti in contropiede, mettono in crisi Cuadrado, che si vede costretto ad atterrare in area il numero 27 rossoblù. Si incarica della battuta Pinilla e trasforma senza difficoltà. Nella ripresa Viviano si fa trovare pronto sulle insidiose conclusioni di Sau e Ibarbo; i toscani si organizzano e riescono a segnare al 73° con Cuadrado, bravo a colpire sul secondo palo approfittando di un pallone velenoso che aveva scavalcato Astori. Nel finale i portieri sono sugli scudi; Viviano alza sopra la traversa il siluro calciato da Cabrera e, sul fronte opposto, Agazzi salva il risultato compiendo una strepitosa parata sul tiro di Larrondo.

All’Olimpico, la Lazio spinge sull’acceleratore, ma Candreva, Saha e Cana, che centra anche la traversa, non riescono a capitalizzare. Al 50° del secondo tempo è il Catania a trovare la via del goal con Izco, il quale riesce fortunosamente a beffare Marchetti. Biancocelesti ancora pericolosi con Cana, Hernanes e Ederson; i padroni di casa reclamano anche un rigore per una trattenuta di Alvarez su Kozác, ma il direttore di gara lascia correre e ammonisce Biava per proteste. Al 79° la squadra di Petkovic agguanta il pareggio grazie all’autorete di Legrottaglie che, nel tentativo di anticipare Kozác, spedisce la palla in porta. Un minuto più tardi la Lazio ribalda il risultato con Candreva, che trasforma il penalty fischiato per un intervento irregolare di Bellusci su Ederson.

Nel giorno in cui capitan Totti avrebbe dovuto festeggiare i suoi vent’anni nella massima serie, una brutta Roma perde in casa del Palermo. La squadra di Andreazzoli non punge e i padroni di casa si fanno avanti pericolosamente; dopo appena 8 minuti di gioco Miccoli centra la traversa e al 21° i rosanero passano in vantaggio con Ilicic, servito al meglio dal capitano isolano. Sessanta secondi più tardi, Kurtic colpisce un altro legno; al 24° il sole disturba Marquinho, che fallisce una buona chance per il pareggio e, dieci minuti più tardi, Sorrentino para in due tempi la conclusione al volo di Totti. Al 35° il Palermo raddoppia con Miccoli, che riceve palla da Ilicic e beffa la retroguardia giallorossa. Al 53° Sorrentino respinge la cannonata di Pjanic e Lamela non riesce a ribadire la palla in rete. Gli ospiti provano a risollevare le sorti della gara con Florenzi e Osvaldo, ma il risultato non cambia più.

Finisce a reti inviolate il match tra Udinese e Bologna; i rossoblù devono ringraziare il portiere Curci, autore di una prestazione straordinaria. L’estremo difensore salva la propria porta dagli assalti di Pereyra e Allan, mentre Lazzari colpisce l’incrocio dei pali. Al 65° Taider compie un intervento scorretto su Pereyra e l’arbitro assegna un penalty a favore dei friulani; Di Natale calcia troppo centrale e Curci para il tiro. Al 71° la punizione dalla distanza di Guarente sfiora la traversa. Sul finale il protagonista è ancora Curci, stavolta reattivo sulla conclusione di Domizzi.

Atalanta e Sampdoria si accontentano di un pareggio senza troppe emozioni. Al 5° Raimondi ruba palla a Poli e serve Bonaventura; la conclusione dell’attaccante orobico viene però murata dalla retroguardia blucerchiata. Nel primo tempo opportunità ancora per gli atalantini Bonaventura e Denis e per il ligure Krsticic; nella ripresa Cigarini manca lo specchio della porta e poco dopo Lucchini si fa espellere per doppia ammonizione. La Sampdoria vorrebbe sfruttare la superiorità numerica e portare a casa la vittoria, però Icardi e Obiang il goal lo sfiorano soltanto.

Il Parma cala il tris contro un Pescara sempre più vicino alla retrocessione. Pelizzoli resiste agli assalti di Amauri e Sansone, ma al 19° Benalouane firma il vantaggio gialloblù sugli sviluppi di un corner. Insistono i padroni di casa, mentre la conclusione del pescarese Caprari termina altissima. Al 52° della ripresa, Paletta intercetta un rimpallo e col sinistro spedisce la palla in rete. Sansone e Amauri falliscono la terza rete e sul fronte opposto Abbruscato sfiora il palo. Al 66° Amauri realizza quello che indubbiamente è il goal più bello della giornata; stoppa la palla di petto, si coordina e sfodera una rovesciata da cineteca che vale il 3-0 finale e tanti applausi.

Due reti per parte e solo un punto per Genoa e Siena. Rossoblù in vantaggio al 6°, quando una deviazione della barriera ha permesso alla palla calciata su punizione da Borriello di finire in porta. I padroni di casa hanno il dominio del gioco; Kucka, Antonelli, Jankovic e Borriello hanno una serie di opportunità interessanti, ma al 44° Emeghara riesce a pareggiare anche a causa dell’intervento non proprio impeccabile di Frey. Al 48° Moretti commette fallo in area su Sestu, ma l’arbitro non interviene; poco dopo è Bovo a compiere un intervento scorretto su Sestu e stavolta il rigore viene assegnato. Dal dischetto Rosina firma il vantaggio senese. Pegolo fa miracoli sui tiri di Jankovic , Immobile e Borriello, ma al 71° è proprio il serbo a siglare il goal del 2-2 finale su assist di Immobile.

Vanna Chessa