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Zoom sulla Serie A - 16^ giornata

CAGLIARI, 10 DICEMBRE 2012 - La sedicesima giornata di Serie A registra il ritorno di Antonio Conte sulla panchina della Juventus dopo quattro mesi di squalifica per omessa denuncia; i bianconeri festeggiano il rientro del proprio allenatore con una vittoria e così i campioni d’Italia guidano la classifica con 38 punti. La sfida diretta per il secondo posto se la aggiudica l’Inter, che batte il Napoli 2-1 a San Siro. Nell’anticipo di sabato tra Roma e Fiorentina va in scena il Totti show, che consente ai giallorossi di agganciare i viola e la Lazio al quarto posto in classifica. I biancocelesti hanno però una partita in meno, poiché giocheranno a Bologna uno dei due posticipi del lunedì sera; l’altro match sarà quello tra Sampdoria e Udinese. Vincono in trasferta il Milan a Torino contro i granata, il Chievo a Cagliari e il Catania a Siena. Tre punti anche per il Pescara e l’Atalanta, che hanno la meglio sul Genoa e sul Parma.

Nonostante il campo reso pesante dalle pessime condizioni atmosferiche, la Juventus a Palermo vince di misura. Gli ospiti collezionano una serie di occasioni, Matri ne spreca almeno due e Vucinic centra il palo da pochi passi. I rosanero difendono con ordine e si rendono pericolosi con Kurtic, che costringe Buffon a una grande parata, mentre a Miccoli viene annullato un goal per fuorigioco. In avvio di ripresa Vucinic colpisce ancora il palo; al 50° il montenegrino inventa un geniale assist di tacco per Lichsteiner che sigla la rete del vantaggio bianconero. Al 59° Bonucci offre a Matri la palla del raddoppio, ma l’attaccante ex Cagliari calcia fuori misura. Dyabala e Miccoli, sul fronte opposto, falliscono il pareggio. Morganella viene espulso al 75° e i siciliani rimangono in inferiorità numerica. L’ultima chance della gara capita tra i piedi di Vucinic, ma Ujkani è bravissimo a fermarlo. [MORE]

L’Inter non delude il suo pubblico e sotto le luci di San Siro batte il Napoli e si prende il secondo posto in classifica, andando a meno quattro dalla Juve e a più uno proprio sulla squadra partenopea. I nerazzurri passano in vantaggio dopo appena otto minuti di gioco grazie allo splendido goal di Guarin, che arriva in velocità e tutto solo insacca di destro sul secondo palo il pallone calciato dal corner da Cassano. Al 19° il Napoli riparte, Insigne trova lo spazio per sfoderare un destro a giro che sfiora il palo; un minuto più tardi anche Hamsik sbaglia la sua palla goal. Al 39° Milito firma il raddoppio su assist di Guarin e torna a sorridere dopo un digiuno durato quattro giornate. L’ultima conclusione del primo tempo la prova Insigne, che calcia al volo un pallone respinto dalla difesa interista, però non centra lo specchio della porta. Il secondo tempo inizia con due occasioni per parte; prima il palo di Cassano, poi il tiro di Hamsik, parato da Handanovic. La rete napoletana è nell’aria; al 54° sugli sviluppi di una mischia in area, dopo alcuni tentativi respinti dal portiere, Cavani spedisce la palla nel sette. Un minuto più tardi il Napoli reclama un rigore per un presunto fallo di Juan Jesus su Maggio; l’intervento era però cominciato fuori area e probabilmente l’esterno partenopeo aveva accentuato la caduta. Poco dopo gli ospiti reclamano un altro penalty, stavolta per un tocco di mano in area di Cambiasso, ma anche stavolta Rizzoli lascia correre. All’83° De Sanctis è decisivo in anticipo su Nagatomo; il giapponese avrebbe avuto la possibilità di chiudere la gara. Dopo 120 secondi Pereyra devia un cross di Cavani e per poco non realizza un incredibile autogoal; all’87° Handanovic para il colpo di testa di Maggio. Sul finale un’occasione ciascuno per Palacio e per il Matador, ma finisce 2-1.

