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Yara: presentata dalla difesa nuova richiesta di scarcerazione per Bossetti
BERGAMO, 20 FEBBRAIO 2015 - Gli avvocati della difesa di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere con l'accusa di aver ucciso la tredicenne Yara Gambirasio, avrebbero presentato questa mattina una nuova richiesta di scarcerazione.
La difesa di Massimo Bossetti presenta una nuova richiesta di scarcerazione
Le motivazioni della richiesta sarebbero state inserite in un documento di quaranta pagine, presentato da Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, alla procura di Bergamo. La difesa tenterebbe in tale fascicolo di smontare le cosiddette "prove regine" che, secondo l' accusa, incastrerebbero il muratore di Mapello (Bergamo). In particolare, si contesterebbe la presenza del dna nucleare dell' uomo sugli indumenti intimi di Yara Gambirasio.[MORE]
La difesa ha sempre sostenuto che tale dna sarebbe stato trasportato sul vestiario della tredicenne di Brembate di Sopra (Bergamo), dall' assassino, che per Claudio Salvagni non è Massimo Bossetti. Inoltre, il legale sta evidenziando la presenza di un dna mitocondriale diverso da quello del suo assistito.
Nello specifico, il dna nucleare corrisponderebbe a quello di Massimo Bossetti e a decretarlo sarebbero sia i Ris che gli esperti che hanno esaminato la traccia (i quali sosterrebbero, inoltre, che tale traccia non potrebbe essere stata frutto di contaminazione per via della sua consistenza). Il dna mitocondriale rinvenuto, però, apparterrebbe ad un'altra persona. Tale tipologia di codice genetico non viene presa in considerazione a livello giudiziario, poichè tracce mitocondriali potrebbero essere state lasciate da chiunque abbia avuto contatto contatto con la tredicenne.
Ciò nonostante, la difesa continua ad evidenziare che si tratterebbe di una traccia che proverebbe delle anomalie nelle indagini. Claudio Salvagni contesta inoltre le ricerche effettuate con il computer dell' accusato, suggerendo che tali chiavi di ricerca, riguardo al sesso con minorenni, sarebbero state inserite per colpa di un virus. La Procura, però, resta convinta che non si tratti di coincidenze, soprattutto per il cosiddetto "match" tra Yara Gambirasio e le caratteristiche fisiche inserite nel motore di ricerca.
Ad aggravare la situazione di Massimo Bossetti vi sarebbe il fatto che fibre compatibili con quelle dei sedili del suo furgone sarebbero state ritrovate sul corpo della tredicenne. Gli inquirenti avrebbero controllato dove si trovavano i veicoli immatricolati nel Nord Italia con quel tipo di sedile, montato di serie sul modello del furgone, e l'unico ad aver agganciato celle compatibili con la zona, sarebbe proprio quello di Massimo Bossetti.
Il Gip di Bergamo, Vincenzo Maccora, ha già dato risposta negativa alle due precedenti richieste di scarcerazione dell' accusato, pertanto, alla luce del nuovo indizio a carico di Massimo Bossetti, relativo alle fibre dei sedili del suo furgone, difficilmente approverà la richiesta presentata questa mattina, almeno secondo l'opinione pubblica.
(Foto da nextquotidiano.it)
Alessia Malachiti