In giro per il mondo
Week-end a Parigi? Non perdetevi il cimitero Père-Lachaise!
PARIGI, 24 AGOSTO 2011 - Molti di voi avranno sicuramente già visitato una delle città più affascinanti e romantiche d’Europa: Parigi. Ma quanti di voi, oltre a Montmarte, gli Champs Élysées, la Tour Eiffel e Pigalle hanno visitato il cimitero di Père-Lachaise, ovvero il più grande e famoso della città?[MORE]
Chi c’è stato ne rammenta sicuramente la suggestiva atmosfera e può forse anche ammettere che ne sia valsa la pena, tutto sommato, farsi una “passeggiatina” per quei viali alberati di quello che sembra un grandissimo (e piuttoso “tranquillo") parco pubblico. Ma quello che contraddistingue questo cimitero e lo rende degno di nota, persino sulle guide turistiche, non è tanto la sua struttura e la sua posizione su una panoramica collinetta, quanto piuttosto i suoi illustri “ospiti”.
È proprio qui, infatti, che riposano celeberrimi personaggi della storia francese e internazionale: scrittori, cantanti, poeti, filosofi, musicisti... Qualche nome? Partendo dalla tomba forse più visitata, il mitico Jim Morrison, per poi proseguire con Oscar Wilde, Honoré de Balzac, Edith Piaf, Maria Callas, Frédéric Chopin, Molière, Amedeo Modigliani, Marcel Proust e tanti, ma tanti altri ancora.
Potrà sembrare bizzarro e forse un po’ macabro, ma camminando lungo quei sentieri non si può fare a meno di osservare ammaliati quei sepolcri, che catturano una spontanea ammirazione e rispetto per il passato illustre e le vicissitudini di quei personaggi. Vicissitudini che in qualche modo hanno fatto parte delle nostre vite stesse e della nostra cultura, per i libri letti sui banchi di scuola, per la musica ascoltata alla radio o per le citazioni lette su qualche blog su internet.
Tutta quella storia e quella cultura che si respirano in quel luogo sembrano cosí tangibili e viventi da lasciare paradossalmente una sensazione di conforto a quegli anonimi visitatori, che possono magicamente avvertire una conferma dell’impronta permanente e indelebile che noi comuni mortali possiamo comunque lasciare durante il nostro temporaneo passaggio su questa vita terrena.
Antonella Bova