Zoom sulla Serie A - 21^ giornata
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Zoom sulla Serie A - 21^ giornata

lunedì 21 gennaio, 2013

CAGLIARI, 21 GENNAIO 2013 – Nella 21^ giornata di Serie A la Juventus ritrova la vittoria contro l’Udinese e mantiene il suo primato in classifica, allungando a più cinque dalle inseguitrici. Appaiate al secondo posto troviamo Lazio e Napoli, che non vanno oltre il pareggio contro Palermo e Fiorentina. Il posticipo di lusso tra Roma e Inter regala emozioni ma finisce 1-1. Festeggiano il Milan, che supera il Bologna grazie a una doppietta di Pazzini, e il Catania, che affonda il Genoa. Il presidente Preziosi ha esonerato Del Neri e ha già reso pubblico chi sarà al timone della squadra rossoblù. Successi anche per il Torino a Pescara e per il Siena contro la Samp, anche se il finale di gara è stato macchiato da una vergognosa rissa. Finiscono in pareggio Atalanta-Cagliari e Chievo-Parma.

Sfida tutta bianconera allo Juventus Stadium; i campioni d’Italia affrontano l’Udinese e scacciano le critiche realizzando ben quattro reti. Nel primo tempo si vede in campo solo la squadra di Conte, con Giovinco, Pogba, Vidal, Caceres e Bonucci che collezionano occasioni interessanti. Il dominio della vecchia Signora si concretizza al 41°, quando Pogba sfodera un destro di una potenza impressionante e spedisce la palla in rete calciando da ben 35 metri di distanza. In avvio di ripresa il friulano Muriel ha due buone opportunità, ma Buffon fa buona guardia. Al 66°, proprio quando l’Udinese sembrava in grado di entrare in partita, Pogba firma il secondo goal della Juve con un altro spaventoso bolide dalla distanza. Il terzo sigillo lo mette Vucinic al 72°; sugli sviluppi di un corner, Vidal mette al centro per Vucinic, che piazza la palla sul secondo palo e trafigge Padelli. All’80° il montenegrino in versione assist-man offre a Matri un pallone perfetto e l’attaccante ex Cagliari realizza il goal del 4-0 finale.[MORE]

La Lazio, ospite del Palermo allo stadio Barbera, non fa complimenti e passa subito avanti con Floccari, che al 10° sfrutta il passaggio di Ledesma e scavalca Ujkani con un colpo di testa che vale lo 0-1. I rosanero rispondono due volte con Miccoli, però prima Marchetti para e poi Biava chiude bene. Al 42°, nonostante il Palermo reclami un rigore per un fallo di Biava su Rios, l’arbitro lascia correre. Al 62° Floccari si vede annullare un goal per un fuorigioco inesistente, e otto minuti più tardi arriva il pareggio dei siciliani con il goal di Rios su assist di Dossena. Passano appena sessanta secondi e i padroni di casa raddoppiano con Dybala, che riceve da Miccoli e trafigge Marchetti di sinistro. Floccari ha subito a disposizione la palla del pareggio, ma la spreca. Il goal del 2-2 lo realizza il Profeta Hernanes all’84° su rigore; il penalty è stato assegnato ai biancocelesti per un intervento scorretto di Munoz su Floccari.

Finisce con un goal per parte tra Fiorentina e Napoli. La viola reclama un rigore al 12° per un contatto in area tra Britos e Toni, però Bergonzi lascia correre. Romulo e Pasqual provano la conclusione ma non inquadrano la porta; il goal dei padroni di casa arriva al 34° con De Sanctis protagonista in negativo. Roncaglia da metà campo confeziona un assist per Toni; il portiere partenopeo sbaglia completamente l’uscita e il pallone calciato da Roncaglia passa dritto e finisce in fondo alla rete. Il Napoli agguanta il pareggio al 42° con Cavani, che taglia il traguardo delle cento marcature in Serie A segnando di testa sugli sviluppi di una punizione di Hamsik. Neto salva la porta della Fiorentina parando le insidiose conclusioni di Inler e pandev, mentre tra le fila dei toscani sono Jovetic, Ljajic e Aquilani a mancare il goal della vittoria.

