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Zoom sulla Serie A - 23^ giornata

4 FEBBRAIO 2013 – Al termine della ventitreesima giornata, la Juventus, grazie alla vittoria sul Chievo, rimane capolista della Serie A con 52 punti. I due goal rifilati al Catania consentono al Napoli di conservare la seconda posizione, a meno tre dai bianconeri. Il Genoa beffa la Lazio all’ultimo secondo e la squadra di Petkovic resta ferma a quota 43. La doppietta del nuovo arrivato, Supermario Balotelli, permette al Milan di sconfiggere l’Udinese nel posticipo domenicale e di agganciare i cugini interisti al quarto posto. E proprio i nerazzurri, travolti a Siena, sono in piena crisi e, oltre a quello dei rossoneri, ora sentono sul collo anche il fiato della Fiorentina; grazie la vittoria sul Parma, la squadra di Montella è ormai staccata di una sola lunghezza dalla squadra di Stramaccioni. Un Cagliari spumeggiante travolge la Roma all’Olimpico ed è mister Zeman a pagarne le conseguenze: il tecnico boemo viene esonerato e rimpiazzato da Aurelio Andreazzoli, allenatore delle giovanili giallorosse. Bologna e Atalanta vincono rispettivamente in casa di Pescara e Palermo, mentre Torino-Sampdoria si chiude sullo zero a zero.

A Verona la Juventus affronta il Chievo e vince nonostante Conte segua la gara dalla tribuna per squalifica dopo le plateali proteste al termine della sfida con Genoa. Matri ringrazia per la maglia da titolare e lo fa con un gran goal all’11°; Vidal gli offre un ottimo pallone a centro area e l’attaccante ex Cagliari calcia al volo sfoderando un sinistro incrociato imparabile per Puggioni. Il gialloblù Paloschi prova a impensierire Buffon, ma il portiere della Nazionale si salva. Sul fronte opposto Giovinco, Vidal e Lichtsteiner cercano di centrare la porta clivense ed è proprio lo svizzero a firmare il raddoppio bianconero al 42°; da incorniciare l’assist di tacco confezionato da Giovinco. Nella seconda frazione di gioco il Chievo appare più motivato e al 53° Thereau sigla l’1-2 finale con un bel destro deviato leggermente da Caceres.[MORE]

La sfida tra Napoli e Catania si apre con le conclusioni del partenopeo Pandev e dell’etneo Barrientos. Un tiro-cross dalla sinistra di Zuniga attraversa l’area dei siciliani e Hamsik, appostato sul secondo palo, spedisce la palla in rete al 31°. Al 38° Cavani centra la traversa su punizione e al 43° tocca ad Andujar chiudere su Pandev. Prima dell’intervallo arriva il raddoppio firmato dal capitano Cannavaro, che realizza una rete da attaccante puro su assist di Hamsik. Al 47° del secondo tempo Bergessio segna di testa in tuffo, ma il goal viene annullato per un discutibile fallo in attacco del catanese su Zuniga. Intanto sugli spalti compare lo striscione “IMBRIANI NON MOLLARE”, un incoraggiamento e una testimonianza di grande affetto nei confronti dell’ex calciatore del Napoli che da qualche mese gioca la partita della vita contro il cancro. Cavani da un lato e Lodi dall’altro provano ad aggiungere il proprio nome all’elenco dei marcatori, ma non trovano la via del goal.

Il Genoa beffa la Lazio e conquista la vittoria con una rete in zona Cesarini. Al 15° un sinistro di Borriello porta avanti i rossoblù sugli sviluppi di un corner. Appena sei minuti più tardi Bertolacci raddoppia con uno splendido mancino da fuori area. In avvio di ripresa il laziale Mauri prova la conclusione ma viene murato, mentre la mezza rovesciata di Borriello esce di pochissimo. Al 58° il cross di Lulic accende Floccari, che accorcia le distanze con un destro sotto la traversa. Al 75° Frey respinge un tiro di Lulic e Konko calcia fuori sulla ribattuta. Tre minuti più tardi l’arbitro assegna un rigore ai biancocelesti per un fallo di Borriello su Cana; dal dischetto Stefano Mauri spiazza il portiere e pareggia. Sul finale il Genoa spinge, Kucka centra la traversa e Marchetti fa gli straordinari su Rigoni. Il goal del 3-2 finale arriva al 95°, quando Rigoni insacca di testa l’assist di Granqvist.

