Cronaca

Wikileaks a rischio chiusura, Assange lancia una raccolta fondi

MILANO, 25 OTTOBRE 2011 – Wikileaks è con l’acqua alla gola. Il sito fondato da Julian Aassange rischia la chiusura da quando PayPal, Visa, Bank of America, Mastercard e Western Union hanno bloccato le donazioni per l’organizzazione. [MORE]

L’embargo economico è partito nel dicembre 2010, dieci giorni dopo che Assange ha iniziato a pubblicare i cablo della diplomazia Usa. Wikileaks ha così cominciato a vivere con le riserve accumulate grazie a grandi scoop, ora però i soldi sono finiti. «Il blocco finanziario ha distrutto il 95 % delle nostre entrate», ha dichiarato Assange nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Londra.

Il fondatore, nelle scorse settimane, ha cercato ulteriori finanziamenti. Nulla da fare. Così ha messo in vendita una serie di memorabilia, compreso il suo personal computer. Ma non è bastato. E ora il sito «è costretto a sospendere temporaneamente le sue attività di pubblicazione» e a lanciarsi in una campagna di raccolta fondi, Assange dichiara: «abbiamo ancora migliaia di documenti».

Secondo Hrafnsson, la portavoce di Wikileaks, l’organizzazione ha perso nel complesso 40-50 milioni di euro. Ora, per sopravvivere, ha bisogno di racimolare 3,5 milioni di dollari per potere continuare ad operare agli stessi livelli degli scorsi 12 mesi.

Ora, l’organizzazione ha deciso di ricorre alla Commissione Europea contro Visa e MasterCard. Entro il 15 novembre si saprà se la Commissione aprirà formalmente un'indagine.

In video: l’appello di Assange “Wikileaks needs you!”

Marika Di Cristina