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MILANO, 27 FEBBRAIO - Luca Zaia, presidente della regione Veneto, ha risposto alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che lo aveva indicato come un plausibile "front man" della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni, nel caso in cui non potesse tornare in politica.[MORE]
Sull'ex premier pende infatti la spada di Damocle della sentenza della corte di Strasburgo, che potrebbe confermarne l'incandidabilità.
"Basta con questa manfrina", questa la risposta secca del governatore leghista, al termine del consiglio federale del partito, che ha poi sottolineato come il candidato presidente del Consiglio della Lega già esista, e risponda al nome di Matteo Salvini.
"Pur apprezzando la dimostrazione di stima, questa storia sta penalizzando i veneti" ha proseguito Zaia, che ha poi concluso dicendo "per me oggi la strategia è di portare il Veneto al referendum per l'autonomia".
Sul punto è intervenuto anche lo stesso segretario leghista, il quale ha dichiarato che "facendo nomi si cerca di creare divisioni interne al partito", che invece è compatto e "lavora come una squadra".
La questione relativa al possibile assetto di una coalizione di centrodestra resta quindi estremamente controversa, anche in considerazione del fatto che Salvini non intende retrocedere dalle proprie posizioni su Euro ed immigrazione, ben più dure ed intransigenti rispetto a quelle dell'area moderata che orbita intorno a Berlusconi.
Paolo Fernandes
Foto: radiovicenza.com