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Zoom sulla Serie A - 27^ giornata 2013
CAGLIARI, 4 MARZO 2013 – Al termine della ventisettesima giornata, la Juventus è saldamente al comando della classifica con 59 punti e un vantaggio di ben sei lunghezze sul Napoli; nello scontro diretto giocato al San Paolo venerdì sera, i partenopei non sono andati oltre il pareggio ma, a undici gare dal termine del campionato, l’aggancio e il sorpasso alle spese dei bianconeri continua ad essere un sogno tutt’altro che irrealizzabile. Il Milan infligge un netto 3-0 alla Lazio e rimane tutto solo al terzo posto, staccato di un solo punto dai cugini nerazzurri che, a loro volta, hanno vinto in rimonta a Catania. Un altro verdetto di questa giornata lo ha regalato il posticipo dell’Olimpico; Francesco Totti diventa sempre più la vera leggenda della Serie A, infatti la bandiera giallorossa ha segnato contro il Genoa il goal numero 225 e ha agganciato Nordahl al secondo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi. Grazie alla vittoria sui liguri, la Roma supera il Catania e conquista il settimo posto, a -2 dalla squadra di Montella. Successi casalinghi per la Fiorentina, che ha la meglio sul Chievo, e per il Bologna, bravo a rifilare tre reti al Cagliari. Vittorie in trasferta per l’Atalanta a Siena e per l’Udinese a Pescara; in seguito a questo risultato negativo, la dirigenza della squadra abruzzese ha esonerato Bergodi. Il successore dovrebbe essere Cristian Bucchi, attualmente alla guida della Primavera del Pescara. Ancora uno zero a zero per il Palermo, stavolta in casa del Torino.
Parte bene il Napoli e Hamsik ha subito due buone chance per battere a rete, ma è la Juventus a passare in vantaggio al 10° con Chiellini; il difensore bianconero insacca di testa trasformando l’ottimo assist partito dai piedi di Andrea Pirlo. Tre minuti più tardi Lichtsteiner reclama un rigore per un contatto con Inler in area partenopea, ma Orsato non prende provvedimenti. La squadra di Mazzarri prova a reagire e la Vecchia Signora aspetta e cerca di approfittare delle ripartenze; Vucinic non capitalizza due occasioni nitide e Lichtsteiner calcia fuori anche se non di molto. Al 44° Inler, autore fin qui di una prestazione piuttosto opaca, ristabilisce la parità con un destro da fuori area. Nella ripresa il Napoli suona la carica e Buffon compie una serie di grandi parate su Hamsik, Inler e Maggio, che con un tiro-cross insidioso non riesce a ingannare il capitano della Nazionale. I campioni d’Italia non pungono né con Vucinic, che viene murato da De Sanctis, né con il nuovo entrato Matri. I padroni di casa invece spingono con Cavani, Inler e Dzemaili, che non trae vantaggio da una respinta di Buffon divorandosi un goal incredibile.[MORE]
Nonostante l’assenza dell’infortunato Balotelli, il Milan si impone sulla Lazio di Petkovic. Rossoneri vicini al goal già nel primi minuti con El Shaarawy, fermato col corpo da Marchetti, e Pazzini, il cui tiro viene respinto sulla linea da Biava. I biancocelesti rispondono con Floccari, che comunque non mette Abbiati in difficoltà. Al 15° Candreva atterra il Faraone fuori area ma, trattandosi di una chiara occasione da goal, il centrocampista laziale viene espulso. De Sciglio e Pazzini non inquadrano lo specchio della porta e il risultato si sblocca solo al 40°, quando El Shaarawy intercetta la respinta corta di Marchetti e da due passi offre al Pazzo la palla dell’uno a zero. Il Milan non si accontenta e raddoppia già al 44° con Boateng, che insacca il secondo goal sugli sviluppi di un corner. Biancocelesti non pervenuti anche nel secondo tempo; Abbiati interviene solo per deviare in calcio d’angolo una punizione di Hernanes. Pazzini firma la sua personale doppietta al 60° con un potente tiro da fuori che si infila nel sette; nonostante il 3-0, la squadra di Allegri continua a creare occasioni con il Faraone, che calcia fuori misura, e Niang, che centra la traversa.