Il posticipo del Meazza tra Milan e Udinese se lo aggiudica il Milan grazie a un contestato rigore sul finale. L’infortunio di Pazzini durante il riscaldamento pre-partita ha permesso a Balotelli di partire da titolare nella sua gara d’esordio con la maglia rossonera. Supermario sfiora il goal al primo minuto con un notevole destro dal limite che esce di un soffio. All’11° il potente destro di Niang impensierisce Padelli, che respinge; lo stesso Niang prova la ribattuta, ma Silva salva sulla linea e l’arbitro ferma il gioco per un fallo dell’attaccante francese. Al 21° il Faraone manca la porta di testa, mentre un tiro di Montolivo viene deviato in corner. Dopo appena 25° minuti di gioco, Balotelli firma la sua prima rete milanista; El Shaarawy crossa al centro dalla sinistra e l’ex City conclude al volo col mancino e buca il portiere bianconero. Due minuti più tardi ci riprova da venticinque metri, ma stavolta Padelli manda la palla in angolo. Al 40° Flamini brucia l’opportunità di raddoppiare al termine di una bella azione corale della squadra di Allegri. Nella ripresa l’Udinese prima sfiora il pareggio col solito Di Natale, poi lo raggiunge grazie a un sinistro di Pinzi deviato da Constant. Al 62° Amelia serve male Montolivo, Silva intercetta la palla e tenta di beffare l’estremo difensore milanista con un pallonetto, ma non inquadra lo specchio. Il Milan ci prova ripetutamente, però Balotelli non centra la porta da pochi passi, Niang colpisce la traversa e Bojan calcia fuori. Ancora il neoacquisto rossonero, prima su punizione e poi su azione, ma il pallone non entra. Al 92° l’arbitro fischia un rigore davvero discutibile a favore dei padroni di casa; Hertaux chiude in corner su El Shaarawy, ma il giudice di gara assegna un penalty. Balotelli spiazza Padelli dal dischetto e inizia la sua esperienza al Milan con una doppietta.

Un’Inter in crisi nera cade in casa del Siena e rallenta il proprio cammino verso l’Europa. In avvio di gara sono buoni gli spunti di Cassano per Palacio e Nagatomo, ma in entrambi i casi la difesa respinge bene gli assalti. Pegolo spedisce in corner anche le conclusioni di Juan Jesus e Guarin, mentre il Siena esce dal guscio e Handanovic para il tiro di Rosina. I bianconeri riescono a capitalizzare già al secondo tentativo, con Emeghara, che al 20° insacca su assist dalla sinistra di Rubin. Serve appena un minuto a Cassano per pareggiare i conti con un tiro-cross che diventa goal anche senza deviazioni da parte di Nagatamo. Ancora emozioni dopo soli 120 secondi; il Siena avanza sulla sinistra e ci pensa Sestu a firmare il 2-1 con una meravigliosa conclusione a giro che termina sotto l’incrocio dei pali. Sono vani i tentativi di Kuzmanovic e Schelotto, e intanto Cassano protesta con l’arbitro per un fallo subito in area. Al 51° della ripresa la retroguardia nerazzurra è mal posizionata e Chivu atterra Emeghara lanciato a rete; il difensore interista viene espulso e dal dischetto Rosina porta il Siena sul 3-1. Il risultato non cambia più; decisive la parata di Pegolo sulla punizione di Guarin e la traversa che respinge il tiro di Cassano.

La Fiorentina batte il Parma e allontana le nuvole che da qualche domenica si addensavano sul cielo di Firenze. Al 12° i viola segnano, ma la rete viene correttamente annullata per una carica sul portiere di Migliaccio, autore del goal. Parma pericoloso con Belfodil e Valdes, mentre i toscani rispondono con Savic. Il vantaggio della squadra di Montella si concretizza al 27°, quando Cuadrado piazza sulla testa di Luca Toni un pallone che l’ex Nazionale infila nell’angolino basso. I gigliati continuano a spingere, ma i ducali non frenano e Viviano respinge coi pugni la conclusione di Sansone. Al 49° della ripresa i padroni di casa mettono il risultato in cassaforte grazie al raddoppio di Jovetic, che ringrazia Migliaccio per l’assist e di destro anticipa Mirante. Al 51° Cuadrado calcia fuori di pochissimo e al 65° l’arbitro annulla un goal di Toni per un fuorigioco millimetrico. Ancora due chance per Cuadrado, ma la difesa gialloblù non si fa sorprendere.