Il posticipo dell’Olimpico si rivela una bellissima partita; tra Roma e Inter finisce 1-1 nonostante le tante occasioni costruite da entrambe le squadre. I giallorossi vanno subito vicini al goal con Lamela, che anticipa Totti ma calcia alto. Nei primi venti minuti la squadra di Zeman macina gioco e i nerazzurri faticano ad arginarla e non riescono a ripartire. Al 21° Totti lancia Bradley in avanti, Ranocchia interviene in scivolata per fermarlo e l’arbitro fischia un penalty. Sul dischetto si presenta il capitano, che calcia di potenza e realizza la sua settima rete stagionale. Il tiro al bersaglio dei giallorossi continua; Florenzi, Osvaldo, De Rossi e Lamela ci provano in tutti i modi. Anche l’Inter diventa minacciosa con Guarin e Livaja, che centra anche un palo; il pareggio è nell’aria e arriva al 46° del primo tempo. Guarin si infila in profondità sulla destra e serve una palla deliziosa a centro area per Palacio, che la spedisce in rete senza problemi. Al 52° Handanovic si salva prima su Lamela e poi su Totti, che salta il portiere ma poi viene chiuso in angolo. Guarin e Livaja cercano il raddoppio interista, ma non trovano la via del goal. Non la trovano nemmeno i romanisti, nonostante le buone occasioni capitate a Osvaldo, Lamela e a Piris, che ne spreca addirittura tre.

A San Siro il Milan gioca bene e conquista i tre punti contro il Bologna. Il primo tiro in porta, al 13° minuto, lo tenta El Shaarawy, però Agliardi si salva con i piedi. Il bolognese Riverola risponde alla mezz’ora con un missile dai 25 metri, ma Abbiati manda la palla in corner. I rossoneri Pazzini e Boateng impegnano l’estremo difensore felsineo, che è bravo a difendere la propria porta. Nella ripresa è sempre il Milan a creare le opportunità più insidiose, stavolta con Niang, Pazzini e il Faraone. Il risultato si sblocca solo al 64°; Pazzini stoppa in area e tira, la conclusione non è delle migliori, ma una deviazione di Antonsson regala al Milan il goal del vantaggio. I rossoblù sfiorano il pareggio con una punizione dalla sinistra di Pasquato all’81°, ma un minuto più tardi arriva il raddoppio dei padroni di casa, ancora con Pazzini, che realizza una splendida rete. Il centravanti rossonero riceve l’assist di Boateng spalle alla porta, si gira e insacca alle spalle di Agliardi. Quando la gara sembrava ormai chiusa, il Bologna accorcia le distanze con un autogoal di Mexes, che interviene di piede sul colpo di testa di Pasquato e manda la palla fuori dalla portata di Abbiati.

La sconfitta in casa contro il Catania è costata la panchina all’ormai ex allenatore del Genoa, Gigi Del Neri. Il presidente Preziosi ha già scelto il sostituto; si tratta di Davide Ballardini, il mister che nella stagione 2010/11 portò la squadra del Grifone a una salvezza tranquilla. Che non sia giornata si capisce già al secondo minuto , quando Borriello spreca un’ottima opportunità mandando la palla fuori dallo specchio della porta. Il Catania non tarda a punire l’errore genoano, infatti passano appena 120 secondi e Bergessio, tutto solo in area, corregge in goal il passaggio di Gomez. Al 6° minuto Immobile crossa al centro, ma Borriello sbaglia ancora l’impossibile. I genoani Matuzalem, Manfredini e Borriello provano la conclusione, ma Andujar è attento. Al 48° della ripresa Capuano anticipa Borriello e centra il palo, sfiorando l’autogoal; sul cambio di fronte Gomez impegna Frey in una grande parata. Una fuga solitaria di Bergessio si spegne tra le braccia del portiere genoano al 73°; il Catania fallisce il raddoppio anche all’81° con Ricchiuti, che calcia alto. Il secondo goal degli etnei arriva però all’86°, grazie a un contropiede di Izco e Barrientos; è proprio quest’ultimo a trafiggere Frey con un sinistro incrociato.

