Politica

Wikileaks: spuntano conversazioni di Clinton su Berlusconi

ROMA, 16 Ottobre - Wikileaks ha esposto più volte la candidata presidenziale per i Democratici statunitensi Hillary Clinton, che fin dal 2010 e 2013 è stata soggetta ad attacchi e fughe di notizie. Sebbene l'ultimo "leak", o uscita di notizie, sia passato abbastanza sottotono dopo lo scandalo Trump e sessismo, sono emersi diversi documenti che rivelano delle conversazioni della Clinton su Berlusconi. Le trascrizioni parlano di una scenetta nella quale Cliton ironizza sulle risposte ricevute dalla prima fuga di notizie da parte di Wikileaks nel 2010.

Non viene mai citato l'ex cavaliere, ma il riferimento a Berlusconi lo si ritrova nella trascrizione relativa ad un discorso con i maggiori gruppi bancari degli Stati Uniti che la Clinton tenne dopo la fine del suo mandato da Segretario di Stato. Nel caso specifico, la conversazione avvenne il 29 Ottobre 2013, in Arizona. Il suo interlocutore era Lloyd Blankfein, CEO di Goldman Sachs, che la stava intervistando per l'evento. Il riferimento all'ex presidente del Consiglio italiano è off records, ovvero a microfoni spenti. La trascrizione di queste conversazioni sono ora pubbliche dopo la nuova pubblicazione di poche settimane fa da parte sempre di Wikileaks.

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Le trascrizioni parlano delle scuse che la Clinton fu costretta a fare a seguito dei cable diplomatici pubblicati da Wikileaks, dove si parlava in maniera schietta e poco lusinghiera dei più importanti leader del Pianeta, a partire dall'Europa e dall'Italia. Dalla trascrizione, Hillary Clinton avrebbe ironizzato sulla reazione del presidente Berlusconi, il quale avrebbe pianto dopo aver sentito le parole della Clinton.

Di seguito, la parte interessata della trascrizione:

 

Segretario Clinton: "Okay. Ero segretario di Stato quando accadde Wikileaks. Ricorderete la debacle. Vengono fuori centinaia di migliaia di documenti. E io devo andare a fare il giro delle scuse. Avevo una giacca come se fosse il tour di una rock star. Il Clinton Apology Tour. Dovetti andarmi a scusare con chiunque fosse stato in qualche modo descritto nei cable in qualunque maniera che fosse considerata meno che lusinghiera. E fu doloroso. Leader che resteranno anonimi, che erano caratterizzati come vanitosi, egotisti e affamati di potere...".

 

Sig.Blankfein: "Assodato".


Segretario Clinton: "... corrotti. E noi sapevamo che lo erano. Questa non era fiction. E io dovevo andare a dire: sai, i nostri ambasciatori, certe volte si lasciano trasportare, vogliono tutti essere dei letterati. Partono per la tangente. Cosa posso dire. Ho sentito uomini adulti piangere. Letteralmente, dico. 'Io sono un amico dell'America, e tu dici quelle cose di me'".

 

L'ultima frase sembra che la Clinton l'avesse pronunciata con uno spiccato accento italiano.

 

Sig.Blankfein: "Questo è un accento italiano".


Segretario Clinton: "Abbiate senso dell'umorismo".


Sig.Blakfein: "E quindi tu hai detto, Silvio..." (risate.).

 

Leonardo Cristiano

immagine da: si24.it