L’anticipo dell’Immacolata tra Roma e Fiorentina se lo aggiudicano meritatamente i giallorossi. Padroni di casa in vantaggio già al 6° minuto, quando Tachtsidis schiaccia di testa la palla calciata da Totti, Viviano sbaglia l’intervento e Castan manda in rete proprio sulla linea di porta. I viola pareggiano al 12° quando, sugli sviluppi di una punizione di Aquilani, Rodriguez serve Roncaglia che trafigge Goicochea. La Roma non ci sta, così Pjanic lancia Totti, il capitano a sua volta passa la sfera a Destro, ma la punta ex Siena anziché concludere sforna un assist per il numero 10 giallorosso, bravissimo a calciare di prima e a mandare in rete. Al 19° meriterebbe l’espulsione Oliveira, colpevole di aver calpestato volontariamente la gamba di Pjanic dopo averlo atterrato; scoppia quasi una rissa, ma alla fine l’arbitro lo punisce solo con un cartellino giallo. Destro, Bradley e Pjanic vanno vicini al goal, ma Viviano interviene bene; il 3-1 arriva al 45° con la seconda marcatura di Totti; il capitano calcia un missile che il portiere viola tocca ma non può parare. Al 46° della ripresa il nuovo entrato El Hamdaoui accorcia le distanze insaccando di testa il pallone crossato da Borja Valero. Un minuto più tardi Florenzi anticipa tutti e costringe Viviano a un intervento straordinario. Mentre Totti smista palloni e offre suggerimenti ai compagni, Destro spreca più di una chance facendosi anticipare o optando per l’assist invece che per la conclusione. Se al 69° Bradley calcia fuori di un soffio, al 73° Marquinhos si vede annullare un goal per un fuorigioco dubbio. La squadra di Montella cerca il pareggio; Cuadrado e Seferovic spaventano la Roma, addirittura Bradley salva sulla linea spazzando via un colpo di testa di Aquilani. All’89° ci pensa Osvaldo a chiudere i conti firmando il 4-2 finale al termine di un’azione corale della Roma; l’italoargentino infila Viviano concretizzando l’assist col contagiri pennellato da un Francesco Totti in grande spolvero.

All’Olimpico di Torino, il Milan travolge i granata di Ventura. In avvio di gara, Santana cerca la bomba da fuori, mentre in difesa Ogbonna rischia l’autogoal. Al 18° l’ottima uscita di Amelia sventa il tentativo di Meggiorini, intanto sul fronte opposto Pazzini, Nocerino ed El Shaarawy sbagliano mira. La squadra di casa sembra troppo chiusa in difesa, però si rivela pronta a sfruttare il retropassaggio sbagliato da Nocerino e così Santana supera Amelia e realizza 1-0. Il pareggio rossonero arriva al 40°, quando Robinho, lanciato da De Sciglio, salta Di Cesare e manda la palla sotto la traversa; il brasiliano realizza un goal davvero straordinario. Dopo l’intervallo, mister Ventura rimane negli spogliatoi a causa di un lieve malore, e i granata cedono subito il passo agli ospiti. Al 53° Gillet non riesce ad allontanare il cross di El Shaarawy e Nocerino ne approfitta siglando l’1-2 da pochi passi. Al 61° Pazzini ruba palla a Masiello in maniera irregolare, entra in area e insacca il terzo goal rossonero; i calciatori del Toro si lamentano, ma l’arbitro non cambia idea, anzi ammonisce proprio Masiello, che aveva subito il fallo. Birsa cerca di accorciare le distanze, però la palla termina al lato; intanto i milanisti Emanuelson e Pazzini colpiscono due legni. Gillet si rende ancora protagonista in negativo al 76°; il portiere non riesce a trattenere il cross basso di Nocerino, così arriva il Faraone e realizza la sua tredicesima rete in sedici partite. Quattro minuti più tardi Bianchi di testa segna il secondo goal per i piemontesi; sul 2-4 i padroni di casa reclamano un rigore per un evidente fallo di mano di Ambrosini in area, ma i direttori di gara non intervengono.

