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Wojtyla: è polemica sulla statua alla stazione Termini
All’Osservatore Romano “Non piace”. L’autore “ Non mi hanno capito”
Roma, 20 maggio 2011 – Mercoledì scorso il sindaco Alemanno e il cardinale vicario Agostino Vallini hanno inaugurato la statua di Giovanni Paolo II, situata presso la stazione Termini di Roma. Fin qui tutto normale, se non che, una volta tolto il telo la visione ha lasciato tutti a bocca aperta, e non per la sua bellezza, ma perché non ha niente a che fare con la figura del santo Padre. Così, è diventata la “statua della discordia”. L'opera, realizzata dallo scultore Oliviero Rainaldi, non è piaciuta neanche al Vaticano il quale, attraverso l'Osservatore Romano, l’ha bocciata pienamente.[MORE] La statua è un gigante bronzeo di circa 4 metri che doveva rappresentare l’abbraccio che il Pontefice era solito dare ai suoi fedeli e visitatori pellegrini; L’artista ha cercato di raffigurarlo con il vasto incavo che si trova in tutto il corpo della statua, e che dovrebbe essere un mantello, ma ne è uscito qualcosa di poco artistico. Inoltre, il volto non è simile a quello di Wojtyla; tanto che l’Osservatore Romano ha scritto “ la statua pecca di una scarsa riconoscibilità… complessivamente il risultato non sembra all'altezza dell'intento, tanto che in proposito già si sono levate voci critiche''. E le critiche dell'Osservatore non si concludono qui: ''Quando il bozzetto di quest'opera è stato visto per l'approvazione - spiega - presentava una simbologia molto più evidente. Quella che oggi ci troviamo di fronte a un violento squarcio, come di bomba, che finisce quasi per assimilare quel mantello a una garitta''. Anche Mollicone, il Presidente della Commissione Cultura, ha aperto una querelle, dicendo: ''Rappresentare Beato Giovanni Paolo II come una 'campana sventrata', è un oltraggio alla sua figura e alla sua memoria: per questo hanno pienamente ragione tutti coloro che ieri l'hanno criticata duramente. Sarò curioso di leggere, se esiste, il verbale della commissione tecnica che ha approvato l'installazione di quest'orrore''. Di qui la soluzione. ''Per rimediare a questa pessima figura, sarebbe utile un concorso di artisti per disegnare un'altra opera, trasferendo la statua di Oliviero Rainaldi in un contesto meno pubblico'' suggerisce Mollicone, facendo così intendere che la storia della statua della discordia continuerà.
Tiziana Marzano