Economia

Welfare, per Spi-Cgil: tagli del 75% alle politiche sociali

MILANO, 29 GENNAIO 2013 – In base ai risultati di un’indagine svolta dalla Spi-Cgil sullo stato del welfare in Italia, i fondi nazionali per gli interventi sociali hanno perso negli ultimi 5 anni il 75% delle risorse complessivamente stanziate dallo Stato. "Ormai siamo davvero all'anno zero del welfare pubblico con un continuo taglio di risorse che sta privando dei servizi di assistenza le fasce piu' deboli del paese, che
in questo modo sono state letteralmente abbandonate al proprio destino", in questo modo ha commentato i dati Carla Cantone, leader dello Spi.

In particolare, il Fondo per le politiche sociali – ovverosia la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie – è stato colpito da un significativo taglio, che ha portato il suddetto fondo a passare da una dotazione di 923,3 milioni di euro a quella di 69,95 milioni. L’indagine procede evidenziando che, il Fondo per la non autosufficienza - che nel 2010 registrava una dotazione finanziaria di 400 milioni di euro – con il governo Berlusconi è scomparso e non è stato più rifinanziato nemmeno dal governo Monti . Tagli anche al Fondo per le politiche della famiglia (da 185,3 milioni a 31,99 milioni) e a quello per le politiche giovanili (da 94,1 milioni a 8,18 milioni). [MORE]

Secondo la suddetta indagine, non va meglio a livello locale. Infatti, nei Comuni italiani è stata evidenziata una diminuzione della spesa per i servizi sociali in senso stretto nel 2012 del 3,6%.Pari al 6,8% e' stata invece la decurtazione che ha colpito le risorse stanziate per il welfare allargato (servizi sociali, istruzione, sport e tempo libero), con picchi dell'11% rilevate in diverse zone del Mezzogiorno. Meno gravoso è il taglio subito della spese per l'amministrazione generale (auto-amministrazione, costi della politica), che si e' attestata al 2,9%.

Rosy Merola