Il Catania a Siena cerca subito il vantaggio con due conclusioni da fuori di Lodi e Bergessio, però al 9° minuto Rosina realizza di sinistro il goal dell’1-0 per i bianconeri al termine di un’azione di contropiede. Gli etnei attaccano e la difesa senese si rifugia spesso in calcio d’angolo; al 38° Felipe salva addirittura sulla linea spazzando via la conclusione di Castro. Un minuto più tardi il tiro di Almiron spaventa ancora una volta Pegolo. La seconda frazione di gioco si apre con un altro buon intervento del portiere toscano, però il pareggio del Catania arriva comunque al 49°, con Castro che riceve l’assist di Bergessio e ha la meglio a tu per tu con Pegolo. Al 66° i siciliani passano al comando concretizzando un’ottima ripartenza di Castro, che serve Lodi, a sua volta bravo a imbeccare Bergessio sulla destra; l’argentino non sbaglia e trafigge il portiere avversario. Sestu prova a rispondere, calciando dal limite dell’area del Catania, ma Andujar è ben posizionato e non ha difficoltà. A chiudere i conti ci pensa Bergessio all’81°, quando realizza la sua personale doppietta e fissa il risultato sull’1-3.

Servono appena quattro minuti all’Atalanta per segnare un goal al Parma; ci pensa Denis, che di testa insacca il cross dalla destra di Schelotto. Al 12° avviene un episodio dubbio in occasione di un corner per il Parma; Paletta viene trattenuto e cade a terra, ma il direttore di gara non interviene. Al 38° Peluso raddoppia anticipando Biabiany e mandando in rete da breve distanza la palla respinta da Mirante sul tiro di Denis. Sono trascorsi appena sette minuti e Zaccardo crossa un buon assist per Amauri, che di testa manda in rete; si va al riposo sul 2-1 per gli orobici. I nerazzurri vorrebbero mettere in cassaforte la vittoria, ma il terzo goal non arriva nonostante i ripetuti tentativi di Bonaventura e Denis. Tra i gialloblù i più ispirati sono Amauri, Sansone e Paletta. L’ultima palla del match la spreca l’atalantino De Luca, che da un passo conclude malissimo.

Il Chievo di Corini vince a Is Arenas contro un Cagliari sfortunato sotto porta. Al 9° minuto viene giustamente annullata una rete a Cofie per fuorigioco. Al 37° arriva la prima opportunità davvero rischiosa per i padroni di casa, ma il tiro del gialloblù Hetemaj finisce di poco al lato. Il finale del primo tempo si trasforma in un assalto cagliaritano nell’area del Chievo; Sorrentino si rivela insuperabile prima sul tiro al volo di Sau, poi sul tentativo di Pinilla e ancora sul collo pieno di capitan Conti, oggi alla sua quattrocentesima gara da professionista. In pieno recupero l’estremo difensore clivense compie una parata miracolosa sulla conclusione di Sau, bravissimo a sfruttare il rinvio sbagliato da Dramè sul cross di Nainggolan. La musica non cambia nella ripresa, l’assedio dei padroni di casa continua; Pisano centra il palo, il tiro al volo di Marco Sau viene respinto e la conclusione di Pinilla in seconda battuta viene deviata fuori dallo specchio della porta. Gara da incorniciare per Sorrentino, che salva ancora la porta del Chievo con un a parata prodigiosa sul colpo di testa del fenomenale Marco Sau. Dopo aver sprecato una serie interminabile di opportunità, al 67° il Cagliari subisce il goal del Chievo a causa di un errore difensivo che lascia Paloschi tutto solo in area e libero di trafiggere Agazzi di testa. La squadra di Pulga e Lopez cerca inutilmente il pareggio e all’87° arriva addirittura il raddoppio di Thereau su punizione; il portiere rossoblù tenta il tuffo ma la palla si infila proprio sotto l’incrocio dei pali. Il Chievo vince grazie alle reti dei suoi attaccanti, ma l’uomo decisivo è stato, senza ombra di dubbio, Sorrentino, quest’oggi portiere in stato di grazia.

Il nuovo Pescara di Bergodi trova la vittoria in casa contro il Genoa di un Del Neri a rischio esonero. I rossoblù sembrano carichi e i tentativi di Tozser, Vargas, Kucka e Borriello fanno ben sperare. Il Pescara risponde con Weiss e Bjarnason ma, sul finale del primo tempo, è il genoano Kucka a colpire la traversa. Al 52° della ripresa gli abruzzesi vanno in vantaggio con Abbruscato che, servito nell’area piccola da Weiss, beffa la difesa genoana e scrive il suo nome sul taccuino dei marcatori. Al 73° è sempre Weiss a offrire una palla d’oro a Vukusic, che da centro area beffa Frey. Nel finale, nonostante l’impegno, Vargas e Marco Rossi non riescono a cambiare le sorti di un Genoa sempre più in crisi.

Vanna Chessa