Pareggio giusto tra Chievo e Parma, che portano a casa un punto e continuano la propria marcia verso la salvezza anticipata. Mirante difende la propria porta prima dai due assalti di Thereau e poi dallo straordinario tiro di Sardo; il suo più che un cross diventa una conclusione che il portiere deve correggere in angolo. Al 39° però è il Parma a passare in vantaggio; Sansone lancia Belfodil, che calcia di sinistro e supera Puggioni. Il Chievo riesce a raddrizzare la gara al 55°; Thereau serve una palla alta in area a Paloschi, che di testa beffa Mirante. I clivensi ci credono, però Sardo, Thereau e Andreolli non concretizzano le azioni da goal. L’ultima chance è per il nuovo entrato Amauri, ma il diagonale dell’attaccante dei ducali termina al lato di un soffio.

A Bergamo contro l’Atalanta, il Cagliari riesce a segnare dopo appena due minuti di gioco; in realtà è proprio l’ex rossoblù Canini a mandare in rete il pallone, realizzando un autogoal. Gran parte del merito spetta però al solito Marco Sau che, dopo aver attraversato l’intero campo da gioco, scarica al centro un assist per Dessena, ma sul pallone incespica il malcapitato centrale nerazzurro e la palla finisce in rete. Gli orobici reagiscono, anche se Giorgi spreca un vero e proprio rigore in movimento nell’area cagliaritana. Gli avversari temono le incursioni degli isolani Ibarbo ed Ekdal, ma la punta di diamante è Sau, sempre pronto a ripartire, dribblare e concludere senza alcun timore. Sul fronte opposto Agazzi spedisce in corner il tiro di Bonaventura, mentre Pisano salva la propria porta dalla conclusione a botta sicura di Denis. La seconda frazione di gioco si apre con un’occasionissima per il Cagliari, ma Ibarbo non riesce a pungere sugli sviluppi del contropiede avviato da Nainggolan e Sau. Al 57° l’atalantino Stendardo pareggia di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Né il destro di Cigarini dalla distanza, né la rovesciata di Conti e il tiro di Pinilla sono sufficienti per cambiare il risultato; la gara si chiude sull’uno a uno.

Il Torino realizza una doppietta in casa del Pescara e si accaparra i tre punti in palio. Il vantaggio lo sigla Santana, anche se al momento del passaggio di Cerci, l’attaccante è sul filo del fuorigioco; per l’arbitro il goal è regolare e i granata festeggiano lo 0-1. I piemontesi continuano a spingere con Meggiorini e D’Ambrosio, ma la retroguardia abruzzese sventa ogni pericolo. La risposta del Pescara la scrive Weiss al 26° con un destro dal limite che sfiora il palo. Prima dell’intervallo il Torino mette al sicuro il risultato; l’assist di Meggiorini offre a Cerci l’occasione di affrontare Perin faccia a faccia e di mandare la palla nel sette. Bjarnason spreca tre occasioni, prima calciando alto e poi concludendo addosso al portiere; neanche Togni e Abbruscato sono in grado di trasformare due buone opportunità, mentre Weiss si fa espellere per doppia ammonizione. Al 90° solo il palo vieta a Meggiorini di calare il tris.

La paura attanaglia Siena e Sampdoria, che scendono in campo pensando a difendere e a chiudere gli spazi più che ad attaccarli. La prima chance è per i bianconeri, ma sul bel cross di Rubin nell’area piccola non arriva nessuno. Al 34° Reginaldo cerca fortuna dalla distanza, ma Romero blocca la palla; risponde Icardi, però il suo tentativo si spegne sul fondo. Anche Poli prova il tiro da fuori, ma Pegolo riesce a dare il meglio di sé e a mandare in corner. Bisogna aspettare il 71° per vedere un goal; il neo entrato Sestu confeziona un cross perfetto sul quale arriva Bogdani, che di testa realizza l’1-0 per i padroni di casa. Sul finale si scatena una vergognosa rissa, partita dal battibecco tra mister Iachini e un Gastaldello furioso e proseguita con lo scontro tra Bogdani e Romero, che addirittura viene portato di peso negli spogliatoi; si attendono le sanzioni del giudice sportivo, che non potrà far a meno di valutare i fatti accaduti a Siena.

Vanna Chessa

 


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