L’Inter vince in rimonta a Catania anche senza Cassano, non convocato dopo la discussione avuta in allenamento con Stramaccioni. Nel primo tempo meglio il Catania; gli etnei passano al 7° con Bergessio, che segna dopo aver soffiato la palla a Juan Jesus, poco deciso nell’intervento a protezione dell’uscita di Handanovic. Il difensore interista sbaglia ancora al 14°, ma stavolta il portiere nerazzurro riesce a bloccare il tiro dell’attaccante argentino. Gli ospiti soffrono il gioco dei siciliani, che raddoppiano al 19° grazie al colpo di testa di Marchese, bravo ad anticipare Chivu e a capitalizzare la punizione battuta da Lodi. Dopo l’intervallo, Stramaccioni manda in campo Stankovic e Palacio e l’Inter risorge. Al 48° Handanovic compie una parata strepitosa sul tiro di Bergessio e al 52° i nerazzurri accorciano le distanze con Alvarez, che segna di testa su assist di Palacio. La difesa del Catania, rimasta ferma in occasione del primo goal interista, non interviene nemmeno al 70°, quando Palacio incorna il cross confezionato da Pereira e agguanta il pareggio. Premono sull’acceleratore i nerazzurri, ma Schelotto non riesce a trasformare una doppia conclusione e il tiro al volo di Cambiasso esce di pochissimo. Il miracolo interista avviene in pieno recupero, con Palacio che al 92° beffa Andujar e trasforma in oro l’assist di Cambiasso.
La Fiorentina batte il Chievo e continua la corsa verso l’Europa. La viola passa al 4° minuto con Pasqual, che segna su calcio piazzato. Borja Valero, Ljajic, Jovetic, Aquilani e Pasqual minacciano la porta difesa da Puggioni, mentre il colpo di testa del gialloblù Thereau fa la barba al palo. Dopo la lunga serie di opportunità sprecate dai toscani, i clivensi pareggiano con Cofie, che insacca di destro su assist di Guana. Al 59° Paloschi si libera bene di Rodriguez, ma vanifica ogni sforzo calciando alto da pochi passi. La squadra di Montella macina gioco e sfiora il secondo goal con Borja Valero, Larrondo e Toni, che centra un palo. Con un pizzico di fortuna, il 2-1 arriva al 77° quando Toni sbaglia il colpo di testa, ma la palla colpisce il capo di Larrondo e poi finisce in fondo alla rete.
La Roma vince 3-1 contro il Genoa in una serata che ha riservato grandi emozioni. Standing ovation dell’Olimpico per il capitano, autore del 225 goal in A sempre con i colori giallorossi cuciti addosso; e tanta gioia anche per il giovanissimo Romagnoli, che festeggia con una marcatura la sua prima gara con la maglia da titolare. La rete di Totti arriva al 14° su calcio di rigore, un penalty assegnato per un contrasto in area tra Bovo e De Rossi. Gli ospiti rispondono con Bovo, che calcia alto, Bertolacci e Pisano, che vengono murati da Stekelenburg. Momento no per la Roma, che al 38° perde Pjanic per un infortunio, ancora da valutare, alla caviglia; al 42° l’arbitro fischia un altro rigore, stavolta per il duro intervento in scivolata di Burdisso su Borriello. È lo stesso attaccante campano a trasformarlo, anche se non festeggia in segno di rispetto verso i suoi ex tifosi. Lamela e Osvaldo sprecano due buone chance e allora ci pensa Romagnoli a insaccare di testa il 2-1 sugli sviluppi di un corner di Totti. Sbaglia ancora Osvaldo, mentre il portierone giallorosso salva la propria porta dai ripetuti assalti di Kucka, il quale fa il bello e il cattivo tempo e si fa persino espellere al 78° per doppia ammonizione. Perrotta sostituisce Osvaldo giusto in tempo per siglare il 3-1 finale spedendo sotto la traversa un ottimo pallone servitogli dal capitano della Roma.