Servono appena tre minuti al Cagliari per far capire alla Roma che non sarà una bella serata. Marco Sau crossa in area e Radja Nainggolan, nonostante la presenza di tre avversari, calcia al volo e spedisce la palla nel sette. Al 21° c’è una punizione a favore della Roma; la palla viene ribattuta e Sau ha la possibilità di ripartire in contropiede e di affrontare il portiere a tu per tu, ma la sua conclusione è un po’ troppo angolata e termina fuori. Al 27° Ibarbo interviene in ritardo su Tachtsidis e i giallorossi reclamano un rigore; l’arbitro non è della stessa idea e lascia correre. Al 35° i rossoblù protestano per una punizione concessa da Romeo per un presunto fallo su Dodò; sul punto di battuta si presenta Francesco Totti che, approfittando di uno spazio lasciato scoperto dalla barriera, calcia di potenza sul primo palo e trafigge Agazzi. Al 46° della ripresa arriva il secondo goal del Cagliari; a realizzarlo è però il portiere della Roma che, intervenendo sull’innocuo cross dalla sinistra di Avelar, non trattiene la palla e la scaraventa in rete commettendo il più incredibile degli autogoal. Goicoechea si riscatta pochi minuti dopo compiendo un’ottima parata su Sau, ma la punta di diamante isolana riesce comunque a beffarlo al 53°, quando insacca di testa su assist di uno scatenato Ibarbo. Il numero dieci giallorosso tenta una doppia conclusione, ma la prima viene respinta e la seconda termina sull’esterno della rete. Al 69°, a portiere ormai battuto, è il palo a salvare la porta romanista dal missile di Sau. Passano appena due minuti e la gioia del goal la prova Francesco Pisano, terzino classe ’86, che firma la sua prima rete in A dopo quasi un decennio trascorso sui campi della massima serie. Al 73° Lamela segna, ma è giusta la decisione di annullare il goal per fuorigioco. La Roma prova ad accorciare le distanze, ma i fischi e le contestazioni del pubblico non danno tregua ai calciatori, all’allenatore e alla dirigenza. Al 93° Marquinho realizza un goal che non basta ad alleggerire un passivo pesante come un macigno.

Pareggio a reti bianche tra Torino e Sampdoria, che portano a casa un punto importante. Nel primo tempo si vedono un’occasione per il doriano Gastaldello in avvio di gara, e altre due opportunità per Cerci e Barreto tra le fila granata. Nella ripresa solo una conclusione non perfetta di Poli e un’azione offensiva di Barreto interrotta dall’arbitro per fuorigioco.

L’Atalanta vince per la prima volta nel 2013 e lo fa in casa del Palermo di Gasperini, ormai a rischio esonero. Rosanero propositivi con Donati e Fabbrini, che però non inquadrano la porta. Al 33° Consigli para in tuffo il destro di Fabbrini. Nell’area palermitana intanto, Carmona e soprattutto Parra mettono alla prova Sorrentino. Al 55° Radovanovic scaglia un destro da fuori che si infrange contro la traversa come una sassata, ma Carmona anticipa tutti sul rimpallo e insacca di testa. Boselli e Barreto provano inutilmente a ristabilire la parità. Al 71° Stendardo verticalizza per Denis che, lanciato in velocità, trafigge il portiere ex Chievo con una potente conclusione. Il Palermo riduce il divario all’83° grazie al goal di Nelson, ma il risultato finale è 2-1 per gli orobici.

Il Bologna vince in rimonta in casa del Pescara. Perin compie due ottime parate prima su Taider e poi su Diamanti e mantiene inviolata la porta dei padroni di casa. Al 28° l’arbitro concede un rigore agli abruzzesi perché Cherubin atterra Weiss in area; il giovane slovacco spiazza Curci e firma l’1-0. Al 32° Cascione commette un intervento da dietro su Kone e De Marco fischia un penalty per i rossoblù. Diamanti dal dischetto ristabilisce la parità. Al 44° è Taider ad atterrare Weiss in area, il direttore di gara si consulta con l’assistente di porta e assegna un altro calcio di rigore. Stavolta è D’Agostino a calciare e a spedire il pallone proprio sotto la traversa. Al 50° del secondo tempo Gilardino firma il 2-2 di testa, è il suo nono goal in questa stagione; sei minuti più tardi è ancora lui a mandare la palla in rete, ma il goal viene annullato per una posizione di offside dell’attaccante biellese. È solo questione di tempo, infatti al 67° arriva il 2-3 finale di Kone su assist di Morleo. Nei minuti di recupero si registra un’occasione per parte, ma il pescarese Sforzini e il felsineo Kone hanno poca fortuna.

Vanna Chessa