Estero

Yemen, scontri e attentati alla vigilia di un possibile federalismo

 SANA'A (YEMEN), 4 FEBBRAIO 2014 – È di due morti e una decina di feriti il bilancio di un'esplosione piazzata su un autobus militare, l'ennesimo attentato che tiene sotto tensione la capitale yemenita. L'autobus stava attraversando il quartiere di Dar Silm, ed era adibito al trasporto di truppe e ufficiali. Si indaga in queste ore per comprendere se l'ordigno fosse stato piazzato sul veicolo, per strada, o se si sia trattato di un attentato suicida. L'ondata di violenza che ha investito di nuovo il paese, e che si sta scagliando contro le forze militari, pare sia dovuta agli sforzi del governo di porre fine agli scontri tra i gruppi sciiti e le tribù del nord, e i tentativi di trasformare la repubblica araba in una federazione. L'esplosione è l'ultima di una serie di incidenti provocati nell'ultima settimana, dopo che migliaia di sciiti si sono radunati nella capitale per protestare contro il governo.

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Gli attacchi militari sono solitamente rivendicati dai gruppi legati ad al-Qaeda, di cui il ramo yemenita è tra quelli più attivi. Lo Yemen vive una profonda crisi politica sin dal 2011, alle prese con instabilità, conflitti interni e malgoverno. Dal 5 gennaio, sanguinosi scontri tra le due fazioni hanno ucciso decine di persone. Il governo ha tentato più volte di mediare, e provare a stabilire un cessate il fuoco tra le parti. Gli aspri combattimenti pare siano legati proprio alla volontà di rendere lo Yemen una federazione di stati: il già caldo sud, che ha ottenuto la propria indipendenza, sembra essersi risvegliato negli ultimi tempi, mentre i gruppi tribali del nord sembra vogliano avanzare dalle loro roccaforti verso altre zone prossime alla capitale, per occupare le aree autonome che gli sarebbero state promesse.

Foto: aljazeera.com

Dino Buonaiuto