Estero

Washington Post, Berlusconi come Houdini

WASHINGTON- 7 OTTOBRE 2011 – Giornata nera per il premier Silvio Berlusconi. Dopo gli attacchi interni arriva il giudizio impietoso nei suoi confronti dal sito on line dell’autorevole quotidiano americano Washington Post. La giornata è cominciata con il circolare di voci su sue possibili dimissioni, subito smentite dallo stesso premier che le ha bollate come del tutto infondate.[MORE] Le borse prendono un po’ di respiro alla smentita del Presidente del consiglio che annuncia per domani, oltre al voto sul rendiconto generale dello Stato,anche il voto di fiducia sulla lettera presentata dal capo del governo nei giorni scorsi all’Ue e alla Bce per potersi rendere conto direttamente di chi sono quelli che lui stesso definisce “ traditori “.


Mentre si vivono ore convulse con il susseguirsi di notizie relative al governo e alla sua stabilità, oltre agli attacchi delle opposizioni che sempre più insistentemente chiedono a Berlusconi di fare un passo indietro per il bene e la salvaguardia del paese, arriva da oltreoceano un giudizio decisamente impietoso nei confronti del nostro Presidente del consiglio. Il prestigioso quotidiano Whaschington Post ha pubblicato nel suo sito on line un articolo dal titolo “ La crisi stravolge l’Italia: Berlusconi sotto pressione perché lasci “ nel quale il premier italiano viene definito come un politico alla Houdini, un cpolitico che è riuscito a sopravvivere a tutto dagli scandali sessuali alle accuse di corruzione. Un politico, continua l’articolo, che anche nella giornata di oggi continua a negare ogni rumors su sue possibili dimissioni e di non spiegarsi nemmeno come queste voci siano potute nascere. Non solo il quotidiano di Whashington si è occupato di quello che succede nel nostro paese in questi ultimi giorni. Si parla della crisi italiana e più specificatamente della crisi del nostro governo su buona parte della stampa internazionale. Il Wall Street Journal descrive Berlusconi come appeso ad un filo, un capo del governo che si muove su un terreno instabile e buona parte della stampa americana sottolinea come l’epicentro della crisi dell’euro sia ormai di fatto Roma.


Attacchi su tutti i fronti. Giudizi severi sulla stampa internazionale che minacciano fortemente la credibilità del nostro paese all’estero. Sembra davvero evidente che le ore dell’esecutivo siano contate. Domani in parlamento la resa dei conti in cui il premier e la sua compagine si giocano il tutto per tutto.


Daniela Dragoni