L’Udinese vince a Pescara di misura grazie alla rete numero 150 di Totò Di Natale con la maglia friulana. All’ottavo minuto i bianconeri ripartono e Muriel serve il prolifico attaccante campano che, dopo un incontro ravvicinato con Pelizzoli, riesce a mandare il pallone in rete. All’undicesimo, l’abruzzese Cascione scaglia una conclusione velenosa che Brkic deve togliere dall’angolino; intanto, sul fronte opposto, Muriel scheggia il palo a portiere ormai battuto. Nella ripresa, l’estremo difensore friulano argina gli assalti di Abbruscato e Weiss mentre Caprari calcia alto sopra la traversa. Al 67° Muriel, a tu per tu con Pelizzoli, sbaglia il secondo goal.
La Sampdoria vince in casa contro un Parma in crisi di risultati. Nel primo tempo la gara si gioca a centrocampo e le squadre hanno solo una buona opportunità per parte; prima il pallonetto del gialloblù Biabiany termina alto sopra la traversa della porta di Romero, poi la conclusione del doriano Icardi viene bloccata da Mirante. Nei primi minuti del secondo tempo, Biabiany fallisce da pochi passi il colpo di testa del possibile vantaggio e, al 57°, Icardi approfitta della disastrosa uscita dell’estremo difensore ducale in occasione della punizione calciata da Estigarribia e trafigge Mirante. Gli ospiti rispondono con Rosi e Amauri, che colpisce anche il palo; nel frattempo i blucerchiati continuano a spingere con Eder e Icardi, che sfiora il raddoppio.
Il Bologna, guidato da un Diamanti ispiratissimo, travolge un Cagliari irriconoscibile dopo le ultime prestazioni positive. I padroni di casa vanno in vantaggio dopo appena cinque minuti con Taider, che prima dialoga con Gilardino e poi infila Agazzi. Al 17° Astori sventa un assalto dell’attaccante di Biella, ma i felsinei raddoppiano comunque 120 secondi più tardi. Ci pensa capitan Diamanti a estrarre un gioiello dal suo cilindro; si tratta di uno splendido tiro a giro che parte dalla sinistra, in posizione piuttosto defilata, e termina in rete sotto l’incrocio più lontano. Il sinistro al volo di Sau è la risposta degli isolani; non è giornata nemmeno per l’affidabile attaccante sardo, infatti la palla esce di lato. Il Bologna potrebbe mettere al sicuro il risultato già al 31°, ma Gilardino non monetizza l’assist di Gabbiadini. In pieno recupero ci riprova il numero 10 emiliano, però Agazzi si salva in due tempi. Nella seconda frazione di gioco c’è un contatto in area tra Sau e Cherubin, ma non ci sono gli estremi per un rigore a favore dei cagliaritani, che al 56° rimangono in inferiorità numerica per l’espulsione di Pisano. Sorensen centra il palo al 77° e Pinilla, sul fronte opposto, non sfrutta al meglio un contropiede interessante. Sul finale, quando si infortuna capitan Conti, gli ospiti rimangono addirittura in nove uomini e il Bologna non deve faticare troppo per arrotondare il risultato; al 91°, infatti, Pasquato realizza un gran goal che vale il 3-0 conclusivo.
Si chiude a reti inviolate il match tra Torino e Palermo, con i rosanero che ormai rischiano seriamente la retrocessione. Gli isolani cercano il goal con Fabbrini e Kurtic; i piemontesi, a loro volta, si presentano nell’area palermitana con Vives e Bianchi. Dopo l’intervallo Formica serve una buona palla a Miccoli che però colpisce male; questa è l’unica chance costruita dalla squadra di Gasperini nella ripresa. Nonostante i granata accelerino, Cerci, Meggiorini e D’Ambrosio non riescono a sbloccare il risultato. L’occasione più nitida capita all’87°, quando Meggiorini approfitta di un errore di Muñoz, ma trova sulla sua strada un muro chiamato Sorrentino.
Una doppietta di Bonaventura in casa dei Siena regala tre punti agli orobici e manda affondo la squadra toscana. La prima rete arriva dopo appena 180 secondi, con un missile sganciato da trenta metri di distanza. I bianconeri si fanno vedere con Emeghara e Rosina, ma sono i nerazzurri a chiudere in attacco con Denis. La ripresa si apre con la traversa scheggiata dallo stesso Denis, mentre il senese Bodgani, sul fronte opposto, conclude fuori misura. La cinica Atalanta chiude i conti al 67° con un contropiede avviato da Denis e Raimondi, che è abile a offrire a Bonaventura la palla del raddoppio.
Vanna Chessa